A Torino apertura straordinaria della storica officina Fiat piena di cimeli aziendali
Sede del museo e dell’archivio aziendale della casa automobilistica torinese, il Centro Storico Fiat nacque come officina all’inizio del Novecento all’interno di un edificio Liberty. Oggi chiuso, riapre per tre giorni di visite speciali per il centenario del record della Fiat Mefistofele
L’equazione Torino e Fiat appartiene a un passato operaio che la città ha saputo trasformare in opportunità per raccontare la propria identità collettiva.
Dal 12 al 14 luglio 2024, il Museo Nazionale dell’Automobile – tra i siti più visitati del pacchetto culturale cittadino – offrirà un’occasione speciale per scoprire più a fondo questo legame, aprendo al pubblico in via straordinaria il Centro Storico Fiat, sede delle prime officine di produzione dell’azienda automobilistica agli inizi del Novecento.
La storia di una macchina straordinaria: Fiat Mefistofele e il record di velocità
L’evento celebra il centenario di un record che ancora una volta ha a che fare con la storia di Fiat e dei suoi traguardi ingegneristici. Il 12 luglio 1924, infatti, la Fiat Mefistofele – realizzata nel 1923 da Ernest Eldridge, appassionato britannico di corse automobilistiche, modificando una Fiat SB4 del 1908 con un motore d’aereo anch’esso Fiat – fece registrare il record assoluto di velocità ad Arpajon, in Francia, raggiungendo i 234,980 kmh. Autovettura di potenza straordinaria, non a caso fu soprannominata con il nome di un demone, che solo Eldridge riusciva a domare: alla guida di Mefistofele, il pilota inglese avrebbe conquistato, negli anni a venire, altri tre record di velocità.
Il Centro Storico Fiat, da officina a museo e archivio aziendale
E sono le tappe di questa storia a scandire l’allestimento (Fiat Mefistofele. 100 anni di un record) organizzato con il MAUTO negli spazi del Centro Storico Fiat, ospitato all’interno di un edificio Liberty progettato da Alfredo Premoli oggi sotto tutela della Soprintendenza perché riconosciuto bene di interesse storico-artistico. La struttura rappresentò, nel 1907, il primo ampliamento delle officine di Corso Dante nelle quali nacque l’azienda, inizialmente adibito a produzione, rimessa e magazzino, e oggi ospita una collezione di automobili (non solo la Mefistofele, ma anche la 3½ Hp, la prima vettura prodotta nel 1899 dalla Casa torinese), cimeli, modellini e manifesti pubblicitari che ripercorrono l’intera storia di Fiat – incluse lavatrici, frigoriferi e biciclette prodotte in azienda – oltre a una raccolta di opere e bozzetti di maestri dell’arte italiana come Sironi, de Chirico e Casorati, e fotografie di Ugo Mulas. Come archivio (più di 7mila metri lineari di documenti cartacei, 400mila disegni tecnici, 5mila tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, più di 6 milioni di immagini 200 ore di filmati storici) e museo aziendale, il Centro inaugurò nel 1963, ospitando anche alcuni avvenimenti centrali nella storia di Fiat, come la firma dell’accordo con l’URSS che nel 1966 portò alla costruzione dello stabilimento nella città russa di Togliatti. Nel 1999 lo spazio è stato ristrutturato e riallestito dagli architetti Gabetti e Isola, ma dal 2023 il museo è chiuso al pubblico, mentre resta consultabile, su appuntamento, l’archivio.
L’apertura straordinaria del Centro Storico Fiat
Dunque la tre giorni di apertura straordinaria (venerdì pomeriggio dalle 15, sabato e domenica dalle 10 alle 19) darà modo non solo di ripercorrere le vicende esaltanti della Mefistofele, ma anche di esplorare il Centro e le sue collezioni, attraverso visite guidate e attività dedicate alle famiglie, che coinvolgeranno anche gli spazi del Museo Nazionale dell’Automobile (dove è ancora in corso la mostra Ayrton Senna Forever, dedicata al pilota brasiliano a trent’anni dalla sua scomparsa). In attesa della grande mostra celebrativa dell’autunno 2024, che il MAUTO dedicherà ai 125 anni di Fiat.
Livia Montagnoli
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