“Il maestro che promise il mare” è il commovente film basato su una storia vera
"Il maestro che promise il mare" è il film che si ispira alla reale storia del maestro spagnolo Antoni Benaiges, vissuto nei primi decenni del Novecento. Ecco il trailer
Dal 19 settembre al cinema con Officine UBU c’è Il maestro che promise il mare, film che si ispira alla reale storia del maestro Antoni Benaiges (1903 – 1936).
Diretto da Patricia Font, il lungometraggio è tratto dal libro El maestro que prometió el mar di Francesc Escribano.
La storia di Antoni Benaiges
Antoni Benaiges era un insegnante “freinetista”, cioè seguace del pedagogo francese Célestin Freinet (Gars, 1896 – Saint-Paul-de-Vence, 1966).
Le premesse di Freinet erano basate sullo sviluppo naturale del bambino, in cui la continua scoperta viene promossa attraverso la libera espressione, lo scambio e il dibattito di idee. Benaiges ha mosso i primi passi come insegnante nel 1931 in diverse scuole di Madrid.
Nella sua formazione due tappe hanno avuto un grande impatto sulla sua carriera professionale e sulla sua crescita personale: la Scuola Superiore per Bambini di Vilanova i la Geltrú, nella provincia di Barcellona, dove ha conosciuto Patricio Redondo, uno dei promotori delle tecniche Freinet in Catalogna, dal quale apprese il metodo, e Bañuelos de Bureba, nella provincia di Burgos, dove fu assegnato dopo aver superato gli esami nel giugno 1934.
La sinossi ufficiale de Il maestro che promise il mare
Nel 1935, il maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un piccolo e isolato villaggio nella provincia di Burgos, in Spagna.
Qui il giovane maestro instaura un intenso legame con i suoi studenti, bambini tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa: portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita.
Ma i metodi d’insegnamento innovativi del maestro (basati sul metodo del pedagogista francese Célestin Freinet), volti a esprimere il massimo potenziale dei suoi alunni, non incontrano il consenso di alcuni genitori, della curia e soprattutto dell’incombente regime franchista, che si oppone duramente agli ideali dell’insegnante.
75 anni dopo, la nipote di uno di quegli studenti, attraverso i ricordi di coloro che lo hanno conosciuto, ricostruisce la meravigliosa storia vera nascosta dietro la promessa del maestro. Una storia di coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta dalle ombre della Guerra Civile.
Un film biografico e di memoria storica
“Il maestro che promise il mare affronta il tema della memoria storica in modo diretto e indiretto, intrecciando due storie: quella del maestro Antoni Benaiges, basata su fatti realmente accaduti nel 1935, e quella di Arianna nel 2010, personaggio immaginario che rappresenta i discendenti di coloro che hanno conosciuto il maestro”, ha dichiarato la regista Patricia Font.
“L’interazione tra queste due trame trasmette un messaggio: ciò che accade nel passato si ripercuote sul nostro presente sotto forma di ferita transgenerazionale”.
Ha continuato la regista: “Trovo interessante la tesi secondo cui siamo capaci di ereditare le ferite dei nostri antenati. Nel film, gli eventi accaduti nel passato hanno conseguenze sui personaggi del presente e sul rapporto tra loro.
Arianna, cresciuta tra silenzi e tabù della madre e del nonno, è un personaggio fragile e smarrito che soffre di attacchi d’ansia. Il nonno soffre di demenza senile, e non riesce più a ricordare la propria infanzia, né il motivo per cui ha deciso di metterla a tacere. Questa storia ruota attorno alla memoria, alla sua perdita e all’importanza di mantenerla”.
Margherita Bordino
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