Il racconto di Giardino Project che porta l’arte contemporanea e l’ecosostenibilità nel Salento
Un ricco programma quello della quarta edizione di Giardino Project a Trepuzzi, in Salento. Protagonisti di quest’anno sono l’artista Caterina Morigi e il docente Vincenzo Estremo, in un palinsesto in luoghi come il Cineporto di Lecce ma anche la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Chimborazo: si chiama così la nuova edizione del progetto estivo di Giardino Project a Trepuzzi, in Salento. Quest’anno l’artista Caterina Morigi e il docente della NABA Vincenzo Estremo. Per l’occasione abbiamo intervistato il curatore del progetto Giuseppe Arnesano.
Intervista a Giuseppe Arnesano
Siamo alla quarta edizione del progetto che annualmente proponi come Giardino Project. Quest’anno l’artista ospite è Caterina Morigi. Raccontami in cosa consisterà la sua presenza a Trepuzzi e come si svolgerà la restituzione del suo intervento per Giardino.
Il tema di quest’anno riguarda il climate change in riferimento ai primi studi fatti da Alexander von Humboldt nel 1802. L’esploratore scoprì, sulla cima del Chimborazo in Ecuador, che già in quel periodo l’uomo aveva innescato un processo irreversibile che oggi facciamo fatica a contenere. La ricerca di Caterina Morigi è in linea con gli argomenti del Volume 4, poiché l’artista conduce da anni uno studio e un tipo di formalizzazione artistica e concettuale che abbraccia più mondi e suggestioni che dal naturale spaziano al biologico e al chimico, per poi passare a un’attitudine sperimentale fortemente incentrata sui materiali e sulle varie tipologie di tecniche artistiche.
Quali sono i dettagli?
La restituzione sarà il laboratorio partecipativo Carrier Shell che prende ispirazione dal mollusco della Xenophora. Giovedì 25 luglio faremo una giornata al mare in zona Adriatico (luogo da confermare nei prossimi giorni), un’esplorazione in spiaggia per osservare l’ambiente liminale e raccogliere, nel rispetto dell’ambiente, frammenti vari. Mentre venerdì 26 luglio seguirà presso la sede di giardino project a Trepuzzi, il laboratorio di scultura in cui ognuno potrà costruire la propria o collettiva conchiglia. Il laboratorio è gratuito e aperto a tutte e a tutti. Un modo per ragionare in termini eco friendily anche sulle dinamiche dell’iperproduzione nel sistema dell’arte contemporanea.
Nuovi luoghi e nuove partnership di Giardino Project
In questa nuova edizione si fa tappa anche al Cineporto di Lecce: cosa ci dobbiamo aspettare?
In questa occasione è stata di fondamentale importanza la presenza di Vincenzo Estremo che con Closer Look, dedicato a Marine Hugonnier e Fiona Tan, ha realizzato una selezione di opere presenti in collezione e che verranno proiettate martedì 30 luglio al Cineporto di Lecce. L’intento principale dello screening, come scrive Vincenzo Estremo, “è proprio quello di ribaltare la logica dell’Antropocene in quanto crisi del desiderio, della tecnica e della cultura. Solo trasformando il nostro rapporto con quello che desideriamo veramente saremo in grado di trasformare la tecnica da strumento di dominio a possibilità e rimedio, e magari concepire nuovamente un tempo futuro. Per un’ecologia mediatica e sostenibile per l’umanità e il pianeta”.
Fondamentale novità di quest’anno, la partnership con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Come è nata e che prospettive di dialogo ci sono per il prossimo futuro con la Fondazione?
Quella con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è una collaborazione speciale per Giardino Project e a tal proposito ringrazio anche Bernardo Follini, curatore senior della Fondazione, per la disponibilità e attenzione al progetto. Ogni volume di giardino è un progetto a sé, ma vediamo come andrà il prossimo anno.
Riflettiamo sul contesto. Negli ultimi anni grazie ad alcune realtà qualcosa si sta muovendo in Puglia in ambito privato per il contemporaneo. In questi giorni ha aperto al pubblico Casa Flash Art a Ostuni nelle prossime settimane ci sarà una nuova mostra da Progetto a Lecce. Tu da insider, che però vive a Torino, come vedi la situazione dell’arte contemporanea lì?
Beh a Torino è presente un sistema collaudato che mette in relazione artisti, fondazioni, gallerie e istituzioni. Al contrario della Puglia, ovviamente. Ma la differenza è fatta dal lavoro e dalla ricerca di una generazione di giovani curatrici e curatori e di tutte le varie figure che operano nei ruoli chiave del sistema dell’arte torinese. Esiste un dialogo, una collaborazione e interessi più o meno comuni che producono massa critica e che coinvolgono le differenti realtà del territorio.
Lorenzo Madaro
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