La femminilità in fiore. La mostra di Sang A Han a Milano
Donne con la testa di orchidea, spiritelli dai mille occhi, e simboli di maternità. Sono questi i significati delle opere tessili di questa artista coreana, in mostra alla Galleria Fumagalli
Corpi di donne che si fondono con i fiori dal profumo più dolce. Un tripudio di forme apparentemente erotiche, ma che vogliono raccontare la femminilità e l’essere madre. Sono queste le opere di tessuto della giovane artista coreana Sang A Han (Seoul, 1987), alla sua prima presenza in Italia. La Galleria Fumagalli di Milano le dedica una ricca mostra estiva, che introduce al pubblico la sua pratica particolarissima. Unica e insolita – almeno agli occhi di noi occidentali – nella tecnica e nei significati attribuiti alle figure. A partire dal colore di cui sono pregne le opere: il nero. Per la tradizione europea, simbolo della morte, per quella coreana, è la vita. E così è anche tutta questa esposizione: un inno alla maternità come generatrice di vita.
La tecnica di Sang A Han: meok nero, tessuto e cucito
Per apprezzare le opere di Sang A Han, occorre prima esplorarne la tecnica di realizzazione. Si tratta di arte tessile, pratica associata alla femminilità per eccellenza, che in Corea si tramanda di madre in figlia. L’artista utilizza il tessuto di cotone, che cuce e imbottisce per creare sculture morbide, dipinte di nero. Interessanti sono proprio le cuciture, elemento di sostegno essenziale. Senza quei punti di sutura le figure non starebbero insieme; la loro valenza è dunque strutturale. Ma non solo: per Sang A Han, il gesto del cucire è anche un mantra, una preghiera laica ripetuta, che acuisce i suoi sensi percettivi.
E, poi, c’è il nero. Il nero del meok, l’inchiostro naturale derivato dalla fuliggine, tipico della tradizione del suo Paese. Con questo, l’artista crea infinite sfumature, giocando con l’acqua e il tessuto, che – rispetto alla carta – assorbe i liquidi molto più lentamente. Come già anticipato, è da interpretare come emblema della vita, di energie positive da trasmettere al pubblico.
La mostra di Sang A Han alla Galleria Fumagalli di Milano
Femminilità e maternità nelle opere di Sang A Han
I temi centrali della mostra Black Flame sono la femminilità e l’essere donna e madre. È Sang A Han stessa a raccontare come la maternità le abbia cambiato la vita. Come l’abbia arricchita di una nuova – molto più profonda – sensibilità, capace di percepire energie e spiriti prima mai sentiti. Tali tematiche assumono una duplice declinazione nelle opere. Una prima lettura onirica e romantica, e una seconda sensuale, quasi carnale. Ma, come ci tiene a sottolineare l’artista, nessuna delle sue figure andrebbe letta in modo erotico: ogni posa, ogni gesto è un’allusione alla maternità, al parto, alla vita che nasce.
Le donne-fiore di Sang A Han
Protagoniste della mostra sono le donne-fiore. Corpi nudi, con un calice di petali al posto del corpo o della testa. È interessante notare le tre specie vegetali ricorrenti: Lylium, Anthurium, e soprattutto Orchidea. Fiori dal profumo e dall’aspetto attraenti, tipici orientali, che – nel loro possedere entrambi gli organi sessuali – fanno ancora una volta da emblema della vita.
Tra le pose cucite si notano anche tipiche posizioni di yoga, che invitano a una meditazione laica (l’artista non si professa religiosa) e profonda.
Gli spiriti di Sang A Han
Gli ultimi soggetti curiosi che si incontrano in galleria sono gli spiritelli. Creature dal nero denso, dai mille occhietti, e dall’aspetto multiforme. Sono quelle presenze che Sang A Han dice di essere oggi in grado di percepire nella realtà attorno a sé. Sono il lascito dell’esperienza del diventare madre, che le ha regalato – tra i tanti doni – questa incredibile sensibilità.
Emma Sedini
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