La mostra di Rita Ackermann a Palazzo Twombly nella Tuscia 

Nel palazzo storico che Cy Twombly trasformò nel suo buen retiro, nel borgo medievale di Bassano in Teverina, l’artista ungherese Rita Ackermann porta le sue nuove opere. Un dialogo tra artisti e luoghi che attraversa le generazioni

Bassano in Teverina è un piccolo borgo medioevale quasi intatto, costruito su uno sperone roccioso immerso nel verde della Tuscia, non lontano da Viterbo. Un centro storico pieno di fascino, con pochi edifici in tufo che sembrano sospesi nel tempo: la chiesa di Santa Maria dei Lumi, la Torre dell’Orologio e la Fontana Vecchia.  Alla metà degli Anni Settanta arriva a Bassano l’artista americano Cy Twombly (Lexington, 1928 – Roma, 2011), accompagnato da suo cognato, il collezionista Giorgio Franchetti. Cy si innamora di un antico palazzo affacciato sul borgo, forse appartenuto alla famiglia Altemps , lo acquista e lo trasforma nel suo buen retiro per tutta la vita.  

La mostra di Rita Ackermann a Bassano in Teverina 

Oggi Palazzo Twombly, dopo un lungo restauro ad opera della famiglia, è la sede della Fondazione Iris, aperta nel 2023 da Caio Twombly, nipote dell’artista e fondatore della galleria Amanita, che ha sede a New York. Ogni anno la fondazione ospita la mostra personale di un artista organizzata da Amanita: quest’anno è la volta di Rita Ackermann (Budapest, 1968), basata a New York e molto vicina all’immaginario di Twombly. Manna Rain riunisce 16 opere tra dipinti, disegni e video, distribuiti negli ambienti del palazzo, dalle cantine al terzo piano. In un armonioso accordo con l’arredo minimale e rarefatto degli ambienti, che si potrebbero definire “spazi etruschi” per l’elegante essenzialità dei pochi ma significativi arredi, tra i quali spiccano una serie di sculture classiche, rivisitate da Cy in maniera sottilmente contemporanea.  

La mostra di Rita Ackermann a Palazzo Twombly a Bassano in Teverina
La mostra di Rita Ackermann a Palazzo Twombly a Bassano in Teverina

Cy Twombly rivive nelle opere di Rita Ackermann 

Rita Ackermann si è confrontata con questo luogo e ne ha interpretato il genius loci, restituendolo attraverso opere che proiettano lo stile di Twombly nel mondo contemporaneo, sul sottile crinale tra astrazione e figurazione, gesto e immagine. Con un gioco di tecniche e materiali diversi, posti in dialogo tra loro per suggerire tematiche bibliche, mitologiche ma anche attuali. È il caso di Manna Rain (2024), dove la caduta della manna si trasforma in una pioggia violacea, o di Mouchette in Hollywood (2024) o ancora Transparent Horizon Reigns (2024) che riprende le cromie di un paesaggio dipinto da Van Gogh nell’ospedale di Saint Remy de Provence, nascondendo, dietro una fitta trama di segni, figure confuse e indistinte, quasi fossero uscite dalla memoria dell’artista.  

Le opere di Rita Ackermann a Palazzo Twombly 

Tra i lavori più intensi e poetici va segnalato Ubiquitous (Outside of Time and Space) (2024), un grande wall drawing angolare verde, animato da segni bianchi e cancellature, quasi un omaggio alle ultime opere di Twombly, mentre altrettanto interessanti appaiono le opere dove Ackermann inserisce elementi figurativi su fondali monocromi come Bronze Tears (2024). Come ha sottolineato Pamela Kort, “in queste nuove opere c’è un senso di assenza”: un’assenza che si sposa molto bene con l’arcaico rigore di Palazzo Twombly, un inaspettato luogo d’eccellenza nella terra della Tuscia. 
 
Ludovico Pratesi  

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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