Tra Fluxus e Gino De Dominicis. È il primo confronto a specchio di Zoo Zone, nuovo project space romano. Un esperimento curatoriale che gioca con il format del dialogo
Un nuovo white cube, piccolo, intimo, regolare, sorge nel cuore della Capitale, in via del Viminale. A dirigerlo è Viviana Guadagno, già impegnata nelle vesti di art manager per Edicola Notte, il micro project-space lanciato nel 1990 a Trastevere dall’artista H.H. Lim. Adesso arriva questa nuova avventura, battezzata col nome di Zoo Zone-Art Forum e […]
Un nuovo white cube, piccolo, intimo, regolare, sorge nel cuore della Capitale, in via del Viminale. A dirigerlo è Viviana Guadagno, già impegnata nelle vesti di art manager per Edicola Notte, il micro project-space lanciato nel 1990 a Trastevere dall’artista H.H. Lim. Adesso arriva questa nuova avventura, battezzata col nome di Zoo Zone-Art Forum e pensata non come una galleria ma nei termini di un progetto di ricerca, costruito intorno al concetto di dualità e di dialogo: due pareti, una di fronte all’altra, che diventano luogo fisico e insieme concettuale in cui avviare percorsi di confronto tra correnti artistiche storicizzate e opere di artisti scelti per contrapposizione o per contiguità.
Il debutto? Una mostra con un allestimento aperto, originale formula di work in progress curatoriale, che punterà su un reperimento progressivo di documentazioni fotografiche e video relative al gruppo Fluxus. A dialogare con le opere di artisti come Joseph Beuys, Giuseppe Chiari, Cesar, Charlotte Moorman, Ben Vautier, c’è l’opera unica “Gino’s“, omaggio a Gino De Dominicis: un prototipo realizzato nell’artista negli anni ’70, per la stampa una serie di t-shirt, che avrebbe dovuto realizzare Lucio Amelio per la sua Modern Art Agency. Saltata poi la produzione dei multipli, rimane oggi questa preziosa memoria d’archivio. Ecco un po’ di foto, direttamente dall’opening…
– Helga Marsala
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