Passato e presente delle Orestiadi di Gibellina, il festival nato dopo il terremoto

Si chiude il 10 agosto la 43° edizione del festival teatrale che si tiene a Gibellina, città siciliana che, dopo la terribile esperienza del terremoto, ha fatto dell’arte e della cultura le fondamenta su cui basare la propria ricostruzione

La 43° edizione del Festival Orestiadi di Gibellina, in provincia di Trapani, è stata inaugurata il 5 luglio 2024 con Anche per oggi non si vola, dedicato a Giorgio Gaber e con la partecipazione di Salvo Ficarra, e si chiuderà come sempre nella suggestiva cornice del Cretto di Burri il 10 agosto con Radio Libera Sicilia, insieme a Claudio Gioè, Vincenzo Pirrotta e N.A.I.P., spettacolo che celebra un’altra grande figura: Danilo Dolci, che prima di Peppino Impastato, Pippo Fava e Mauro Rostagno, uccisi da Cosa Nostra, ha denunciato il malaffare siciliano pubblicamente e ha collaborato a educare e migliorare le condizioni di vita degli umili. 

L’omaggio a Danilo Dolci

D’altronde cosa più della radio può celebrare la potenza delle Parole, le stesse in cui i nostri nonni ancora credevano e che avevano ancora valore.
Canzune Segreta, con le musiche di Dario Mangiaracina della Rappresentante di Lista, ci ha parlato della solitudine e della difficoltà contemporanea di fare comunità. Quest’anno il festival, in controtendenza con il teatro che ha perso la parola, vuole dunque recuperare l’importanza di quest’ultima, spesso svilita, strumentalizzata e abusata. 

Città di Tebe Scenografia per lo spettacolo Ethos di Giovanni isgroc Ghibellina, Piazza del Municipio, 1997
Città di Tebe Scenografia per lo spettacolo Ethos di Giovanni isgroc Ghibellina, Piazza del Municipio, 1997

Qual è la particolarità del festival Orestiadi di Gibellina

Il festival teatrale di Gibellina rinnova, dal 1982, l’impegno civile e sociale dei siciliani e di tutti e tutte. Dal post-ricostruzione di Gibellina, grazie al sindaco illuminato Ludovico Corrao, che ha voluto ricostruire la città terremotata nel nome dell’arte e purtroppo assassinato barbaramente in circostanze non del tutto chiare nel 2011.

La fortuna dei luoghi reconditi, difficili da raggiungere, è proprio quella di rimanere immuni alla degradazione della società, al capitalismo sfrenato, alla società dello spettacolo e alla chiacchiera fuorviante, di resistere al mutamento dei tempi, e mantenere vivo l’impegno civile e l’ardore spirituale che si rinnova ogni anno con la solennità e la magia del teatro. Parteciparvi è un’esperienza emozionante, di raccoglimento e partecipazione, perché la vita è emanata non solo dagli spettacoli, ma da quei luoghi che continuano a tremare e farci tremare anche dopo il terremoto, quest’anno con la forza delle Parole. 

La Montagna di Sale al Baglio Di Stefano
La Montagna di Sale al Baglio Di Stefano

La storia e il presente delle Orestiadi di Gibellina

Tutti, e in particolare gli attori televisivi, amano il teatro perché permette ancora di essere liberi, veri, di non recitare una parte. Il teatro ci permette di ricordare, di essere presenti e partecipi alla vita civile, di aprirci a un tempo altro. 
Il festival di Gibellina ha una storia internazionale, avendo accolto enormi figure del teatro e dell’arte come Philippe Glass, Bob Wilson (anche loro celebrati questo 13 luglio a distanza di venti anni dal loro spettacolo T.S.E. – Come in under the shadow of this red rock), Thierry Salmon e Emilio Isgrò, con la sua Orestea che diede il nome al festival.

Adesso sicuramente il festival ha una dimensione meno globale, ma un forte impegno civile che coinvolge e riverbera nel pubblico. Adesso la Sicilia è libera, e può tornare a parlare. Eppure, adesso che si può parlare, pochi hanno il coraggio dei grandi siciliani che si sono sacrificati per poterlo fare.

Vito Ancona

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Vito Ancona

Vito Ancona

Vito Ancona (Alcamo, 1995) dopo la maturità classica si è formato in Design della Moda tra il Politecnico di Milano e la Royal Academy of Fine Arts di Anversa e in Teatro e Arti Performative allo IUAV di Venezia. Nel…

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