Muore a Napoli Giuseppe Desiato il performer che rifiutava le dinamiche del mercato dell’arte
Pioniere della body art in Italia l’artista è morto a 89 anni nella sua città natale a cui è rimasto fortemente legato per tutta la vita
Sono quasi del tutto perdute la maggior parte delle opere di Giuseppe Desiato (Napoli, 1935 – 2024), l’artista performer morto lo scorso 28 luglio a 89 anni, noto per il suo caratteristico atteggiamento sovversivo nei confronti dello statuto stesso di opera d’arte, che spesso realizzava solo per essere distrutta o sotterrata. A darne la notizia ieri il figlio Paco Desiato, con un post su Facebook seguito a pioggia da quelli di amici e colleghi.
Muore a Napoli Giuseppe Desiato. L’uomo
Nato a Napoli nel 1935, Desiato rimane profondamente legato alla sua città per tutta la vita, lasciandola solo per brevi periodi. Sin dagli esordi si distingue per una ricerca espressiva prevalentemente performativa di carattere trasgressivo, che consiste nel creare per poi distruggere o sotterrare piccole sculture fatte di veli, fiori o immagini di volti di donna. Tra le performance più note, quella a Basilea nel 1974 dove Desiato coinvolge la celebre artista legata al movimento Fluxus Charlotte Moorman, che spoglia e ricopre di veli, luci e fiori, davanti al fondatore dell’azionismo viennese Hermann Nitsch.
Muore a Napoli Giuseppe Desiato. L’artista
Essenziale per l’artista la documentazione fotografica delle performance e degli happening che lo stesso Desiato restituiva nella sua maniera ironica e onirica. E nonostante la volontà di non rientrare nelle dinamiche del mercato dell’arte, numerosi galleristi e critici sin dagli Anni Settanta si sono occupati di lui: dalla Bibbia della Body Art Il corpo come linguaggio di Lea Vergine allo studio Morra di Napoli che nel 1984 gli dedica una mostra personale, fino alla settima edizione di Manifesta nel 2008 a Trento, dove viene dedicata a Giuseppe Desiato un’ampia retrospettiva accompagnata da un volume antologico sull’artista presentato da Gillo Dorfles.
Muore a Napoli Giuseppe Desiato. Il ricordo del figlio
“Avevi iniziato la tua vita da zero anzi come dicevi tu “da sotto zero”. Dopo aver partecipato alle quattro giornate di Napoli, campione di ginnastica artistica dal fisico definito fino a quasi 90 anni, da apprendista sarto studiasti a lume di candela nell’edicola di San Ciro sui gradoni del quartiere ed eri riuscito a diventare professore al Liceo Artistico osteggiato dai dirigenti ed adorato dagli allievi , ‘il professore’ del quartiere che tutti volevano bene perché figlio di donna Clementina l’infermiera che faceva iniezioni anche gratis a chi non poteva pagare durante la guerra, e ti salutavano con stima perché eri sì professore ma avevi anche grande conoscenza che approfondivi nei numerosi libri che già iniziavi ad accumulare, ma sei diventato anche Peppe Desiato, Giuseppe Desiato o come ti chiamavano al nord Beppe Desiato, il grande Artista di fama internazionale che a Sorrento negli anni 60 fu tra i primi in Europa a fare la Body Art, ma non quella cruenta ma quella popolare, ancestrale sciamanica, l’artista senza ombra e senza macchia che non ha mai accettato compromessi”, scrive il figlio Paco.
Caterina Angelucci
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