A Bologna c’è un negozio di antiquariato e modernariato con pezzi rari e da museo
Si occupa principalmente di artisti e designer del Novecento Freak Andò ma il suo campo di ricerca arriva fino ai materiali di restauro per antiche dimore, oltre a collaborare con il cinema, il teatro e musei internazionali
Non è un caso che nel 2014 il Museum of Modern Art di New York ha acquistato da Freak Andò un altoparlante Philips del 1925 per la mostra Making Music Modern: design for ear and eye, che oggi fa parte della collezione permanente. Perché il negozio di antiquariato fondato nel 1987 da Maurizio Marzadori, insegnante e collezionista d’arte, è uno scrigno di oggetti molto rari e spesso da museo: da ogni tipo di mobili rustici e raffinati a opere d’Arte Povera, Art Nouveau, Art Decò e Secessione viennese – degli architetti Josef Hoffmann, Otto Wagner, Gustav Siegel, Koloman Moser – e dal design da collezione al modernariato in generale e all’archeologia industriale, fino a scenografie e ai materiali per ristrutturare la casa, come pavimenti di recupero e porte.
Freak Andò a Bologna. Le sedi
A Bologna conta due sedi Freank Andò, la galleria in Via delle Moline 14 – ospitata in un antico chiostro coperto del 1500 restaurato dallo stesso Marzadori – dove sono esposti pezzi particolarmente significativi o molto rari e il magazzino in Via di Saliceto 1 (località Castel Maggiore), che è, invece, un vero e proprio bazar di 2000 metri quadrati, “croce e delizia di cercatori, mercanti, scenografi, architetti e anche di clienti che intendono fare un buon affare o trovare qualcosa di stravagante”, racconta il suo fondatore.
Freak Andò a Bologna. La collezione
Particolarmente preziosa è la selezione di design italiano che raccoglie le firme di Gio Ponti, Borsani, Albini, Ulrich, Zanuso, Gardella e Giordani dal 1930 al 1980, con pezzi che il più delle volte finiscono in gallerie o nelle aste più prestigiose di Parigi, Londra, Bruxelles, New York e Miami. Mentre una nicchia speciale è riservata ai materiali per il restauro di antiche dimore, dai pavimenti antichi di legno e dalle graniglie colorate alle porte, termosifoni e vasche da bagno di ogni età, oltre agli arredi da giardino originali, in ferro battuto e inchiodato con le patine d’epoca e qualche raffinato pezzo biedermeier. Ma non finisce qui. Infatti, Freak Andò affitta anche opere e oggetti per il cinema, il teatro, mostre, allestimenti e vetrine, collaborando, negli anni, con registi e scenografi quali Antonioni, Wenders, Avati, Basili, Pellegrini, De Maria, Nichols, Chiesa, Anderson, Manetti Bros, Giordana, Calderone, Mann, Bellocchio e molti altri ancora.
Freak Andò a Bologna. Le collaborazioni
Regolari anche le collaborazioni per le mostre e gli eventi realizzati dalla Cineteca di Bologna e dal MAMbo: tra queste, protagonista delle installazioni al Teatro Arena del Sole nel 2017 per Ultima di Christian Boltanski con 350 mobili d’epoca e al MAMbo nel 2020 per Bonjour, la performance ambientale di Ragnar Kjartansson nell’ambito della mostra collettiva AGAINandAGAINandAGAINand a cura di Lorenzo Balbi, a cui si aggiunge l’intervento per la mostra personale di Robert Kuśmirowski, presentata nella Sala delle Ciminiere del museo in occasione del 44esimo anniversario della strage di Ustica.
Freak Andò a Bologna. Le mostre
Diverse mostre, inoltre, sono state organizzate da Maurizio Marzadori nel chiostro cinquecentesco con i pezzi della sua collezione, come I mobili Thonet. Alle origini del design, Letti e riletti motivi del dolce dormire dal 1700 ad oggi, Arte del ferro battuto nei secoli, Cubismo e dintorni nelle arti applicate, Mobili da safari, Radio e televisioni spaziali del XX secolo insieme alla Collezione Umbero Broccoli e Disegni scuola Corinna Pescatoricon la Collezione Comune di Budrio e molte altre.
Caterina Angelucci
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