8 albe 2024
La seconda edizione di 8 albe, rassegna d’arte contemporanea promossa da Dimora delle Balze, è dedicata alla video arte e ha come titolo Tra le increspature: riflessi di una storia oceanica.
Comunicato stampa
La seconda edizione di 8 albe, rassegna d’arte contemporanea promossa da Dimora delle Balze, che si terrà a Noto dal 1° al 29 agosto, è dedicata alla video arte e ha come titolo Tra le increspature: riflessi di una storia oceanica. Il tema del 2024, acqua e oceano, è esplorato da artisti internazionali di video arte attraverso linguaggi che muovono dal documentario alla finzione. La rassegna si articolerà in quattro serate di proiezioni e incontri: si apre il 1° agosto con il cortometraggio This Is How We Walk On the Moon (27'20'') di Johanna Billing, artista rappresentata dalla galleria La Veronica di Modica, seguito dalla conversazione fra la curatrice di 8 albe, Carolina Ciuti, e Giulia Civardi, curatrice e manager della collezione Nicoletta Fiorucci Foundation, a cui segue la visione del cortometraggio Pacifico Oscuro (10') di Camila Beltrán. La rassegna chiuderà il 29 agosto con la proiezione di Anoxia, un preludio constante dell’artista spagnolo Fito Conesa (Cartagena, 1980) e la sua performance insieme alla cantante d’opera Claudia Schneider (Roses), sodale della compagnia di Carles Santos.
Dimora delle Balze presenta la seconda edizione di 8 albe dal titolo Tra le increspature: riflessi di una storia oceanica che si terrà nella splendida dimora ottocentesca alle porte di Noto, in Sicilia, dal 1° al 29 agosto, per quattro giovedì del mese (1-8-22-29). La rassegna artistica ideata nel 2023 è nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo dell’arte contemporanea nell’isola e nel Sud Italia, valorizzando la trasversalità e l’interdisciplinarità dei linguaggi artistici. Curata da Carolina Ciuti, esperta in video arte e direttrice dell’edizione spagnola della rivista digitale exibart, 8 albe si conferma un appuntamento centrale nella programmazione artistica contemporanea italiana, con l’ambizione di allargare il progetto, nelle prossime edizioni, anche oltre la sede di Noto.
Focalizzata sulla produzione video con il titolo evocativo Tra le increspature: riflessi di una storia oceanica, 8 albe ha come tema principale l’acqua e gli oceani e si articola in quattro serate che comprendono incontri e proiezioni.
Ad aprire la rassegna giovedì 1° agosto alle 21.30 sarà la proiezione del cortometraggio This Is How We Walk On the Moon (27'20'') di Johanna Billing, artista rappresentata dalla galleria La Veronica di Modica, importante realtà del territorio coinvolta nella rassegna. La serata proseguirà con la conversazione fra la curatrice di 8 albe, Carolina Ciuti, e Giulia Civardi, curatrice e manager della collezione Nicoletta Fiorucci Foundation, e la proiezione del cortometraggio Pacifico Oscuro (10') di Camila Beltrán.
La programmazione proseguirà l’8 e il 22 agosto con le opere di artisti di fama internazionale come Daniel G. Andújar (Almoradí, 1966) con El juguete de los hados, 2022 [Il giocattolo del fato]; Julian Charrière (Morges, 1987) con il suo lavoro Iroojrilik, 2016; Aimée Zito Lema (Amsterdam, 1982) con The Sea as Common Ground (From a Wave Point of View), [Il mare come terreno comune (Dal punto di vista di un’onda)] del 2022, Basim Magdy (Assiut, 1977) con No Shooting Stars [Nessuna stella cadente] del 2016.
A chiudere la rassegna, giovedì 29 agosto, sarà l’artista spagnolo Fito Conesa (Cartagena, 1980) con la proiezione e performance Anoxia, un preludio constante, medio-metraggio di 15 minuti che esplora la vita sotto il livello del mare, prodotto dall’artista nel 2023 grazie a un premio conferito dal Departament de Cultura della Generalitat de Catalunya. Alla proiezione seguirà una performance di Conesa insieme alla cantante d’opera Claudia Schneider (Roses), sodale della compagnia di Carles Santos.
L’edizione 2024 di 8 albe conta inoltre la collaborazione con TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, che ha ceduto alcune delle opere in rassegna dai propri fondi video. La complicità con l’istituzione è stata voluta per il suo impegno nello studio e nell’esplorazione degli oceani. È infatti iniziativa di TBA 21-Academy il progetto Ocean Space a Venezia, che promuove la realizzazione di una relazione più profonda con l’oceano e altri corpi d’acqua attraverso l’arte, ispirando la cura e l’azione.
Le opere degli artisti di questa edizione affrontano il tema dell'acqua e degli oceani da prospettive poetiche, naturali e geopolitiche, mettendo in luce l'importanza dell'acqua come risorsa che influenza le decisioni dei governi e i movimenti delle popolazioni.
«L'oceano non è solo una massa d'acqua che copre gran parte del nostro pianeta,» osserva la curatrice. «È un simbolo di immensità e mistero, una dimensione che incarna la forza della natura e la sua capacità di rigenerazione e distruzione. Culturalmente l'oceano ha ispirato miti, leggende e narrazioni, fungendo da metafora per l'ignoto e l'infinito. Esplorando i modi in cui è stato rappresentato nella storia dell'arte e della letteratura, emergono visioni contrastanti: da un lato, luogo di pace e riflessione; dall'altro, teatro di pericoli e avventure. L'oceano rappresenta dunque un'entità complessa, un vasto abisso che sfugge a definizioni univoche. In un continuum concettuale con la passata edizione di 8 albe, questa rassegna video intende esplorarlo in quanto elemento naturale, dispositivo culturale e palcoscenico di scambi infiniti».
Attraverso l’arte Dimora delle Balze apre le porte di questa splendida tenuta immersa nella macchia mediterranea siciliana, «perché la natura è al centro della nostra vita, delle nostre attività, di tutti i nostri progetti» sottolineano gli organizzatori. «Mediante le tematiche scelte di anno in anno con 8 albe, vogliamo approfondire ulteriormente l'indagine artistica sulla natura, focalizzandoci ora sulla narrazione dell'acqua e degli oceani. La contaminazione da plastiche, ad esempio, è un'emergenza che dobbiamo affrontare e fermare a ogni costo. Il gesto creativo possiede una forza di denuncia che può contribuire a questa causa».
Nonostante la sua vastità e importanza, l'oceano rimane tuttavia uno degli ambienti meno esplorati del pianeta. Attualmente, si stima che solo il 5% dei fondali marini sia stato mappato e studiato con precisione. I fondali marini sono un tesoro di biodiversità e possiedono risorse naturali inestimabili, ma sono anche vulnerabili alle attività umane e ai cambiamenti climatici. Attraverso un coro di voci e di linguaggi artistici che uniscono il documentario, il saggio, e la finzione, 8 albe unisce diverse possibili storie oceaniche, invitando lo spettatore a considerarne non solo la bellezza, ma anche il mistero e le sfide. «L'oceano è un elemento vitale del nostro mondo» sottolinea Carolina Ciuti «un crocevia di culture e un palcoscenico di storie umane, ma anche un indicatore cruciale della salute della nostra politica e del nostro pianeta».
Dimora delle Balze è una tenuta del 1800 situata a Noto, nella Sicilia Orientale, sull’altipiano degli Iblei, in una estesa vallata di 27 ettari a pochi chilometri da Palazzolo Acreide, città della Val di Noto riconosciuta nel 2002 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il luogo in cui sorge è intriso di storia: un antico portone conduce verso un giardino in cui si trovano alcuni resti appartenenti alla vecchia architettura e delle panchine poste sotto un pergolato retto da colonne classiche restaurate, con affaccio sulla Valle e sul fiume Manghisi. La mediterraneità, che è quella inconfondibile, radicale dei paesaggi tutto intorno tra frutteti di limoni, gelsomini, pietre modicane, terrazze a sbalzo e un viale di carrubi, oggi è materia plasmata dalle idee, dalla sensibilità e dall'attaccamento alla tradizione siciliana della famiglia Lops, artefice di uno straordinario progetto di restauro conservativo non solo della struttura. In questi anni infatti sono stati rivitalizzati e portati a nuovo splendore diversi ettari di terreno circostanti abbondonati. Il credo è preciso: plasmare un futuro rivoluzionario attraverso scelte consapevoli per portare un contribuito a tutto il pianeta.
Carolina Ciuti (Pistoia, 1990) è curatrice d'arte contemporanea e, dal 2015, vive e lavora a Barcellona. Ciuti si è laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze (2009-2012) e ha conseguito un Master in Arte Contemporanea presso il Sotheby's Institute of Art di Londra (2013-2015). Oltre alla realizzazione di progetti curatoriali indipendenti tra l’Italia e la Spagna, da settembre 2021 è Direttrice della rivista digitale exibart.es. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Direttrice Artistica del festival di videoarte LOOP Barcelona A LOOP ha prodotto e curato mostre, rassegne video e performance di artisti di fama internazionale come: Regina De Miguel, Agnes Meyer-Brandis, Aleksandra Mir, Steina & Woody Vasulka o Anton Vidokle. Ha curato mostre, cicli di performance e proiezioni per istituzioni e manifestazioni internazionali, fra cui: la Fundació Antoni Tàpies (Barcellona), Westbund Art & Design (Shanghai); Filmoteca de Catalunya, Fabra i Coats-Centre d'Art Contemporani de Barcelona, MACBA-Museu d'Art Contemporani de Barcelona, FIAC (Parigi). Ha curato le pubblicazioni Before the Name: A Book on an Itinerant Performance Project (RAM Editions, 2018) e I Have A Friend Who Knows Someone Who Bought a Video, Once (Mousse Publishing, 2016).