Marco Rossetti – Sistemi di memoria stabile
Mostra personale.
Comunicato stampa
A partire dagli anni ’40 del secolo scorso e con una propulsione maggiore negli anni ’80, l’applicazione di metodologie fisiche e matematiche al campo della biologia e delle neuroscienze ha portato allo sviluppo di nuovi campi di indagine scientifica. Con l’implementazione della biofisica e l’utilizzo di principi di fisica teorica per l’indagine e la comprensione di fenomeni legati al mondo vivente, sono stati infatti compiuti tentativi di modellizzare il sistema nervoso per comprenderne il funzionamento. Di grande fascino ma tutt’ora parzialmente avvolto nel mistero è il modo in cui il nostro cervello, in centinaia di milioni di anni, abbia imparato a processare infinite quantità di informazioni più o meno essenziali in un ambiente complesso e in continua evoluzione.
Partendo da questi studi, la mostra SISTEMI DI MEMORIA STABILE di Marco Rossetti riesce nel tentativo di materializzare quella modellizzazione astratta di ciò che si presume accada nel cervello umano durante l’acquisizione e la classificazione dei ricordi. E lo fa attraverso la costruzione di un percorso evocativo e molto suggestivo fatto di immagini sovraesposte, sottoesposte, sfocate, sgranate, immagini vaghe e poco chiare, come spesso accade ai ricordi. Nella sua pratica, Rossetti recupera e manipola foto d’archivio per svelarne frammenti poetici, ripercorrendo i processi caotici e tutt’ora oscuri che guidano la nostra mente nel dominio dei ricordi. Ciò che viene messo in mostra è la memoria di un frammento e l’impossibilità di collocarlo in un contesto più ampio, di riconoscere il mondo al di fuori dell’immagine catturata dal mezzo fotografico, alla ricerca del suo senso perduto.
Marco Rossetti
SISTEMI DI MEMORIA STABILE
A cura di Valeria D’Ambrosio
02-27.08.2024
Chiesa della Santissima Trinità
Centro storico di Polla (SA)
Opening: 02.08.2024 | h 18
Orari di apertura
02-04.08.2024 | h 20-24
05-27.08.2024 | su appuntamento (mail: [email protected] )
Progetto espositivo promosso dall’Associazione I Ragazzi del Ponte in collaborazione con Pietro Manzo