Niente curatori tra i piedi. A Pietrasanta nasce Garage Bonci: un po’ vetrina, un po’ agenzia, un po’ concept space. La prima regola? Gli artisti fanno tutto da sé
In origine era un’officina meccanica, nel cuore del centro storico di Pietrasanta, in Piazza della Repubblica. 110mq di superficie, in una posizione strategica, recuperati con opportuno restyling e tramutati in una scatola bianca, vuota, minimale, flessibile, aperta a mille interpretazioni. Sempre nel segno dell’arte contemporanea. Nasce così Garage Bonci, grazie a un’intuizione di Goffredo Bonci, […]
In origine era un’officina meccanica, nel cuore del centro storico di Pietrasanta, in Piazza della Repubblica. 110mq di superficie, in una posizione strategica, recuperati con opportuno restyling e tramutati in una scatola bianca, vuota, minimale, flessibile, aperta a mille interpretazioni. Sempre nel segno dell’arte contemporanea. Nasce così Garage Bonci, grazie a un’intuizione di Goffredo Bonci, che, insieme a uno staff di amici e professionisti, si immagina uno spazio di ricerca, fuori dalle logiche del mercato e del manistream, aperto a un confronto libero tra artisti di varie generazioni ed estrazioni.
Non una galleria, dunque, ma nemmeno il classico project space. Nel senso che non c’è, alla base, un impianto curatoriale, una regia unica che orchestri l’eclettico palinsesto e orienti i progetti espositivi. Qui la parola è data, direttamente, agli artisti. Con la gestione attenta del gruppo di lavoro, che seleziona e guida la macchina organizzativa, Garage Bonci funziona un po’ come una vetrina, in cui sono gli artisti stessi, in totale autonomia, a decidere cosa esporre e come. A loro disposizione anche una serie servizi su misura: dalla grafica alla comunicazione, dall’allestimento alla consulenza tecnica, proprio come in un’art agency.
La seconda mostra, inaugurata il 7 dicembre, è una collettiva tutta dedicata alla fotografia: Garage con Vista – Shots for a Contemporary View mette insieme otto nomi internazionali – Emili Bermùdez, Elisa Bresciani, Geoff Dunlop, Eamonn Farrell, Nicolò Quirico, Giovanni Ricci-Novara, Anna Turina, Allison Welch – chiamati a dare il loro contributo visivo: uno sguardo sul mondo filtrato attraverso la malia del mezzo fotografico. Un progetto, anche stavolta, “libero da qualsiasi ingerenza curatoriale”, come riportato dal comunicato stampa. Intrigante il concept generale, ma è qui che scatta il dibattito: l’apporto del curatore è sempre classificabile come un’interferenza, un’invasione di campo che snatura il lavoro dell’artista? Nei casi migliori, lo scambio e la collisione tra due prospettive non diventa, invece, un’opportunità, un valore aggiunto? Così, almeno, dovrebbe essere…
– Helga Marsala
Collettiva#1 Garage con Vista – Shots for a Contemporary View
fino al 6 gennaio 2013
info: [email protected]
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati