Un piccione gigante nelle strade di New York. Arriva una scultura-satira sull’arte pubblica

“Dinosaur” è il nome della scultura iperrealista del colombiano Ivan Argote, che riproduce fedelmente un piccione, però in dimensioni giganti. Quarta installazione del progetto High Line Plinth, sarà visibile da ottobre 2024 ad aprile 2026 sul percorso del celebre parco sopraelevato di West Side Manhattan

Compie 15 anni nel 2024 la High Line di New York, passeggiata verde sopraelevata tra i grattacieli di Manhattan frutto del recupero di parte del percorso di un linea ferroviaria dismessa nel quadrante di West Side (nata negli anni Trenta per decongestionare le strade di New York, allora invase dalle carrozze, fu dismessa e parzialmente demolita già all’inizio degli Anni Sessanta).

Il parco sopraelevato dell’High Line a New York

Per realizzarla, e farne un giardino inaspettato che ogni anno accoglie milioni di turisti, ma anche newyorkesi in cerca di ristoro – in uno spazio sospeso dove la natura riesce a creare, in ogni momento dell’anno, combinazioni affascinanti con lo scenario urbano – si è ricorsi all’esperienza del designer di paesaggio Piet Oudolf.
Il risultato è un parco lineare pubblico che oggi si snoda tra i palazzi – incrociando anche progetti d’autore come il “condo” disegnato da Zaha Hadid al 520 sulla 28th Street – fino a raggiungere Hudson Yards e il discusso Vessel, culminando con lo “sperone” (The Spur) inaugurato nel 2019, che costeggia la 30th Street e termina sopra la 10th Avenue.

Pamela Rosenkranz, Old Tree Sculpture, High Line New York. Photo Livia Montagnoli
Pamela Rosenkranz, Old Tree Sculpture, High Line New York. Photo Livia Montagnoli

Arte pubblica sull’High Line. Il progetto High Line Plinth

Proprio quest’ultima porzione di High Line, nel frattempo diventata spazio espositivo a cielo aperto, condensa interventi di arte contemporanea, ospitando temporaneamente installazioni site-specific sempre molto chiacchierate (e instagrammate!). È stato così per l’Old Tree Sculpture di Pamela Rosenkranz, terza di una serie di opere commissionate nell’ambito del programma High Line Plinth, che dal 2019 offre uno dei più scenografici spazi pubblici a New York per esporre lavori di grandi dimensioni. Ognuno degli artisti coinvolti può beneficiare di questa incredibile vetrina per 18 mesi, prima di cedere il posto a una nuova installazione. E l’albero rosa shocking dell’artista svizzera, con le sue radici tentacolari e i rami spogli che si protendono verso l’alto, omaggio all’archetipo dell’albero della vita, riesce decisamente nell’impresa di catturare tanto gli obiettivi di chi passeggia sullo Sperone quanto l’attenzione di passanti e automobilisti che, percorrendo la 10th Avenue, non possono fare a meno di notare l’opera – collocata su un piedistallo in cemento – di sotto in su.
Quasi al termine del suo periodo di rotazione, a ottobre 2024 l’albero di Rosenkranz sarà sostituito da un nuovo lavoro, che si preannuncia esilarante per il soggetto scelto.

Ivan Argote, Dinosaur, rendering. Courtesy Ivan Argote and the High Line
Ivan Argote, Dinosaur, rendering. Courtesy Ivan Argote and the High Line

“Dinosaur”: il piccione gigante di Ivan Argote per l’High Line

Dinosaur (2024) del colombiano Ivan Argote (Bogotà, 1983; vive a lavora a Parigi) è infatti un piccione gigante rappresentato in modo iperrealistico: una scultura in alluminio dipinta a mano che si propone di invertire la dinamica di potere tra uccello e umano, per far riflettere su come stia cambiando (o debba cambiare) anche nelle città il nostro rapporto con il mondo naturale e i suoi abitanti. “Penso che questa scultura potrebbe generare una strana sensazione di attrazione, seduzione e paura tra gli abitanti di New York”, spiega l’artista a riguardo. A partire, però, da un animale non molto amato dai cittadini, spesso schernito e invece indispensabile in altri contesti – in un passato fatto di comunicazioni lente, rischiose e difficili – per la sua capacità di ritrovare sempre la strada di casa.

Il piccione di Ivan Argote e l’arte pubblica

C’è anche, spiega Argote, un elemento di satira verso la prosopopea dei monumenti agli uomini “illustri”, che permette all’artista, da sempre impegnato sul fronte dell’attivismo sociale, di ricordare anche come gran parte delle personalità in questione siano immigrati arrivati da lontano a rendere “grande” l’America. Una sorte comune a quella del piccione, “importato” negli Stati Uniti dall’Europa nell’Ottocento.
Come i lavori che l’hanno preceduto – ricordiamo anche l’Untitled (drone) di Sam Durant e la Brick House di Simone Leigh – anche il piccione di Argote fu approvato in sede di definizione del progetto nel 2020, generando però grande discussione tra i membri della commissione e non poche polemiche. Superato lo scoglio, ora Dinosaur si appresta a fare il suo esordio sull’High Line, dove resterà esposto fino ad aprile 2026. A Cecilia Alemani, qui in veste di curatrice di High Line Art, il compito di benedirne il debutto: “Ivan ha la capacità di prendere qualcosa di familiare e di farcelo considerare sotto la luce di nuovi significati profondi. La sua scultura aggiunge una prospettiva critica e insieme divertente al dibattito sull’arte pubblica”.

Livia Montagnoli

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