Le passeggiate estive per scoprire Pisa attraverso l’arte contemporanea
Si chiama “Exodus” la mostra diffusa dell'artista Alexey Morosov che coinvolge alcuni dei luoghi storici della città toscana, invitando a riflettere sul tema del viaggio e sull'umanità
Da piazza dei Miracoli alla duecentesca Chiesa di Santa Maria della Spina, da Palazzo Blu al Fortilizio, alla Torre Guelfa: Exodus, la mostra diffusa dell’artista Alexey Morosov (Kirghizistan, 1974) a Pisa, visibile fino al 29 settembre 2024, tocca una serie di tappe chiave per scoprire la città.
Il progetto espositivo, a cura di Gian Guido Grassi, popola lo spazio pubblico con sculture di grande impatto, protagoniste anche di un programma di passeggiate estive guidate, in compagnia del curatore, iniziato nel mese di luglio e proposto fino a settembre (il 25 agosto, il primo e il 15 settembre le prossime date).
La mostra “Exodus” di Alexey Morosov a Pisa
La mostra Exodus trasforma Pisa in uno spazio espositivo in cui le opere si fanno portavoce di concetti sociali e di uguaglianza. Percorrendo l’itinerario della mostra, il pubblico è invitato a seguire la via dell’Esodo dell’umanità contemporanea, che evoca culti arcaici, promesse bibliche, le narrative musicali di Puccini e gli scritti profetici di Cechov, incarnati dalle sculture di grandi dimensioni dell’artista asiatico, che puntellano i luoghi più conosciuti della città.
“L’era del Paleolitico superiore, il Neolitico (che, nell’antropologia classica, è il periodo in cui emergono i miti fondamentali dell’umanità), l’Illuminismo e il nostro tempo, postmoderno, non sono altro che forme o strati di pensiero paralleli, simultanei e compenetrati l’uno nell’altro”, spiega Morosov “In tale prospettiva, il patrimonio materiale della ‘cultura dell’ascia da guerra’ è assolutamente equivalente a quello della nostra era postindustriale e all’introduzione di sistemi cyber-fisici: sono tutte com-possibilità simultanee, non fasi storiche differenti. Naturalmente, nella mia narrazione artistica domina la ‘forma’ come concetto ontologico guida”.
Chi è l’artista Alexey Morosov
Nato nel Kirghizistan nel 1974, Morosov si è formato in Accademia studiando e facendo proprie discipline come la pittura e il disegno. Nel corso della sua formazione, l’artista ha approfondito anche le diverse tecniche dell’arte plastica attraverso una lunga e continuativa esperienza nel territorio Apuo-versiliese, dove ha perfezionato la scultura in marmo e la lavorazione dei metalli. Il 2003 è stato l’anno di due personali a San Pietroburgo: Craft Deco classic, presso la D-137 Gallery e Craft Deco_academic presso la stessa Accademia della città, a cui si sono aggiunte numerose collettive a Mosca.
Dal 2014 è membro del Presidio delle RAA (Russian Academy of Arts) e dal 2015 vive e lavora a Lucca. La ricerca di Morosov combina un’acuta osservazione dei linguaggi contemporanei con l’idea che la cultura occidentale debba trovare nuove occasioni di interpretazione del suo passato, per riscoprirne sotto una nuova luce i miti e gli immaginari, poetica espressa nelle ultime grandi mostre, come quella tenutasi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel 2016.
Parola al curatore Gian Guido Grassi
“L’arte è forse il più potente mezzo di comunicazione, accessibile a tutti, nel tempo e nello spazio: crea un portale attraverso i millenni e un ponte tra differenti Paesi e culture”, spiega il curatore e collezione Gian Guido Grassi. “La ricerca di Alexey Morosov narra un’epica del gesto creativo e dell’artista che diventa il vero eroe della storia dell’uomo. Camminando per le vie del centro storico, ci ritroviamo all’interno di un’’installazione diffusa, un’opera d’arte totale, in cui le oltre venti opere del Maestro si uniscono alle architetture e ai monumenti della città e ci accompagnano a percorrere il nostro Esodo personale”.
Valentina Muzi
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