Tutti gli eventi da vedere a Bodø Capitale della Cultura 2024
La Capitale Europea della Cultura 2024 si presenta ricchissima di eventi culturali, con un totale di più di mille appuntamenti. Ecco la nostra guida con una selezione di iniziative e luoghi della città norvegese da non perdere
Prima città al di sopra del Circolo Polare Artico a essere insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura. Si parla di Bodø: centro della Novegia, situato nella regione del Nordland.
Per il grande evento, ha voluto coinvolgere anche tutto il territorio circostante, con i suoi musei e le sue rassegne culturali, nella logica di una promozione turistica che conta un totale di 1.000 eventi, di cui 600 in città e 400 fuori. Ti proponiamo qui le mostre principali della stagione estiva della Capitale Europea della Cultura, e qualche suggerimento per conoscere meglio la scena artistica della regione norvegese.
Steffi Klenz alla NOUA Foundation a Bodø
Ospitata in un edificio del 1944, uno dei primi ricostruiti dopo i bombardamenti tedeschi su Bodø,la NOUA Foundation fondata dall’artista Marianne Bjørnmyr e dal fotografo Dan Mariner, con le sue cinque mostre organizzate ogni anno, è una delle istituzioni private più attive nell’ambito della scena culturale cittadina. Per l’estate 2024, nell’ambito degli eventi artistici della capitale culturale, sono esposte le opere di Steffi Klenz nella personale Alluring Maquette. Ispirandosi alla giapponese Villa Hyuga, dell’architetto tedesco Bruno Taut, l’artista va oltre i canoni europei dell’architettura modernista con opere fotografiche simili a collage che ricordano la natura e l’artigianato giapponese. L’allestimento architettonico è stato creato dalla stessa Klenz, ed è funzionale a una riflessione sul tempo e lo spazio.
Peder Balke alla Bodøgaard Gallery
Sospesa fra arte moderna e arte contemporanea, nell’ambito del cartellone 2024 la Bodøgaard Gallery ospita Towards the North, una grande retrospettiva su Peder Balke, il primo pittore norvegese a immortalare la regione artica. Figura tra le più originali del Romanticismo nordeuropeo, cantore di una natura allucinatoria che lo spinse a forgiare la sua tecnica fatta di velature ed effetti a specchio. I suoi paesaggi hanno ispirato anche Friedrich e Turner. Alcune sue opere sono conservate al Louvre di Parigi.
Oscar Bodøgaard alla Bodøgaard Gallery
La galleria Bodøgaard è anche il luogo in cui visitare la collezione permanente delle opere di Oscar Bodøgaard, gestita oggi dal figlio Harald. Conosciuto principalmente come pittore e interprete della natura, la sua espressione artistica si è sviluppata dal figurativo naturalistico a interpretazioni più astratte delle stagioni, della luce e della natura della Norvegia settentrionale. Oltre alla pittura, ha lavorato anche con il disegno, le tecniche grafiche, il mosaico.
Da segnalare infine una piccola ma interessante e inusuale collezione di icone russe ortodosse del XIX Secolo, e una (ancora da ordinare) collezione etnografica norvegese. In quest’ultima si possono vedere una serie di antichi sci in legno, i documenti sulla battaglia di Narvik del 1940, fino ai giocattoli del primo Novecento e agli strumenti per la falegnameria e la pesca.
Un piccolo tesoro d’indubbio fascino, che però – vista anche la mancanza di qualsiasi supporto istituzionale – giace in attesa di riordino e di più adeguata sede espositiva.
Il Karl Erik Harr nel villaggio di Kjerringøy
Merita poi una tappa il grazioso villaggio di Kjerringøy, affacciato sulla costa a 40 chilometri a nord di Bodø. Lì ha sede il Karl Erik Harr Museum, dedicato al pittore, Karl Erik Harr, che prosegue nella tradizione di Adelsteen Normann e Peder Balke, molto legato alla natura, alle tradizioni e alla storia della regione.
Il suo bisnonno, ad esempio, partecipò alla cosiddetta Battaglia del Fiordo di Troll, il 6 marzo 1890, quando i pescatori con le barche a remi si sollevarono contro i proprietari di battelli a vapore che cercavano di impedire loro di pescare nel fiordo. Un dipinto di grande formato, nelle calde tonalità del rosso e dell’arancio, rievoca questo episodio, in cui uno dei pescatori raffigurati è propruo l’antenato del pittore. Una scena dal drammatico realismo, dove il cielo e il mare sono gli assoluti padroni. L’opera è parte della mostra Polarhavet, visibile per tutta l’estate 2024, che racconta i paesaggi marini dell’Artico.
L’arte ambientale del Nordland
La Kjerringøy Land Art Biennale
A Kjerringøy, Kjerringøy Land Art Biennale (KLAB) giunta alla nona edizione è una piattaforma interdisciplinare e site-specific per l’arte ambientale fondata nel 2007. Con opere interamente realizzate con i materiali naturali che l’ambiente mette a disposizione (legno, sabbia, pietra, alghe, conchiglie, lische di pesce), la Biennale è un esempio di arte ecologica e sostenibile. Fra gli otto artisti, c’è anche l’Italiano Raffaele Vitto, che – con l’enigmatica N.9 – evoca le fondamenta di nove antiche abitazioni e insieme suggerisce la possibilità di un nuovo insediamento.
Il parco Artscape Nordland Skjerstad
Di più ampio respiro territoriale, l’Artscape Nordland Skjerstad è un parco artistico di respiro regionale creato nel 1992, diffuso nel Nordland, da Andenes a nord a Vennesund a sud, passando ovviamente per Bodø.
La prima opera fu posta a Fauske: Untitled (1993), di Per Barclay, composta da un’antica rimessa per barche e due massi in marmo locale, che poggiano su strutture in ferro immerse nel fiordo; una riflessione fra passato e presente, spazio interno ed esterno, natura e artificio umano. Oggi il parco-museo conta 36 sculture monumentali disseminate in tutto il Nordland, da scoprire una dopo l’altra mentre ci si avventura tra fiordi e foreste. Da Anish Kapoor a Dan Graham, passando per Luciano Fabro e Tony Cragg. Nel villaggio di Skjerstad, nel comune di Bodø, Protractus di Kristján Gudmundsson è un goniometro in granito affacciato sul fiordo. La pietra, l’antico villaggio circostante, e l’idea del goniometro, sono metafora della possibilità di esplorare e misurare lo spazio e il tempo.
I Sami e il loro museo a Bodø
I Sami abitano da millenni la regione compresa fra il nord della Norvegia, della Svezia e della Finlandia e la propaggine nordoccidentale della Russia, ma hanno sempre dovuto lottare per i loro diritti di nomadi allevatori di renne che vivono in simbiosi con la natura, dalla quale hanno tratto anche il culto sciamanico.
In Norvegia, dal 1987, un apposito parlamento Sami ha voce in capitolo sull’amministrazione delle loro terre, e si stima ad oggi una popolazione fra i cinquanta e i centomila individui. A Bodø, un edificio del 1903, uno dei pochissimi sopravvissuti alle bombe tedesche del 1944, ospita il museo Sami (Bådåddjo Musea). Dedicato alla cultura di questo popolo, attraverso esempi di artigianato che spazia dagli abiti agli accessori, in lana, legno, osso, pelle, ospita fino all’11 agosto la mostra Giving the right shape, cui partecipano circa 50 artigiani Sami con le loro creazioni.
Il museo dedicato al grande pittore norvegese Adelsteen Normann a Bodø
Anche se non inserito nel cartellone europeo 2024, il piccolo museo dedicato al pittore Adelsteen Normann, merita una visita perché qui si scopre uno dei grandi nomi della pittura norvegese di paesaggio del secondo Ottocento, che si formò in Germania a Düsseldorf e tenne anche diverse mostre a Berlino, Londra, Vienna, Monaco e Parigi. Paradossalmente, l’amministrazione locale lo valorizza poco, ospitando la collezione delle sue opere in un grazioso ma inadeguato edificio degli anni Venti, affidato alla gestione di alcuni volontari della Fondazione intitolata all’artista, che riescono ad aprirlo al pubblico appena 1-2 giorni a settimana. Eppure, si tratta di un grande pittore realista, qua e là venato di romanticismo e impressionismo, che seppe catturare la bellezza della natura della regione, coni fiordi, il sole di mezzanotte, le foreste e le pareti rocciose che si specchiano nel Mare del Nord, ma anche la vita dei pescatori. Artista sinora paradossalmente negletto nella città natale, l’auspicio è che il clima generato dall’anno della Capitale Europea possa portare ulteriore consapevolezza e intraprendenza alle amministrazioni locali, dalla città alla contea.
La Adde Zetterquist Gallery nel Nordland Nasjonalparksenter
Una storia personale particolarmente toccante giace infine dietro la Adde Zetterquist Gallery, all’interno del Nordland Nasjonalparksenter e dedicata a Per Adde (Filipstad, 1926), artista svedese che ha speso la vita nella lotta al fianco del popolo Sami per il riconoscimento dei loro diritti, e che visse a lungo nelle loro comunità. Pittore dal linguaggio espressionista, guidato da una forte energia pittorica, rappresenta la natura attraverso una pennellata dinamica e una tavolozza multicolore. Così descrive la sua pittura: “L’infinita varietà di forme e colori della natura, la ricchezza della vita e del movimento mi dà impulsi importanti. Diventa una specie di catalizzatore nel mio lavoro, con cui cerco di esprimere in immagini le mie esperienze e il mio senso della vita”. La Adde Zetterquist Gallery ospita anche le opere della moglie di Adde, Kajsa Zetterquist, acquerellista e pittrice a olio, che traduce in immagini astratte, ma anche di ispirazione futurista, memorie basate su impressioni della natura. Invece, i suoi nudi femminili d’ispirazione cézanniana esaltano la forma del corpo. Due artisti di carattere, nell’arte come nella vita, che meriterebbero una maggiore considerazione e promozione.
Niccolò Lucarelli
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