Tre balletti del regista premio Oscar Jerome Robbins al Teatro di San Carlo di Napoli
La chiusura della stagione del teatro lirico napoletano ha avuto come protagoniste tre grandi opere riprese dal coreografo americano Jerome Robbins: regista da Oscar per West Side Story. Qui ti raccontiamo com’è andata questa rassegna
Una scelta vincente quella di Clotilde Vayer – direttrice del Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo Di Napoli– che ha lasciato il segno in chiusura di Stagione: portare in scena alcuni dei capolavori del coreografo statunitense Jerome Robbins. Noto al grande pubblico per West Side Story, che gli valse un Oscar come miglior regista nel 1962, Robbins fu sinonimo di eleganza, elevata difficoltà tecnica, imprescindibile capacità interpretativa. Ripresi da Jean-Pierre Frohlich – storico allievo di Robbins – In The Night, Afternoon of a Faun, En Sol sono i tre balletti andati in scena. Tutti dal grande impatto estetico, che narrano “storie” al pubblico, pur senza eccedere nella caratterizzazione dei personaggi o nel taglio didascalico. Una danza astratta e narrativa insieme, sempre intrisa di forte carattere e profonda emotività.
La performance dell’orchestra nei balletti al Teatro di San Carlo
L’orchestra, diretta dal maestro Philippe Béran, ha eseguito i più suggestivi notturni di Chopin, il capolavoro di Debussy Prélude à l’après-midi d’un faune e il frizzante Concerto in sol maggiore di Ravel. La classe del lavoro coreografico, la bravura tecnica di étoiles e solisti e la ricerca della perfezione – tipica della direttrice – hanno caratterizzato l’intera serata. C’è solo da chiedersi se tale ricercata perfezione non metta all’angolo il rischio, la spavalderia e il coraggio, che sempre devono caratterizzare la danza sui palcoscenici di questo calibro.
Il corpo di ballo al Teatro di San Carlo di Napoli
Una rosa di ballerine e ballerini brillanti e talentuosi impreziosisce da diversi anni la Compagnia: l’étoile Salvatore Manzo e Stany Capissi tecnicamente impeccabili nei primi due pas de deux (in coppia rispettivamente conGiorgia Pasini e Martina Affaticato), anche se estremamente sobri e ammansiti rispetto al passato, forse in nome di quella ossessiva “pulizia” del passo, che finisce per imbrigliare i talenti fino a renderli irriconoscibili. E poi l’étoile Alessandro Staiano, in coppia con una meravigliosa Vittoria Bruno: entrambi trasudanti energia e bellezza. Eleganza del gesto nell’Afternoon of a faune con Karina Samoylenko ed Emmanuele Torre seppure un po’ sottotono in quanto a interpretazione.
En Sol. Il terzo balletto di Jerome Robbins al Teatro di San Carlo di Napoli
En Sol – terzo e ultimo momento della serata – vede in scena il Corpo di Ballo e la coppia formata da Claudia D’Antonio e da un sicuro e disinvolto Danilo Notaro entrambi étoile. I costumi da bagno Anni ’20 del secolo scorso, i colori accesi e brillanti, il fondale con grafica stilizzata a ricordare il mare e le note fresche e leggere di Ravel esaltano il pubblico.
Degni di menzione Candida Sorrentino e Carlo De Martino che spiccano su tutti e che non hanno forse ricevuto negli anni il valore che meritavano. In En Sol l’intero corpo di ballo è apparso in forma, restituendo al pubblico l’originario sentimento dell’opera. Ottima la performance di Claudia D’antonio l, sempre più convincente e matura nella sua danza. Precisa, appassionata ed energica, ha ricordato al pubblico che – quando rischio e precisione vanno di pari passo – l’intero Teatro s’infiamma. Domare lo spirito ribelle e passionale dell’artista è un sacrilegio, nutrirne l’anima liberandone la forza è ciò che bisognerebbe sempre tenere a mente in sala prove.
Manuele Barbato
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