Il teatro di parole di Jenny Holzer al Guggenheim. Le foto da New York
Fino al 29 settembre 2024 la celebre spirale del museo americano diventa un teatro di parole riprendendo un progetto dell’artista del 1989
Nonostante il prezzo dei biglietti sia aumentato (noi ne abbiamo parlato qui), la fila fuori dal Guggenheim a New York c’è sempre eccome. E nonostante la heat wave in questa calda estate continui, il flusso dei visitatori è costante. La celebre spirale è nella mostra attuale, un teatro di parole: Light Line, di Jenny Holzer (nata nel 1950 a Gallipolis, Ohio) fino al 29 settembre 2024 riprende un progetto del 1989.
Jenny Holzer al Guggenheim Museum di New York
Quasi trentacinque anni fa, infatti, Holzer creò un display LED che lampeggiava cambiando colori, caratteri ed effetti speciali, all’epoca il più lungo del mondo. Il nuovo testo a LED scorre adesso su tutti e sei i piani della rampa del museo, il doppio rispetto alla versione precedente, e funziona per più di sei ore senza ripetersi, esplorando alcune delle questioni più urgenti del nostro tempo, dalla giustizia climatica ai diritti delle donne, dalla corruzione alla guerra.
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Jenny Holzer al Guggenheim Museum di New York. L’opera
Percorrendo i gironi della rotonda progettata da Frank Lloyd Wright, la nuova installazione sale su tutte le rampe fino alla cima dell’edificio, realizzando la visione originale dell’artista. Light Line presenta anche una selezione di opere di Holzer dagli Anni Settanta a oggi, tra cui dipinti, opere su carta, targhe e lapidi.
Jenny Holzer al Guggenheim Museum di New York. Arte come denuncia
“L’abuso di potere non arriva a sorpresa“, “Siamo vittime delle nostre stesse regole“, “La proprietà privata produce il crimine“, ma grida anche i rapporti dell’FBI e i documenti secretati dalla Difesa americana sulle guerre in Iraq e in Afghanistan, fino ai tweet di Donald Trump, Holzer che usa la sua arte come denuncia, collocando le sue opere in spazi pubblici, da Time Square a New York a Piccadilly Circus a Londra.
Francesca Magnani
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