Il più affascinante tra gli atleti della compagine italiana è certamente il veneto Thomas Ceccon, oro nei 100 metri d’orso, a 23 anni è un gigante dai lunghi capelli neri con occhi azzurri. È diventato virale il video girato da un collega mentre disteso su un asciugamano fa un pisolino nei giardini del villaggio olimpico. Ma sono più di uno gli atleti di queste Olimpiadi di Parigi ad essere divenuti star virali, con un doppio risultato: hanno acceso l’attenzione verso sport a volte poco conosciuti e sono ora al centro di complesse valutazioni da parte dei marchi di lusso, che se li contendono per l’inserimento tra i loro testimonial.
Per punti
I marchi che hanno sponsorizzato le Olimpiadi di Parigi
LVMH, il primo gruppo del lusso al mondo, si è presentato all’appuntamento di Parigi come main sponsor dei giochi. Il suo brand Berluti ha vestito gli ottocento atleti francesi per la cerimonia di apertura, Chaumet si è occupato delle medaglie, Louis Vuitton dei contenitori delle coppe, mentre Dior ha organizzato una mostra al Cafè Dior in Avenue Montaigne con una serie di ritratti di brand ambassador sportive della maison. Più semplicemente Ralph Lauren si è occupato delle divise della nazionale Usa. EA7 di Armani di quella italiana. Adidas ha sponsorizzato 850 atleti durante questi giochi che abbracciano l’intera gamma di discipline: tra cui lo sprinter americano Noah Lyles, oro e bronzo, il portabandiera inglese oro nei tuffi Tom Daley e la medaglia d’oro di ginnastica a corpo libero: la brasiliana Rebeca Rodrigues de Andrade. Più orientate al fashiontech Puma, Speedo e Nike. La prima ha fornito un team kit alla nazionale giamaicana dotato di un tessuto jacquard ingegnerizzato in modo di ottimizzare la temperatura del corpo durante le performance di punta. Speedo ha fornito al team australiano di nuoto costumi confezionati con materiale idrorepellente utilizzato per proteggere satelliti in orbita che consentirebbe maggiore velocità. Mentre modelli di scarpe Nike sfoggiati sulle piste di Parigi sono stati prodotti a partire dalla collaborazione tra software generativi e alcuni singoli atleti.
Il successo mediatico delle Olimpiadi di Parigi
Se il calcio e, a grande distanza, il tennis monopolizzano per 12 mesi l’anno l’interesse del pubblico, per tutti gli altri sport è necessario che sia un qualche genere di “evento” a promuoverli. L’interesse per le Olimpiadi di Parigi è aumento del 79% rispetto alle precedenti di Tokyo del 2021. In parallelo alle Olimpiadi, il MoMA ha lanciato un’iniziativa aperta a tutti che invita a “catturare momenti atletici nella vita di tutti i giorni: un tiro da metà campo durante una partita di basket, un tuffo perfetto (o una palla a cannone!) in un lago vicino, un giro in bicicletta al parco e altro ancora”. Condividendo il risultato su #MoMAPhotoClub co. chiunque ha la possibilità di vedere i suoi scatti pubblicati sui canali social del museo di New York.
Le nuove icone delle Olimpiadi
L’esplosione di interesse per un atleta è stata spesso accidentale. La sudcoreana Kim Ye-ji, 31 anni, argento per il tiro con la pistola da 10 metri, non ha uno sponsor (al momento) e nemmeno un account Instagram o TikTok. Eppure è risultata essere la diva numero uno di questi giochi. Un’inattesa copertura mediatica ha ripreso e rilanciato la sua attrezzatura specialistica per gli occhi, il cappellino, gli anelli, i numerosi piercing e le gelide espressioni da diva. Uno sport specifico e relativamente poco spettacolare come questo ha accumulato centinaia di migliaia di meme su TikTok. Anche Thomas Ceccon è risultato virale su TikTok nonostante di persona non abbia pubblicato contenuti. Attualmente ci sono 50,7 milioni di video che lo menzionano tanto per il pisolino che per le sue imprese in vasca. Il nuotatore francese Léon Marchand di medaglie d’oro ne ha collezionate quattro, non ha un account TikTok, ma 76,7 milioni di video raccontano di lui: sulla pedana di partenza, durate le gare, sul podio, ma anche fuori dalla piscina per celebrare il risultato o il suo aspetto.
Dalla body positivity alla routine giornaliera: gli sportivi sempre più influencer
Mentre gli atleti degli sport più popolari hanno sempre suscitato entusiasmo, l’azione dei social media ha proposto una angolazione strabica rispetto al passato, decisamente meno militare, attenta alla performance quanto all’aspetto personale della vita di questi campioni. Così lo statunitense Stephen Nedoroscick, uno specialista del cavallo con maniglie è diventato virale quando è stato visto chiudere gli occhi prima di togliersi gli occhiali e affrontare la sua esibizione. Il web è esploso con meme del tipo: “È un meraviglioso di Clark Kent!”. Nedoroscick ha un fisico invidiabile ma non sono stati i suoi bicipiti a fare furore: sono bastatati i suoi occhiali quadrati e quell’espressione concentrata. Così uno sport come il rugby femminile ha trovato attenzione grazie a Ilona Maher, che ha vinto il bronzo con la sua squadra. L’atleta che posta contenuti già dalle precedenti Olimpiadi di Tokyo ha guadagnato milioni di follower su Instagram (ora ne ha tre) e TikTok (2,2 milioni) e ha ricevuto 119,7 milioni di like. Maher ha pubblicato su TikTok video condividendo le sue routine quotidiana, parlando di body positivity, dialogando con altri atleti o mostrando i suoi completi sponsorizzati da Ralph Lauren. La sua inclinazione a curare l’abbigliamento e indossare il rossetto anche durante le partite ha fatto il resto. Simone Biles, è l’innegabile superstar dell’atletica di queste Olimpiadi. Ma la sua compagna di squadra Jordan Chiles, atleta Nike, un bronzo e un argento, è diventata famosa per i suoi audaci body, ispirati ai costumi indossati da Beyoncé nel formidabile video di introduzione della squadra olimpica statunitense alle Olimpiadi. Con i suoi body ricamati, le unghie lunghe e curate e i suoi video su TikTok, Chiles ha collezionato oltre 10 milioni di like pubblicando balli con le sue compagne di squadra, contenuti dietro le quinte, video #GRWM (“preparati insieme me”) e altro ancora.
Sport e bellezza alle Olimpiadi di Parigi
La bellezza in tutte le sue forme è divenuta un argomento importante anche per gli atleti olimpici. Difficile non notare una fuoriclasse come Paola Egonu l’azzurra oro nel volley femminile, altrettanto non accorgersi della bellezza non dissimulata della sua compagna di squadra Myriam SyIla. Il pubblico ha assistito, in queste come nelle precedenti Olimpiadi, ad una straordinaria esibizione di potenza, armonia e bellezza fisica, questa volta però capace di rappresentarsi in modo straordinariamente contemporaneo.
Aldo Premoli
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