La biblioteca dei libri liberi: storia dell’anti-negozio per appassionati di lettura
Quella della biblioteca dei libri liberi di Portico di Romagna è una bella storia. Nata da un’idea di Marisa Raggi, questo luogo raccoglie libri usati e gettati per dare loro nuova vita, nelle mani di chiunque passi da lì e voglia adottarli. Ovviamente gratis
Qualche tempo fa, passeggiando per il grazioso paese premontano di Portico di Romagna, mi sono imbattuta in un curioso negozio: La biblioteca dei libri liberi, un meandro di scaffali traboccanti di libri di tutti i tipi, vecchi e quasi nuovi o mai sfogliati, priva di personale e con un cartello all’ingresso con la scritta “adotta un libro”. Un luogo, in sostanza, dove se prelevi la merce senza pagarla non sei un ladro, ma una persona evidentemente interessata alla lettura.
La storia della biblioteca dei libri liberi di Portico di Romagna
Da allora sono tornata più volte in questo posto magico, che pare uscito dalla fantasia dello scrittore Carlos Ruis Zafon, prendendo libri e liberandone a mia volta, e finalmente ho avuto modo di incontrare e conoscere l’ideatrice di questo piccolo spazio felice. Marisa Raggi, che a Portico gestisce il ristorante e albergo diffuso Vecchio Convento, appassionata lettrice, mi racconta che nel 2019, alla chiusura del negozio di un fabbro – “e quando a Portico chiude una porta non riapre più perché siamo rimasti in pochi” – decide di prendere in affitto il negozio e comincia a raccogliere i libri che la gente butta nei cassonetti della carta.
Il supporto della comunità di Portico di Romagna
Gli anziani del paese l’aiutano a costruire gli scaffali che in poco tempo si riempiono, soprattutto grazie al passaparola attraverso il quale le persone di passaggio lasciano libri in ogni lingua: ci sono scaffali di libri tedeschi, inglesi, olandesi. Quando il negozio è ufficialmente pieno Marisa decide di aprirlo al pubblico, con una grande incognita: chi potrà tenerlo aperto? Essendo improntato su un’idea di scambio e senza scopo di lucro, le viene l’idea di lasciarlo libero, nelle mani della gente. Marisa apre La biblioteca dei libri liberi la mattina al risveglio e la chiude la sera, ed ogni giorno chi è di passaggio entra e prende liberamente uno o più libri, in un clima di rispetto, nell’euforia data dalla scoperta di un luogo simile e dalla totale libertà che vige al suo interno. Gli appassionati di libri che si trovano per caso a passare da quelle parti esplodono in sorrisi di immensa gioia.
I libri “liberi” di Marisa Raggi
Nelle mie peregrinazioni ho trovato alcuni vecchi libri di fotografia con immagini di autori importanti come Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gabriele Basilico. Ho scovato una vecchia edizione de La luna e i falò di Cesare Pavese e tutti i racconti di E. A. Poe. Ogni tanto due volontarie, una di Rimini ed una di Firenze, vanno a mettere ordine fra i libri che arrivano settimanalmente, dividendoli per categorie. Un giorno, uscendo felice con in braccio una pila di libri ho incontrato una delle volontarie e l’ho guardata con un pizzico di imbarazzo, ma la sua immediata rassicurazione è stata un sollievo: “non preoccuparti, in meno di dieci minuti riempio tutti gli scaffali di nuovo”.
Da Portico passano turisti, pellegrini, camminatori, Marisa racconta dell’arrivo di un signore olandese che aveva la macchina piena di libri da lasciare; una coppia di futuri sposi ha prelevato 150 libri per farne le bomboniere del loro matrimonio.
La Biblioteca di Marisa è iscritta nel sito dei borghi della lettura, di cui a settembre proprio a Portico si terrà l’ottavo raduno, un grande riconoscimento per questo luogo simbolo di una grande passione.
Silvia Camporesi
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