14 importanti musei dell’Umbria si alleano all’insegna dell’arte contemporanea

Sono 14 i Musei Nazionali umbri che dall’estate 2024 diventano protagonisti di progetti di arte contemporanea che li uniscono con un biglietto unico. Αbbiamo intervistato il direttore Costantino d’Orazio per farci raccontare tutto

Con l’estate 2024, i Musei Nazionali della Regione Umbria si uniscono in un unico tessuto culturale: La Sottile Linea d’Umbria. Un nome ricco di significato, che rievoca ovviamente la Linea d’Ombra di Joseph Conrad – un romanzo del 1916 – ossia “quella che segna il passaggio dalla giovinezza all’età matura, un invito a guardare al futuro di questa splendida Regione”. Sono le parole con cui Costantino D’Orazio, Direttore dei Musei Nazionali di Perugia, spiega il titolo di questo nuovo ambizioso progetto. Ambizioso, in quanto è cominciato in questi mesi estivi, ma intende ripetersi nelle estati future. E non solo…
Quattordici interventi di arte contemporanea, uno per ciascuno dei Musei Nazionali umbri. Così facendo, si realizza un obiettivo altrimenti impossibile: collegare in modo coerente istituzioni diversissime tra loro. Tanto per storia, quanto per patrimonio. Grazie all’opera di artisti coevi che hanno un legame speciale con la terra etrusca dell’Umbria, si crea “una narrazione unica, in cui il segno del passato viene riletto e valorizzato attraverso il loro sguardo”. 
Per scoprire tutto il lavoro alle spalle della Sottile Linea d’Umbria – facendoci anche raccontare qualche stima sui primi risultati del progetto – abbiamo intervistato in esclusiva il Direttore Costantino d’Orazio.  

Paola Gandolfi, Un’inaspettata convergenza, Museo Archeologico Nazionale di Orvieto
Paola Gandolfi, Un’inaspettata convergenza, Museo Archeologico Nazionale di Orvieto

La Sottile Linea d’Umbria: l’idea del progetto e i suoi protagonisti

Cominciamo con l’origine di questo nuovo progetto che si propone di unire tutta la Regione all’insegna dell’arte: da dove nasce l’idea?
In una Regione come l’Umbria, piccola ma ricchissima di beni culturali, ho pensato potesse essere un elemento di forza far sentire i Musei Nazionali diffusi sul territorio come un sistema unico e coeso. Un sistema, questo, che racconta una storia lunghissima, dal Paleolitico fino ai nostri giorni. 

Come si possono collegare quattordici Musei così diversi tra loro?
È qui che entra in gioco l’arte contemporanea: la sola capace di tracciare un percorso che può costituire una narrazione unica, anche in contesti così variegati e apparentemente distanti. Sono loro, gli artisti contemporanei coinvolti, ad aver disegnato la Linea d’Umbria insita nel progetto. 

Ma parliamo proprio degli artisti scelti per animare la prima estate di iniziative. 
Siamo partiti dalla considerazione che l’Umbria da sempre esercita un fascino particolare nei confronti di artisti che decidono di venire a lavorare tra i suoi monti, lungo le sponde del Lago Trasimeno, o a contatto con i numerosi borghi che costellano questa Regione. Nomi storici come Piero DorazioAlighiero Boetti, o Beverly Pepper, sono stati imitati in questi anni da tanti giovani maestri, che hanno scelto di mettere qui le loro radici. Ci è sembrato interessante interrogare il loro sguardo di non nativi, che osserva da un punto di vista originale il territorio e la sua storia.

A chi ci riferiamo, dunque, esattamente?
Da un lato abbiamo scelto maestri accomunati da un pezzo di storia personale, come Gianni Dessì, Giuseppe Gallo e Marco Tirelli, invitati assieme a Stefano Di Stasio e Paola Gandolfi, Paolo Canevari e Pietro Ruffo, Alice Pasquini, Luigi Spina e i Celsauri. Accanto alle loro opere, progettate e prodotte site-specific, abbiamo poi voluto dedicare un omaggio a Mario Merz, le cui installazioni dialogano perfettamente con gli ambienti della Rocca Albornoz di Spoleto. 

E ci sono anche alcuni progetti speciali collaterali, giusto?
Esattamente. Si tratta di quello dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, che ha animato la Villa del Colle del Cardinale con le installazioni degli studenti, e gli interventi performativi diffusi dei collettivi umbri BecomingX e Trascendenza ETS, chiamati ad animare dieci dei luoghi, partecipanti al progetto MuseiON, partner fondamentale di tutta La Sottile Linea.

Paolo Canevari, Goød Year, Area archeologica di Carsulae
Paolo Canevari, Goød Year, Area archeologica di Carsulae

I numeri e i primi risultati della Sottile Linea d’Umbria

A più di due mesi dall’inizio della programmazione, come sta andando? C’è già qualche primo risultato di cui si può essere soddisfatti?
Uno dei maggiori punti di forza di tutto questo progetto – e che mi fa confermare decisamente il suo successo – è che si tratta di un’iniziativa che vede la partecipazione di molte realtà attive in Umbria. Culturali, ma non solo. Si va da quelle economiche, come la Consulta delle Fondazioni di Origine Bancaria Umbre, a quelle imprenditoriali – come la Elettrica Valeri, con cui abbiamo restituito l’illuminazione monumentale al Teatro Romano di Gubbio in via permanente – fino a Radio Subasio, il network locale più ascoltato. 

E per quel che riguarda le istituzioni e il territorio? 
Anche le istituzioni hanno partecipato attivamente: oltre alla Regione Umbria – che ha finanziato e contribuito ai contenuti del progetto – tutti i Comuni che accolgono i Musei hanno garantito la loro collaborazione. Dirigere quattordici luoghi della cultura significa tenere rapporti costanti con sindaci, operatori del territorio, imprenditori, giornalisti… e in questa iniziativa tutti hanno fatto la loro parte.

Anche se la stagione non è ancora conclusa, si può già avere qualche stima di numeri?
La grande novità del biglietto unico, che con soli 15 euro permette di visitare i Musei Nazionali umbri fino al 6 ottobre, sta dando ottimi risultati. Con i primi di agosto, siamo arrivati a oltre cinquemila biglietti unici staccati.Numero che dobbiamo moltiplicare in maniera esponenziale per includere anche tutti i “passaggi” dei visitatori che lo acquistano in tutti musei. Sapremo calcolare il totale solo alla fine della manifestazione. In più, la mostra temporanea alla Galleria Nazionale dell’Umbria con il capolavoro di Klimt Le tre età sta registrando cifre straordinarie. In un mese e mezzo ha già attirato circa trentamila visitatori. Un risultato davvero eccezionale per una città come Perugia.

La Sottile Linea d’Umbria guarda al futuro

Ci sono prospettive future del progetto anche dopo l’estate?
La Sottile Linea d’Umbria sarà il titolo della manifestazione che animerà anche nei prossimi anni i Musei Nazionali della Regione durante la stagione estiva. L’obiettivo è quello di consolidare il sistema dei luoghi della cultura del MIC e il rapporto con le realtà del territorio, tra arte antica e contemporanea. 

Ci può anticipare qualcosa sui prossimi passi?
La grande novità dei prossimi anni sarà che le quattordici sedi diffuse in Umbria accoglieranno in maniera sistematica mostre e iniziative anche in altri periodi dell’anno. Dall’autunno alla primavera. Stiamo lavorando ad un programma di mostre ed appuntamenti che animeranno tutto il territorio, secondo le specificità di ciascuna sede. Inoltre, uno dei nostri obiettivi è rendere strutturale il biglietto unico, progetto al quale stiamo lavorando con la Direzione Generale Musei del MIC, che ha sostenuto questa idea fin dall’inizio.

Le tappe della Sottile Linea d’Umbria 2024

Concludiamo con una panoramica sui progetti e le tappe che i lettori possono visitare in questa prima edizione 2024.
Potremmo raccogliere i progetti di quest’anno in tre categorie. Per cominciare, abbiamo Dessì (Museo Archeologico Nazionale di Perugia), Di Stasio (Museo Archeologico Nazionale di Spoleto), Gallo (Castello Bufalini), Pasquini (Museo Paleontologico di Pietrafitta), Tirelli (Tempietto sul Clitunno) e i Celsauri (Ipogeo dei Volumni), che hanno realizzato le loro opere traendo ispirazione dallo spazio e dalla storia di ciascun sito. Poi ci sono Paolo Canevari (Parco Archeologico di Carsulae), Paola Gandolfi (Museo Archeologico Nazionale di Orvieto), Pietro Ruffo (CIAC-Calamita Cosmica a Foligno), Luigi Spina (Palazzo Ducale di Gubbio) e gli studenti dell’Accademia di Belle Arte di Perugia (Villa del Colle del Cardinale), i quali hanno invece ideato un dialogo inedito e straordinariamente efficace tra i propri lavori e i luoghi in cui sono stati invitati ad esporre. 
Infine, i collettivi BecomingX e Trascendanza ETS hanno raccolto la sfida di utilizzare gli strumenti tecnologici che la Regione ha fornito a dieci dei Musei, creando ponti virtuali tra le varie sedi. Si tratta di un metodo inedito di mettere in connessione luoghi della cultura lontani e diversi tra di loro, trasformando l’Umbria in un grande laboratorio creativo, con le radici ben piantate nella sua storia.

Emma Sedini

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Emma Sedini

Emma Sedini

Etrusca e milanese d'origine in parti uguali, vive e lavora tra Milano e Perugia. È laureata in economia e management per arte, cultura e comunicazione all'Università Bocconi, e lì frequenta tutt'ora il MS in Art Management. Nel frattempo, lavora in…

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