Al Mudec di Milano c’è una mostra dell’artista, performer e attivista LGBTQ+ La Chola Poblete
È presentata in occasione del premio della Fondazione Deutsche Bank Italia la mostra dell’artista argentina che rende omaggio alle sue origini indigene e all’identità queer
Il 2023 è stato l’anno dell’artista argentina La Chola Poblete (Mendoza, 1989) per la Fondazione Deutsche Bank Italia, che le ha assegnato il premio Artist of the Year, destinato dal 2010 ad artisti emergenti il cui lavoro sia di rilevanza sociale e artistica e offra nuove chiavi di lettura per il presente. Anziché assegnare un riconoscimento in denaro, la banca contribuisce al sostengo delle giovani ricerche producendo una mostra personale e un catalogo, oltre all’acquisto di alcune opere per la Deutsche Bank Collection, nata nel 1980. Così grazie alla collaborazione tra la banca e il gruppo 24 ORE Cultura, il Mudec di Milano ospiterà dal 13 settembre al 20 ottobre 2024 la mostra personale Guaymallén, tra colonialismo e supremazia bianca.
Al MUDEC di Milano La Chola Poblete. L’artista
“Con la sua arte, che può essere sia brutalmente candida sia condita di umorismo acerbo, La Chola Poblete smantella gerarchie e ordini prestabiliti, sfida paradigmi culturali e tassonomie di genere, mette in discussione stereotipi e cliché costruiti dalle narrazioni del dominio patriarcale occidentale nel nostro mondo moderno”, si legge tra le motivazioni del Global Art Advisory Council della banca, composto da curatori di fama internazionale come Victoria Noorthoorn, Hou Hanru e Udo Kittelmann. Artista, performer e attivista per i diritti LGBTQ+, nella sua ricerca La Chola Poblete riflette in modo critico sulle conseguenze del colonialismo e della supremazia bianca in Argentina attraverso diversi media, dalla scultura alla pittura e dalla performance alla fotografia. Partendo dalle sue radici indigene e queer si oppone alla stereotipizzazione e all’esotizzazione delle popolazioni indigene, confrontandosi con il ruolo storico di donne e persone trans.
Al MUDEC di Milano La Chola Poblete. La mostra
La riflessione si amplia e arriva a comprendere anche la posizione dell’artista nel mondo dell’arte in relazione alla sua identità di persona indigena trans e il ruolo delle istituzioni occidentali nel determinare i canoni di ciò che chiamiamo “arte”. Così la mostra Guaymallén presenta uno spazio caratterizzato dallo stile architettonico del barocco andino, ridisegnando gli ambienti del museo che diventa un luogo popolato da motivi e simboli religiosi, politici, erotici, pop-culturali e indigeni che si sovrappongono e reclamano vicendevolmente.
Al MUDEC di Milano La Chola Poblete. Opere e collaborazioni
Oltre a una serie di acquarelli di grandi dimensioni, Guaymallén presenta una serie fotografica inedita in cui l’artista rappresenta il soggetto principale, ispirandosi da una parte alle figure della mitologia, come per esempio la lupa capitolina nell’opera La Loba (The She-Wolf), e dall’altra all’iconografia cristiana, come ne La Virgen de la leche (Madonna Lactans). Ma in particolare, per l’occasione, l’artista propone anche una collaborazione d’eccezione con il Panificio Davide Longoni, grazie al quale realizzerà delle sculture in pasta di pane, dalle sembianze antropomorfe e a grandezza naturale.
Caterina Angelucci
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