Le migliori interpretazioni di Isabelle Huppert che sarà presidente alla Mostra del Cinema di Venezia

Lady noir del cinema europeo, Huppert è tra le attrici più popolari e impegnate. Il suo è un percorso di talento e successo, contraddistinto da film apprezzati da pubblico e critica. Ecco quali sono

Isabelle Huppert è una delle stelle più brillanti del cinema europeo: di talento, affascinante, seducente, nel corso del tempo ha portato sul grande schermo e sul palcoscenico personaggi contrastanti, al limite di ogni pregiudizio contrastando e combattendo una serie di tabù, in primis quelli della sfera amorosa. I cancelli del cielo, Prestami un rossetto, Madame Bovary, 8 donne e un mistero, Amour sono solo alcuni dei titoli cinematografici che la riguardano direttamente. È lei, Isabelle Huppert, la Presidente di Giuria che decreterà il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 81, in programma dal 28 agosto al 7 settembre 2024.

Isabelle Huppert, 2022. Photo Andrea Avezzu
Isabelle Huppert, 2022. Photo Andrea Avezzu

Isabelle Huppert. Attrice esigente, curiosa e di grande generosità

“Isabelle Huppert è un’immensa attrice, esigente, curiosa e di grande generosità”, ha dichiarato Alberto Barbera, Direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia. “Musa di numerosi grandi cineasti, non si è mai neppure sottratta all’invito di giovani o meno famosi registi che hanno visto in lei l’interprete ideale delle loro storie. La sua enorme disponibilità a mettersi costantemente in gioco, segno della sua non comune intelligenza, unitamente alla capacità di guardare al cinema al di là dei confini geografici e mentali, ne fanno un ideale Presidente di Giuria in un festival aperto al mondo intero quale è la Mostra del Cinema di Venezia. Le siamo molto grati per aver accettato l’incarico, consapevoli dei numerosi impegni al cinema e in teatro cui deve far fronte nei prossimi mesi”.

8 donne e un mistero - Isabelle Huppert
8 donne e un mistero – Isabelle Huppert

I film con Isabelle Huppert da vedere

Da Claude Chabrol a Michael Cimino, da Jean-Luc Godard a Joseph Losey, da Marco Ferreri ad Andrzej Wajda, tantissimi sono i registi che hanno scelto e premiato il talento di Isabelle Huppert. Quali sono però le sue migliori interpretazioni? Memorabile è quella che nel 1978 le permette di farsi notare in tutto il mondo: diretta da Claude Chabrol in Violette Nozière, Huppertriceve il premio come Migliore attrice al Festival di Cannes. Sempre guidata da questo straordinario autore, ottiene ben due volte la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia, nel 1988 con Un affare di donne e nel 1995 con La cérémonie – Il buio nella mente (con cui ottiene anche un César). Chabrol l’ha resa una star ma anche altri l’hanno accompagnata in film bellissimi. Michael Haneke l’ha diretta ne La pianista (2001), François Ozon in 8 donne e un mistero (per questo film il cast femminile al completo si aggiudica l’Orso d’argento come miglior contributo artistico alla Berlinale), e poi Paul Verhoeven in Elle (2017) e di recente Élise Girard in Viaggio in Giappone.

A traveler’s Needs - Isabelle Huppert
A traveler’s Needs – Isabelle Huppert

Isabelle Huppert. Tra i suoi lavori più recenti, un film sulla potenza del linguaggio

Una chicca cinematografica che riguarda Isabelle Huppert è A traveler’s Needs di Hong Sang-soo, con cui l’attrice francese torna a collaborare per la terza volta dopo In Another Country e Claire’s Camera. A traveler’s Needs narra di una donna, Iris, di cui nessuno conosce la reale provenienza. È francese, ed è a Seoul. Non avendo denaro, per mantenersi le è stato consigliato di insegnare il francese. È così che si ritrova ad avere come allieve due donne del luogo. A Iris piace camminare a piedi nudi e sdraiarsi sulle rocce, e il più delle volte cerca di vivere ogni istante in modo non verbale e il più razionale possibile. La vita però non è mai semplice, e per trovare un po’ di conforto si affida a una bevanda alcolica coreana, il makgeolli. A traveler’s Needs – non arrivato ancora nel nostro Paese – è uno studio che riguarda l’umanità, diverse culture e in primis il linguaggio, quello delle parole e quello del corpo.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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