Gioni, Antonelli, Alemani, Moretti. A fine anno arriva la Power 100 della rivista Art+Auction: e c’è una certa Italia che si mette in lista…
A chiudere l’anno arriva l’appuntamento con la Power 100 della rivista Art+Auction, la classifica che non è una classifica, ma una sintesi delle cento personalità più influenti del mondo dell’arte che hanno segnato il 2012. Diversa dalla Power List di ArtReview, in quanto più orientata al mercato e ai suoi meccanismi, con gli artisti quindi […]
A chiudere l’anno arriva l’appuntamento con la Power 100 della rivista Art+Auction, la classifica che non è una classifica, ma una sintesi delle cento personalità più influenti del mondo dell’arte che hanno segnato il 2012. Diversa dalla Power List di ArtReview, in quanto più orientata al mercato e ai suoi meccanismi, con gli artisti quindi che raramente riescono ad entrare in questi giochi di potere. L’anno scorso l’unica presenza era quella di Ai Weiwei: quest’anno, nella categoria “Power Personalities”, c’è l’ottantenne Gerhard Richter, l’artista vivente più costoso in assoluto.
Italiani? Sì, nella curatela siamo ben presenti in classifica, grazie a Massimiliano Gioni, Paola Antonelli, senior curator del dipartimento di architettura e design del MoMA, Cecilia Alemani, direttrice del programma artistico della High Line di New York. Nella categoria “Power of Tradition” c’è il giovane Fabrizio Moretti, nato a Prato nel 1976, che ha fondato a 22 anni la galleria omonima, il più giovane membro del comitato esecutivo di TEFAF e di Frieze Masters.
La categoria “Auction Power” guarda a oriente: con Francois Curiel, CEO di Christie’s Asia, Kevin Ching, CEO di Sotheby’s Asia, Wang Yannan, Direttore e Presidente di China Guardian. E ancora da TEFAF, c’è Ben Janssens, specialista di antichità cinesi, che ha introdotto nella storica fiera la sezione di design del XX secolo. Tra i “Power Collectors”, gli immancabili Pinault, Economou, Dimitri Mavromatis e Leon Black, passato alla storia per aver acquistato l’Urlo di Munch per $120 milioni da Sotheby’s lo scorso maggio. Provenienti dai paesi extra-occidentali, Kirin Nadar, che nel 2011 ha inaugurato il primo museo privato in India, il Kiran Nadar Museum of Art (KNMA); Len Blavatnik, magnate russo-americano a capo della Warner Music Group, grande benefattore per il British Museum, Tate, Britain’s National Portrait Gallery e MoMA. E ci sono Hecilda e Sergio Fadel, tra i principali promotori dell’arte contemporanea in Brasile.
In “Design Power” ecco le menti più innovative del 2012, dal dealer cinese Pearl Lam, uno dei fautori del boom artistico a Hong Kong, a Rudy Ricciotti, architetto francese che ha disegnato le nuove gallerie islamiche del Louvre. Nella quinta categoria troviamo i “Power Dealers”, tra cui Andrea Rosen, David Zwirner, Larry Gagosian, Marc Glimcher, Karsten Greve, Dominique Lévy, Alex Logsdail, Nicholas Logsdail, Matthew Marks, Victoria Miro, Emmanuel Perrotin, Thaddaeus Ropac, di cui non serve far presentazioni.
Tra i “Power Patrons” Budi Tek, Eli Broad, Sheika Al-Mayassa Bint Hamad Bin Khalifa Al Thani, Uli Sigg e Yvon Lambert. E poi il magnate brasiliano che ha fondato a Brumadinho l’Instituto de Arte Contemporânea e Jardim Botânico con 600 opere di arte contemporanea, Bernardo Paz; Jorge M. Perez, che con una donazione di $35 milioni farà cambiare il nome del Miami Art Museum in Jorge M. Pérez Art Museum of Miami-Dade County; Li Bing, collezionista cinese che ha aperto il suo museo, il Beijing He Jing Yuan Art Museum. I “Power Players” vedono la predominanza dei protagonisti dell’ambito fieristico, come Christian Deydier, per la Biennale des Antiquaires, che quest’anno ha espanso i propri confini a New York, Brenda Valansi e Elisangela Valadares, creatori di ArtRio; Matthew Slotover e Amanda Sharp, il duo di Frieze; Sandy Angus, co-fondatore di Art HK.
Da tenere d’occhio: Angela Choon, partner di David Zwirner dal 2004, Emre Baykal, curatrice del Padiglione Turco a Venezia nel 2013, Sheikha Hoor Al-Qasimi, presidente della Sharjah Art Foundation. Nella “Power Personalities” infine stazionano fra gli altri Calum Sutton, che ha costruito un impero di PR dell’arte e la cultura a Londra e a Hong Kong, Dasha Zhukova, Carolyn Christov-Bakargiev e Gerhard Richter.
– Martina Gambillara
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