Jaime Poblete – Eden Ulmo
Il quarto appuntamento della stagione espositiva di Dep Art Out a Ceglie Messapica – sede estiva dalla Dep Art Gallery
di Milano – è dedicato all’opera di Jaime Poblete (Santiago del Cile, 1981)
Comunicato stampa
Il quarto appuntamento della stagione espositiva di Dep Art Out a Ceglie Messapica – sede estiva dalla Dep Art Gallery
di Milano – è dedicato all’opera di Jaime Poblete (Santiago del Cile, 1981). L'evento avrà luogo nel suggestivo trullo
pugliese, emblema della Puglia, situato tra Ceglie Messapica e Martina Franca.
Dep Art Out è un luogo fuori dall’ordinario dove l'arte si manifesta in modo innovativo. Il trullo, icona della Puglia
riconosciuta in tutto il mondo, diventa uno spazio espositivo extra-ordinario, immerso nelle campagne tra Ceglie
Messapica e Martina Franca.
Eden Ulmo è un progetto monografico di Jaime Poblete nel quale l’artista si relaziona intimamente con l’architettura
ancestrale del trullo e rende omaggio al paesaggio complesso dell’area circostante della cosiddetta Pineta Ulmo, alla
terra e alle cromie di un sud inesplorato e quindi ancora denso di stupore.
“L’artista concepisce strutture formali essenziali, che man mano cambiano conformazione in base al processo di
formazione delle singole opere stesse.- spiega il curatore Lorenzo Madaro - Poblete negli ultimi anni ha sostituito il gesto
diretto della pittura attraverso specifici bagni cromatici, includendo un senso di accidentalità, considerando cuciture,
slittamenti, incontri tra materiale tessile grezzo e pieghe come parte primaria della propria indagine: sono opere che da
un lato ereditano uno stile formale di area minimalista, ma sempre mediato con un approccio visuale proveniente da
culture precolombiane; e dall’altro divengono delle nuove architetture senza tempo da osservare, concentrandosi sulla
radice primaria non solo della forma, ma anche della materia stessa, che diventa così una sorta di pelle capace ogni
volta di cambiare conformazione in relazione ai contesti in cui viene installata.”
La mostra esplora l'interazione tra le opere in tessuto di Poblete e l'architettura in pietra a secco del trullo. Le sue tele-
oggetto evocano la materialità e le cromie naturali dei trulli, creando un dialogo tra l'arte contemporanea e la
tradizione locale. Le opere realizzate mediante un processo iniziale di piegatura e tintura per assorbimento, mimano
quel processo naturale che nel trullo impregna la pietra antica, di piogge e ossidi, e mostrano come il colore trasforma
lo spazio, richiamando i paesaggi riarsi e fondendo elementi minimalisti e arcaici.
Le opere esposte riflettono il legame profondo tra l'uomo e la terra, un tema centrale tanto nell'arte di Poblete, quanto
nella costruzione dei trulli. L'utilizzo di pigmenti naturali e tecniche di tintura e ossidazione richiamano i processi
tradizionali e naturali, creando un parallelo tra quegli “accidenti di tintura”, creati dal lavoro dell’uomo oppure del
tempo.
Il trullo si trasforma in uno spazio scenico, riflettendo la duplice esperienza di Jaime Poblete come scenografo e
restauratore. L’artista trasforma lo spazio espositivo e valorizza l’architettura del passato, creando un vero parallelo tra
storicità e contemporaneità. Le sue opere dialogano con il trullo, esaltando la storia e la materialità della costruzione
attraverso un’interazione profonda tra l'arte contemporanea e la tradizione secolare (in questo caso) pugliese.
L'evento è patrocinato dell'Assessorato alla Cultura della Città di Ceglie Messapica.
Dep Art OUT – [email protected]
Jaime Poblete nasce a Santiago del Cile nel 1981. Vive e lavora a Erba. La sua formazione accademica si snoda
inizialmente fra Scenografia e Teoria dell'Arte, frequentando la Facultad de Artes, Universidad de Chile. In questo
periodo collabora lavora come scenografo per diverse compagnie teatrali. Le origini del suo percorso artistico risalgono
alla collaborazione con l'artista cileno Francisco González.
Dal 2002 al 2007 collabora come restauratore al Museo d’Arte Contemporanea MAC di Santiago del Cile. Dal 2008 al
2010 vive e lavora a Valencia, Spagna, dove frequenta la Academia de San Carlos, Universidad Politecnica de Valencia.
Dal 2011 risiede in Italia, luogo in cui consolida il proprio linguaggio, approfondendo le sue ricerche riguardanti il colore
ed il suo rapporto con lo spazio, la materia e l’identità, alternate con il suo interesse per la semiotica e la filosofia.
Ha tenuto la sua prima significativa personale, Elipsis, alla IK-projects gallery di Lima il 2017. Nel 2020 la galleria
Suburbia Contemporary di Barcellona ha dedicato alle sue opere il proprio stand ad Artefiera Bologna. Tra le sue più
recenti personali rammentiamo Nigredo da Suburbia Contemporary nel 2019, Pliegue presso la galleria G/ART/EN di
Como nel 2020 ed il progetto Edén presentato presso lo studio dell'artista Aldo Chaparro in Città del Messico nel 2022.
Tra le collettive Rosa alchemico, progetto della Fondazione Miniartextil a Villa Olmo, Como nel 2022; Trame, Valenti –
Collina – Poblete presso Folini Arte di Lugano, Montagne Sacre presso galleria ARTRA e Gucci Art Program #2 Milan
Montenapoleone nel 2023.