Scambio di regge: i capolavori di Capodimonte vanno in mostra a Venaria
Da Bellini a Caravaggio, da Masaccio a Tiziano, fino ad Andy Warhol: alla Reggia di Venaria una mostra che celebra le collezioni del Museo di Capodimonte di Napoli
Un’occasione da non perdere quella offerta dalla Reggia di Venaria, che propone con Capodimonte da Reggia a Museo una scelta di opere straordinarie provenienti dall’istituzione napoletana. Si tratta di una grande mostra in cui la storia e la storia dell’arte sono protagoniste.
Gli artisti in mostra alla Reggia di Venaria
Interessante è il filo rosso che collega le trame storiche che stanno dietro alle opere proposte di personaggi del calibro di Masaccio, Masolino, Colantonio, il maestro di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Mantegna, Tiziano, Rosso Fiorentino, Caravaggio, Guido Reni, Artemisia Gentileschi, Annibale Carracci e molti altri.
Non solo viene posta in luce l’importanza della famiglia Farnese nella storia dell’arte, ma anche i rapporti tra i Savoia e i Borbone. Momenti fondamentali della storia del nostro paese con una sala appositamente dedicata alle opere di Francesco Solimena, Sebastiano Conca, Corrado Giaquinto, Francesco De Mura. Pitturi del sud le cui opere erano poste nelle grandi residenze sabaude, come Venaria, progettata da Filippo Juvarra.
Parte della mostra è guidata dalle testimonianze degli intellettuali del Grand Tour settecentesco, primo dei quali Johann Joachim Winckelmann, al quale si deve la ricostruzione dell’arte classica.
La presenza di Tiziano a Venaria
Venaria, che fa parte del Consorzio Residenze Reali Sabaude (diretto da Guido Curto) e nei cui giardini sono opere di arte contemporanea, propone per l’occasione alcune importanti opere di Tiziano: il Ritratto del papa Paolo III a capo scoperto e lo straordinario ritratto dello stesso pontefice circondato dai nipoti, un gruppo di famiglia, incompiuto, per sottolineare il potere che la stessa stava assumendo nei giochi politici del tempo.
Accanto al nonno, il vecchio papa ben poco casto, sono i nipoti Alessandro, diventato cardinale già da adolescente, per facilitarne la carriera, e Ottavio, futuro erede del Ducato di Parma e Piacenza. Tiziano ultracinquantenne, con riferimenti iconografici raffaelleschi, penetra nella psicologia dei personaggi, ne coglie l’ambizione, l’ambiguità. Sempre del pittore cadorino sono in mostra il ritratto dello stesso “Gran Cardinale” Alessandro Farnese e la notissima Danae del 1544-45, che dovrebbe essere il ritratto dell’amante del porporato, Angela, il cui volto sarebbe stato visto da Tiziano attraverso uno schizzo di Giulio Clovio, il celebre miniatore di cui è presente il ritratto fattogli da El Greco.
Dal Rinascimento alla Pop Art
A Venaria è anche il Ritratto di fra Luca Pacioli con un allievo del 1495, una sorta di manifesto della cultura scientifica umanistica, attribuito a Jacopo de’ Barbari. Il matematico sta, infatti, illustrando un passaggio degli elementi di Euclide. Sempre dalla collezione Farnese arriva il Ritratto di Bernardo de’Rossi vescovo di Trevisoopera di un giovane Lorenzo Lotto, datato 1505. La resa della fisionomia è dettagliata, gli occhi azzurri del prelato spiccano dall’incarnato rubizzo, nella mano inanellata è una pergamena, la bocca è serrata ma potrebbe aprirsi da un momento all’altro.
La mostra, curata da Sylvain Bellenger e Andrea Merlotti e accompagnata da un catalogo artem, termina con una grande opera dipinta di Andy Warhol del 1985, Vesuvius, che testimonia l’importante dialogo tra l’istituzione napoletana e l’arte contemporanea, che ospita anche parte della prestigiosa collezione Lia e Marcello Rumma.
Angela Madesani
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