La galleria d’arte di Eataly dopo Verona ora apre anche a Bologna dentro al progetto Grand Tour Italia

Il 5 settembre apre Grand Tour Italia, nuova creatura di Oscar Farinetti. Appena entrati si incontra lo spazio dedicato all’arte di Earth Foundation che propone una mostra dedicata al cibo. L’abbiamo visitata in anteprima e vi illustriamo il percorso tra vecchie e nuove fotografie di Magnum

La Fondazione Earth, Eataly Art House, è presente dal 2022 all’interno di Eataly Verona dove propone mostre di grande qualità, sia fotografiche – la fondazione vanta una partnership con l’agenzia Magnum Photos –, sia dedicate ad artisti storici (la prossima, in apertura il prossimo 25 settembre, sarà dedicata a Fortunato Depero). Oggi, a quella veronese, Earth aggiunge una sede a Bologna, all’interno di quel Grand Tour Italia – di nuovo un format ideato da Oscar Farinetti, che del resto è tra i fondatori della fondazione, insieme al figlio Francesco e a Chiara Ventura – nato dalle ceneri di Fico Eataly World: l’attività espositiva viene inaugurata da Photo&Food, una mostra dedicata, ovviamente, al tema del cibo interpretato attraverso lo sguardo degli autori di Magnum. Si tratta in realtà di un progetto già andato in scena negli spazi di Verona nel 2023 e ora che è stato riadattato alla nuova location, sempre con la curatela di Walter Guadagnini.

Earth a Bologna: più di 80 scatti dal dopoguerra a oggi

Il percorso – assai piacevole grazie all’allestimento pulito, lineare e alla fluidità garantita dalla pianta circolare delle tre sale occupate da Earth – si svolge in senso cronologico e prende il via da alcuni scatti di Werner Bischof risalenti al 1945, quindi precedenti la fondazione ufficiale di Magnum, che ritraggono i pasti dei profughi svizzeri del Ticino al termine della Seconda guerra mondiale; a quel conflitto si collegano anche le fotografie realizzate da David Seymour nei centri per orfani di guerra e bambini rifugiati in Grecia. Se negli anni Cinquanta emergono atmosfere più distese e, in ambito food, simpatici fenomeni di costume (le gare di spaghetti, i matrimoni collettivi), il primo decennio del boom è interpretato tra gli altri da Elliot Erwitt che immortala la mondanità dei ristoranti più chic, inserendo spesso un fattore sorpresa, ad esempio un quadrupede. Negli anni Sessanta tutto cambia: la selezione fotografica accende i riflettori sul rapporto tra le star e il cibo, da Marilyn Monroe immortalata da Philippe Halsman, ai Beatles “catturati” da David Hurn, e poi Muhammad Alì fotografato da Thomas Hoepker. Una sezione viene quindi dedicata alla filiera alimentare grazie ai reportage di Eve Arnold, Ferdinando Scianna, Paolo Pellegrin – sua la serie, attualissima, sui tunnel di Gaza –, di Alex Majoli. Segue quindi il tema del “Cibo estremo” che fa riflettere sulle distorsioni di alcune odierne produzioni alimentari e distributive (un nome su tutti, Martin Parr) e sulle possibili soluzioni. Il finale riallaccia invece le fila con le tradizioni e i riti: siedono attorno alla “tavola sacra” Abbas Attar, Raghu Rai, Jonas Bendiksen, Guy Le Querrec, Nanna Heitmann. Molti di loro rappresentano il presente di Magnum, a cui spetta documentare la contemporaneità con immagini che un giorno, forse, ricorderemo come iconiche.

L’art market di Earth

Peculiarità della proposta di Earth è l’art market: anche a Bologna i visitatori di Grand Tour Italia potranno allora fare shopping, acquistando i poster che riproducono alcune fotografie memorabili degli autori di Magnum, con o senza cornice. Mancano le stampe originali, che invece si possono comprare a Verona – il cui costo è decisamente superiore al poster –, tuttavia se il riscontro dei visitatori del parco felsineo sarà positivo; non è escluso che queste ultime possano essere introdotte nell’offerta in futuro.

Marta Santacatterina

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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