Walter Trecchi – The Sound of rustling leaves

Informazioni Evento

Luogo
VALENTINARTE
Salita Serbelloni, 10, Bellagio Como, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
06/09/2024

ore 18

Artisti
Walter Trecchi
Curatori
Chiara Canali
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra dell’artista che da oltre venticinque anni si dedica con costanza alla pratica della pittura di paesaggio.

Comunicato stampa

La galleria Valentinarte di Bellagio inaugura la nuova stazione espositiva con la mostra personale dell’artista Walter Trecchi intitolata “The Sound of rustling leaves (Il suono del fruscio delle foglie), a cura di Chiara Canali, che si svolgerà dal 6 al 22 settembre 2024.

Walter Trecchi (1964, Como), definito da Sergio Gaddi (Consigliere regionale della Lombardia) tra i migliori talenti della scena contemporanea nazionale, da oltre venticinque anni si dedica con costanza alla pratica della pittura di paesaggio. All’inizio del 2000 si è dapprima concentrato sul tessuto urbano, dipingendo i cantieri delle città quali soggetti privilegiati della sua ricerca: palazzi e grattacieli, gru e tralicci percorsi da un fittissimo reticolato di visioni prospettiche e linee di fuga. In un secondo momento, con la lucidità di un architetto o di un urbanista, ha compreso che la nuova tendenza della società contemporanea è quella di un equilibrio tra antropico e naturale, e quindi ha messo in relazione i suoi scenari metropolitani in bianco e nero e quasi apocalittici con elementi naturali e coloristici come alberi e vegetazioni, che sostituiscono gli edifici e disegnano le volumetrie di una nuova urbanistica.

 

Nell’ultima produzione, intitolata Naturae e in mostra presso Valentinarte, Walter Trecchi ha deciso di “squilibrare” verso il tema ambientale e naturalistico. Se il giornalista Carlo Ghielmetti lo aveva definito, prendendo a prestito le parole di Charles Baudelaire, un “botanico del marciapiede”, un conoscitore analitico del paesaggio urbano e delle sue componenti strutturali, ora potremmo inaugurare questa nuova fase di ricerca come quella di un “pittore della vita vegetale”.

Come ha dichiarato Stefano Mancuso, le piante superiori sono sessili ma non sono immobili e insensibili. I vegetali sono capaci di ricevere segnali dall’ambiente circostante, di rielaborare le informazioni, di ascoltare e di reagire.

Walter Trecchi si fa portavoce della sensibilità della natura e, con questa nuova ricerca espressiva, ha deciso di rendere protagonisti delle sue opere i grandi alberi, la cui fitta chioma si erge e si staglia contro il cielo e interpreta il fluttuare infinito della luce e del colore nel paesaggio. Le piante sono organismi viventi che si nutrono, si riproducono e, attraverso il corpo vegetale del fogliame che ondeggia e respira al vento, inviano numerosi segnali sonori e olfattivi nell’ambiente circostante.

Con la sua pittura, che si realizza su una base materica in stucco e gesso, Trecchi sembra restituire un aspetto onomatopeico della natura, il movimento delle fronde e il suono del frusciare delle foglie, che si fonde al sapiente dosaggio dei colori e alle sfavillanti varianti cromatiche del verde, dello smeraldo e dell’ottanio.

Assieme alla rappresentazione degli alberi, un’altra serie di opere, dal titolo Metamorfosi, si concentra sull’elemento acquatico e sui riflessi cangianti che la trama dei rami crea sulla superficie specchiante dell’acqua, creando cerchi concentrici o geometrie oblique che sembrano richiamare in orizzontale le modulazioni e le griglie regolari degli edifici verticali.

Qui l’artista recupera la sua cifra stilistica monocromatica e trasforma la tela in un impasto materico che dimostra una sensibilità tattile nei confronti delle componenti naturali dell’acqua, delle radici e dei rami e tramette tutte le vibrazioni luministiche e le frequenze sonore che dagli steli si propagano nell’ambiente acquatico e lacustre.