A Pistoia un’oasi naturalistica che diventa un museo d’arte contemporanea a cielo aperto
Si chiama OCA Oasy Contemporary Art and Architecture il parco sull'Appennino Pistoiese che ospita opere di artisti internazionali. Ad animarlo, fino a novembre, saranno le installazioni di Pascale Marthine Tayou
Inaugurato nel 2023 all’interno dell’Oasi Dynamo a San Marcello Piteglio (sopra Pistoia), OCA Oasy Contemporary Art and Architecture è uno spazio espositivo recuperato da una vecchia stalla e nato con l’obiettivo di portare all’interno di un’oasi naturalistica l’arte e l’architettura contemporanea. Un progetto che vede la firma del direttore artistico Emanuele Montibeller, curatore di Love Letters, la mostra di Pascale Marthine Tayou (Camerun, 1967), realizzata in collaborazione con Galleria Continua e visibile sino al 3 novembre.
La mostra di Pascale Marthine Tayou da OCA a San Marcello Piteglio
L’artista camerunense, da sempre interessato alle problematiche ambientali e al conseguente esaurimento delle risorse naturali, anima lo spazio espositivo di OCA con pitture, sculture e oggetti. Le opere si affiancano ai grandi affreschi colorati e alle Colorful Stones, realizzate nel 2019, che raccontano di viaggi e di effetti della globalizzazione da cui nessuno può considerarsi al sicuro. Tra le altre opere presenti spicca uno dei suoi lavori più rappresentativi: Plastic Bags, una scultura monumentale realizzata con sacchetti di plastica, simbolo del consumismo e dell’inquinamento prodotto dalle nostre società.
Il fututro di OCA sotto la direzione artistica di Emanuele Montibeller
Nel frattempo, architetti ed artisti stanno lavorando alle loro opere che, dal prossimo anno, andranno ad ampliare il percorso nel parco, proponendo un cammino esperienziale interamente dedicato al rapporto tra l’uomo e la natura. Il percorso ad anello partirà dallo spazio espositivo e comprenderà il Dynamo Pavillion, dell’architetto giapponese Kengo Kuma; Il cerchio della partenza e dell’arrivo, una grande opera firmata a quattro mani dall’architetto Michele De Lucchie dalla poetessa Mariangela Gualtieri; l’installazione dell’architetto cileno Alejandro Aravena; l’Omaggio a Jeorge Bergoglio di Matteo Thun e Oberton di Stefano Boeri. A queste si aggiungeranno anche i lavori di Diana Scherer, Edoardo Tresoldi, Davide Quayola e fuse*.
OCA Oasy Contemporary Art and Architecture: la storia
La particolarità di OCA è che può essere raggiunto solo a piedi, con una passeggiata nel bosco di circa 30 minuti dopo aver lasciato la propria vettura in località Croce di Piteglio. Il parco si estende per circa mille ettari e le installazioni artistiche disseminate per il percorso accompagneranno il pubblico a vivere un’esperienza immersiva nell’Appennino Pistoiese. Questo terreno un tempo era la riserva di caccia della famiglia Orlando che, agli inizi del Novecento, aveva fondato lo stabilimento della SMI, la Società Metallurgica Italiana. Recuperata nel 2006, la riserva è oggi un territorio prevalentemente boschivo dove vivono una grande varietà di animali selvatici e tante specie di piante rare. In parte dedicata alle tradizionali attività dell’allevamento e dell’agricoltura, l’oasi si è aperta negli anni anche al turismo e alla divulgazione di una cultura sostenibile dell’ambiente.
Valentina Muzi
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