Domenico Antonio Mancini – Sei Dieffenbachia
Domenico Antonio Mancini con l’installazione Sei Dieffenbachia è il secondo artista scelto per attivare SCONFINA.
Comunicato stampa
SCONFINA nasce dal dialogo fra Rossana Ciocca ed Helga Franza
Partner di progetto: Fondazione Arthur Cravan, Milano
È un progetto che vuole oltrepassare i confini di un dato territorio e uscire dai limiti determinati dall’argomento, è uno spazio aperto al dialogo 24 ore su 24 senza tempi imposti. Cerca notte e giorno sguardi curiosi fra i passanti frettolosi.
Domenico Antonio Mancini con l’installazione Sei Dieffenbachia è il secondo artista scelto per attivare SCONFINA.
L’intervento presentato da Mancini nasce dall’urgenza di indagare una questione politica a lui cara: il diritto all’abitazione, intrecciandolo alla storia dell’edilizia popolare pubblica e alla sua accessibilità.
Mancini, nella sua pratica artistica, analizza inoltre la relazione tra corpo umano e spazio abitativo, attraverso un processo di misurazione che ne evidenzia le proporzioni e le condizioni necessarie per condurre una vita dignitosa.
Questi temi convergono nella vetrina di via Aleardi in cui l’artista trasferisce, letteralmente, parte della sua abitazione: la cucina.
Numerosi esemplari di Dieffenbachia, genere di piante perenni, la occupano da anni, alcune sono cresciute fino a toccare il soffitto, altre si contorcono, protese verso la finestra. Ogni pianta, ciascuna a proprio modo, si adatta all’ambiente per esistere.
Alla vitalità delle piante l’artista accosta una scritta a neon rossa che ci ricorda come la lotta per l’esistenza passa anche dalla rivendicazione dello spazio.
Nell'installazione Sei Dieffenbachia, Mancini traduce le sue riflessioni politiche in un’opera dai tratti poetici, analizzando l'urgenza di intervenire, pubblicamente o collettivamente.
Facendo politica senza parlarne, ribaltando la relazione fra le cose, l’artista invita il passante di via Aleardi a intervenire.
SCONFINA | PUBLIC PROGRAM
Nei mesi di ottobre e novembre sono previste pratiche di incontro con l’artista e la sua ricerca. Mancini aprirà le porte del suo studio creando così occasione di dialogo, scambio e approfondimento intorno al suo lavoro e alla realtà in cui vive e opera.
Domenico Antonio Mancini
Nasce a Napoli nel 1980. Vive e lavora a Milano, insegna all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Si forma presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli e partecipa a diverse residenze nazionali e internazionali, per esempio presso la Fondazione Antonio Ratti (Como, 2004) e presso la Mountain School of Art (Los Angeles, 2006).
È rappresentato dalla Galeria Lia Rumma (Milano, Napoli).
Mostre personali e collettive
L’artista espone nelle più importanti istituzioni, pubbliche e private, tra cui: MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (2022); Istituto Italiano di Cultura, Berlino (2022); MADRE Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli (2021); Rocca Borromeo, Angera (2019); MART, Rovereto (2019); Istituto Italiano di Cultura, New York (2018); MAR, Ravenna (2018); Associazione Barriera, Torino (2018); Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2017); Castel Sant’Elmo, Napoli (2013); Fondazione Morra Greco, Napoli (2011); Istituto Svizzero, Roma (2009).