Quando Roma era punk. A Trastevere c’è una mostra sulla cultura dark Anni ‘80
Creste, trucco nero, anfibi e catene. Attraverso ben duecento scatti, Dino Ignani racconta la cultura dark degli Anni Ottanta a Roma, caratterizzata da musica, poesia, libertà e ribellione
Roma nel 1985 era nel pieno del suo periodo punk, termine con cui si faceva riferimento a una vera e propria cultura che non riguardava solo la musica, ma anche e soprattutto un modo d’essere, che si esprimeva nell’abbigliamento e nell’estetica. Ragazze e ragazzi con trucchi abbondanti, abiti neri, catene e anfibi popolavano le discoteche romane quali il Piper, il Black Out, Uonna Club, Olimpo, Supersonic, Angelo Azzurro, X-Club, Venice, costruendo una scena underground romana molto viva.
Chi è Dino Ignani
Dino Ignani, classe 1950, è un fotografo romano. Iniziò a occuparsi di fotografia a vent’anni dedicandosi sin da subito alla realizzazione di ritratti, ricercando personaggi all’interno di contesti artistici e culturali, e ritraendo poetesse e poeti italiani già consacrati, come Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Amelia Rosselli, Dario Bellezza, Patrizia Cavalli, Valentino Zeichen, e anche Porpora Marcasciano, nota scrittrice e attivista LGBTQ+.
Dino Ignani e la scena underground
Tra il 1982 e il 1985, affascinato dalla nuova scena dark che si stava diffondendo rapidamente a Roma, Ignani decise di fotografare i giovani che popolavano i locali notturni della capitale, arrivando a realizzare più di quattrocento ritratti in bianco e nero. Queste fotografie sono testimonianza di un vero e proprio movimento culturale che in quegli anni incarnò un senso di ribellione molto forte e, soprattutto, il desiderio e la necessità di esprimere la grande disillusione verso l’establishment e le norme sociali dell’epoca.
Gli Anni Ottanta furono, difatti, un periodo di gravi turbolenze politiche e sociali: la fine dei famosi “Anni di Piombo”, caratterizzati da violenze politiche e terrorismo, portarono i giovani ad esprimere il loro disincanto rispetto alla società italiana attraverso il punk, espresso in tutte le sue forme.
La musica era uno degli strumenti più utilizzati per manifestare le nuove idee politiche e sociali che caratterizzavano quel periodo: a Roma c’erano i Klaxon, i Bloody Riot, e gli Shotgun Solution, e la città era piena di piccoli club e centri sociali gestiti dove venivano organizzati eventi e concerti; ampia era anche la diffusione di fanzine autoprodotte e distribuite durante gli eventi artistici e musicali contenenti articoli, recensioni di concerti, poesie e manifesti politici, rappresentando un mezzo di diffusione delle idee rivoluzionarie diretto ed efficace.
Ignani ha testimoniato questa cultura così vibrante ed esteticamente eccentrica, riportando alla memoria quegli anni palpitanti attraverso i volti di chi ha dominato la scena underground romana degli Anni Ottanta.
I Dark Portraits di Dino Ignani
Nel gennaio del 1985, con il titolo Invito alla notte, i lavori di Ignani furono presentati per la prima volta a Palazzo Braschi, comparendo solo tre mesi dopo sul mensile Rockstar, accompagnati da un articolo di Roberto D’Agostinointitolato Gente di notte. Nel 2013 s.t. foto libreria galleria riscoprì questo archivio e organizzò la mostra 80’s Dark Portraits, a cura di Matteo Di Castro e Paola Paleari, riproposta nell’estate 2022 al Museo Marino Marini di Firenze e in ultimo al Museo di Roma in Trastevere nel 2024.
Curata sempre da Matteo Di Castro, e promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, la rassegna mette in luce una selezione di duecento fotografie, risultata vincitrice del bando PAC 2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
La mostra di Dino Ignani al Museo di Roma in Trastevere
L’esposizione si articola su due sale, una dedicata alle fotografie in bianco e nero, l’altra alle stampe vintage, riviste, cataloghi, libri e altre pubblicazioni che documentano il percorso creativo del fotografo, dagli Anni Ottanta fino ad oggi, permettendo ai visitatori di fare un passo indietro e tuffarsi all’interno di una Roma passata, notturna e misteriosa, libera e trasgressiva.
La mostra è inoltre accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Viaindustriae, che contiene un’intervista a Dino Ignani in cui l’artista ripercorre la vita di quegli anni, raccontando i suoi ritratti e le storie che li caratterizzano. I lavori di Ignani possono essere visualizzati anche sul suo sito personale, cliccando qui.
Barbara Blasi
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati