La Galleria Patricia
Armocida è lieta di presentare No soy de aquí, ni soy de allá, la prima mostra personale in Italia dell'artista messicana Alejandra Varela Perera (Città del Messico, 1995).
La mostra presenta la sua più recente e vasta produzione composta prevalentemente da dipinti, affiancati a sculture, intricate incisioni su metallo, disegni e amuleti.
Considerando la tensione tra rappresentazione e potere, le composizioni di Varela Perera abbracciano motivi folkloristici e antichi simbolismi, come cuori sacri, zig-zag e spirali e allo stesso tempo sovvertono le convenzioni della ritrattistica tradizionale per narrare storie di luoghi e persone care tra Milano e Città del Messico. Le sue tele riportano parole che pongono enigmi, numeri sparsi e soggetti che ritroviamo nei temi celebri del muralismo messicano del ventesimo secolo. "Divinità, re, capi di stato, generali eroici" sono soppiantati dalla rappresentazione delle "masse" e della gente comune (D. Rivera), sovvertendo le definizioni stereotipate e i vocabolari visivi dell' "autorità". Come se fossero alleggerite rispetto alle opere del muralismo così ampie e affollate, popolate da moltitudini, le figure di Varela Perera si ergono solitarie o in coppia, come forze in orbita, offrendo scorci intimi delle esperienze vissute dall'artista e la dualità di muoversi tra due condizioni che riflettono sia le sue relazioni personali che i più ampi ambienti socio-politici collegando questi contesti apparentemente lontani.
Elementi ordinari come abiti decorati da emblemi, piante, gioielli in argento e ciondoli adornano le opere di Varela Perera, ridefinendo delicatamente la nostra percezione del quotidiano attraverso l’introduzione di aspetti surreali in scene e circostanze familiari, similmente alla natura trasformativa tipica del realismo magico letterario.
Il titolo della mostra "Non sono né di qui né di là", tratto da una canzone degli anni Settanta di Facundo Cabral, evoca un profondo senso di nostalgia che al contempo allude a uno stato di transitorietà, di distacco e mancanza, in tonalità ricche e sature. Affrontando lo sradicamento culturale ed emotivo, l'artista ne racconta le tensioni e approfondisce le sfumature delle identità ibride, rivelandone sia le vulnerabilità che le fonti di gioia. Una raccolta di istanti preservati, che alla fine diventa una sincera dichiarazione di devozione verso gli altri.
BIO
Alejandra Varela Perera (1995, Città del Messico) vive e lavora tra Milano e Città del Messico. La sua pratica artistica si concentra principalmente sulla pittura e il ritratto, indagando i legami tra potere e rappresentazione attraverso uno sguardo sia intimo che politico. Si è trasferita in Italia nel 2013 e nel 2018 si è laureata in Pittura e Arti Visive presso la NABA di Milano. Nel 2019 è stata artista residente presso Casa NA ILHA a San Paolo, Brasile.
Tra le mostre personali: No soy de aquí, ni soy de allá, a cura di Paola Shiamtani, Galleria Patricia Armocida, Milano, 2024; Mi chiamo Lady, Spazio Xunán, Milano, 2022; Chromophobia, a cura di Andra Bassan, Galera, Città del Messico, 2019.
Tra le mostre collettive: Maza Auction House, Madrid, 2023; Scoppio Terzo, There are more things, a cura di Federico Arani e Arrianna Tremolanti, Umbria, 2022; Scoppio Secondo, The thing from inner space, a cura di Francesco Arani, Umbria, 2021; Walk-In Studio, Xunán, Milano, 2021; REA, a cura di Paola Shiamtani, Fabbrica del Vapore, Milano, 2020; Primeiros Passos – 2ª edição, a cura di Alice Bensen e Carlota Machado, Galeria Gravura Brasileira, San Paolo, Brasile, 2019; Mundos Posibles, Emerging Art Festival, CDMX, 2019; Discos Diablitos 4, Emerging Art Festival, CDMX, 2019; Itaca non è Nulla, a cura di Andrea M. Bassan, Spazio Angur, Milano, 2018.