L’Italia su questo tema, ovvero mostrare la moda, pare non recuperare terreno, vista l’endemica mancanza di un museo della moda e di una tradizione di fashion curator, al contrario di quanto accade sia nelle grandi capitali, da Londra a Parigi, sia nelle più piccole città all’avanguardia come Anversa.
Proprio da Parigi abbiamo avuto recentemente una bella lezione in tal senso grazie a The Impossible Wardrobe, defilée-performance concepita da Olivier Saillard, direttore del Galliera, il museo della moda della municipalità di Parigi, con protagonista Tilda Swinton. L’algida attrice ha mostrato una straordinaria serie di capi conservati negli archivi del museo. Pezzi unici appartenuti e indossati da personaggi storici (anche una marsina di Napoleone) o da celebri stilisti, come la cappa rosa (shocking, of course) uscita dall’armadio personale di Elsa Schiaparelli. Un evento emozionante, che ha reso viva la memoria storica di un archivio.
Francia chiama Italia: una mostra certamente meno sperimentale, ma con qualche spunto interessante è Trame di Moda. Donne e stile alla Mostra del Cinema di Venezia (fino al 6 gennaio). Nelle sale di Palazzo Mocenigo, un percorso espositivo che mette in dialogo i costumi dei grandi film girati nella città lagunare e la moda che a essi continua a ispirarsi.
Da Venezia a Cipro, la mostra Beyond Dress Codes. From Traditional Costume to Contemporary Fashion invita a riflettere sull’evoluzione fra i costumi tradizionali e la moda contemporanea greca (fino al 5 maggio). Un evento che dimostra ancora una volta quanto sia importante rileggere le tradizioni in modo contemporaneo.
Federico Poletti
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #10
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