Roma celebra Fernando Botero con una grande mostra a Palazzo Bonaparte 

Le forme opulente e sontuose dell'artista colombiano popolano gli spazi di Palazzo Bonaparte, ripercorrendo sessant'anni di carriera con un corpus di oltre 120 opere, allestite in 11 sezioni 

Fernando Botero (Madellìn, 1932 – Monaco, 2023) non aveva mai avuto tanto spazio in Italia quanto quello dedicatogli a Palazzo Bonaparte con Botero, La Grande Mostra, il progetto espositivo realizzato a un anno dalla morte del celebre artista colombiano, e fruibile sino al 19 gennaio 2025. La mostra, a cura di Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera, ne ripercorre i sessant’anni di carriera con un corpus di oltre 120 opere, allestite in 11 sezioni, che ben ne esemplifica la monumentale eredità. 

La mostra “Botero. La Grande Mostra” a Palazzo Bonaparte a Roma 

Dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni straordinari inediti, popolano le sale dello storico palazzo romano, indagando tutte le sfaccettature della ricerca di un artista che, pur rimanendo sempre coerente con il suo stile unico ed originale, non si stancò mai di sperimentare; arrivando perfino ad affermare in un’intervista nel 2020 che “l’aspetto meraviglioso della pittura è che nessuno può decidere di saper dipingere. La pittura, ogni singolo giorno, ti porta a percorrere nuove strade e a non smettere mai di fare pratica”.

Fernando Botero Il picnic, 1989 Olio su tela, 132x175 cm Collezione privata
Fernando Botero, Il picnic, 1989. Olio su tela, 132×175 cm. Collezione privata

Fernando Botero e la sontuosa opulenza a Roma

Nelle sale di Palazzo Bonaparte le opere di grandi e piccole dimensioni riunite raccontano la rotondità dello stile di Botero, la cui forza, “risiede nell’aver adottato una cifra stilistica del tutto peculiare, unica e riconoscibilissima, a cui è rimasto sempre fedele, dilatando a dismisura i volumi di personaggi e oggetti in quella che vuole essere una celebrazione, anche ironica, dell’abbondanza e della positività”, come osserva il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, mecenate e filantropo, presidente della Fondazione Terzo Pilastro.

E, in effetti, le forme monumentali dei soggetti, la loro fisicità massiccia e corpulenta, i colori sgargianti, lo hanno reso universalmente inconfondibile. Un’opulenza che, affondando le sue radici nell’ammirazione per l’arte italiana del Rinascimento e nelle sue origini colombiane, lungi dall’essere una rappresentazione della realtà, intende proporsi come un augurio, gioiosa metafora di speranza, prosperità e abbondanza.

Fernando Botero Omaggio a Mantegna, 1958 Olio su tela, 200x170 cm Collezione privata
Fernando Botero, Omaggio a Mantegna, 1958 Olio su tela, 200×170 cm Collezione privata

Il legame tra Fernando Botero e l’Italia

La mostra offre una panoramica esaustiva sulla carriera dell’artista e pone l’attenzione sull’intenso rapporto che l’artista ebbe con l’Italia. Un rapporto che Botero sviluppò fin dal suo primo viaggio in Europa, quando ebbe occasione di confrontarsi con i capolavori del Quattrocento e del Rinascimento italiano. Piero della Francesca, Paolo Uccello, Masaccio è da loro che mutuò quel senso del volume, quella pienezza dei corpi nello spazio che divennero la matrice della sua inconfondibile cifra stilistica, nonché lezione che l’artista continuò ad approfondire lungo tutto il corso della sua vita. 

A tal proposito, la mostra si apre con un unicum: Omaggio a Mantegna, del 1958, opera in collezione privata, recentemente scoperta da Lina Botero ed esposta qui per la prima tramite Christie’s. Lavoro che l’artista realizzò per rendere omaggio al Mantegna da cui fu folgarato a Mantova con la visita allaCamera degli Sposi. Opera che gli valse il primo premio al Salone Nazionale di Pittura della Colombia nel 1958, proprio alla vigilia del suo debutto sulla scena artistica internazionale, avvenuto nel 1961, con l’acquisiszione da parte del MOMA di New York di Monna Lisa all’età di dodici anni(1959).
Altro fiore all’occhiello dell’esposizione romana è la presentazione un’inedita versione dell’infanta da Las Meninas di Velázquez, artista che, dagli anni dell’apprendistato, fu un grande punto di riferimento per Botero. 

Ludovica Palmieri

“Botero. La Grande Mostra”
dal 17 settembre 2024 al 19 gennaio 2025
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia 5, Roma

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Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri è nata a Napoli. Vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma di laurea magistrale con lode in Storia dell’Arte con un tesi sulla fortuna critica di Correggio nel Settecento presso la terza università. Subito dopo…

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