Jonas Mekas Poetry Day. Le celebrazioni del grande regista in tutto il mondo
Promossa dal Centre Pompidou di Parigi, l'iniziativa per ricordare il famoso regista, artista e poeta lituano coinvolge oltre trenta istituzioni nel continente per tutto il mese di settembre. Italia compresa
Una festa globale che abbracci la grandezza dell’opera di Jonas Mekas (Biržai, 1922 – New York, 2019) e ne celebri l’eredità artistica, filmica e poetica. L’ambiziosa iniziativa per l’annuale Poetry Day del Centre Pompidou – una delle ultime, prima dei grandi restauri che lo terranno chiuso per almeno un anno – ha coinvolto per il 2024 centri, musei e cinema d’autore in tutto il mondo, tra proiezioni, talk e letture poetiche dedicate a Mekas. Protagonista, al Pompidou e in altre location, è l’ultimo film di Mekas, Requiem, da lui diretto nel 2019 per l’omonima opera di Giuseppe Verdi messa in scena allo Shed di New York, e già presentato in forma installativa alla Biennale di Venezia e allo stesso Pompidou fino al 22 settembre prossimo nell’ambito del festival Extra!
Chi era Jonas Mekas
Pioniere del cinema avant-garde, Mekas (lituano naturalizzato statunitense) è stato un punto di riferimento per la cultura d’avanguardia nella seconda metà del Novecento, e in particolare nella New York degli Anni Cinquanta, dove fondò la rivista Film Culture e la rivoluzionaria casa di produzione indipendente Anthology Film Archives, e dove collaborò con personaggi come Andy Warhol e il conterraneo George Maciunas. Autore di oltre cinquanta tra lungometraggi e cortometraggi, Mekas infuse nel suo lavoro una poetica – scritta e filmica – fatta di gioia dei singoli momenti, di meraviglia e di conservazione del ricordo, scaturita anche da una difficile esperienza di vita e dall’emigrazione forzata dalla sua Lituania.
Le istituzioni che si sono unite al Jonas Mekas Poetry Day
Nel corso del mese di settembre si sono unite e si uniranno alle celebrazioni del Pompidou più di trenta istituzioni in tutto il mondo. In primis ci sono cinema e teatri, con l’adesione del Gwangju Independent Film Theater dell’omonima città della Corea del Sud (che ha da poco ospitato la sua Biennale), lo ZEBULON di Los Angeles, il Seoul Art Cinema della capitale sudcoreana, e il Close-Up Film Centre di Londra, come parte della serie Serpentine Cinéma. E poi ci sono archivi e centri studi, con una folta partecipazione dalla nativa Lituania, con il Centro di arti visive Jonas Mekas, il Centro d’arte contemporanea e Teatro nazionale lituano dell’opera e del balletto e il Museo lituano del teatro della musica e del cinema (tutti a Vilnius) e lo Jonas Mekas e Adolfas Mekas Heritage Study Centre di Biržai, ma anche l’Archivio Conz di Berlino, il Filmform / The Art Film & Video Archive di Stoccolma, l’Institut français / Kyoto Vutter Kohen di Kyoto (con tanto di spettacolo poetico di Yuki Nagae e cortometraggio di Naoko Tamura) e il Theater Image Forum a Shibuya, a Tokyo.
Oltre a librerie e biblioteche, come L’Esperluète di Chartres e la biblioteca Jurgis Bielinis, sempre a Biržai, hanno partecipato e parteciperanno anche festival, come il Festival Actoral + CipM, Couvent de la Cômerie di Marsiglia e il FICBUEU – Festival Internacional de Cinema de Bueu di Pontevedra, in Spagna, centri artistici e musei, come la Microscope Gallery di New York, il Kunstmuseum Liechtenstein di Vaduz, il Museo MO di Vilnius e il JAM FACTORY Art Center a Leopoli, in Ucraina. Alcuni spazi che hanno aperto persino delle mostre ad hoc: due sono a Parigi – Memories of Jonas Mekas, al Fonds de dotation agnès, e Summer Manifesto, da Re:Voir / The Film Gallery – e una a Teheran, I am Standing in the Middle of the Information Highway and Laughing, alla Fondazione Pejman – Argo Contemporary Art Museum and Cultural Centre della capitale iraniana.
Il Jonas Mekas Poetry Day in Italia
Oltre al MAS Movico Art Space di Brescia, che ha ospitato il 15 settembre la proiezione di Birth of a Nation / Made for Denis di Jonas Mekas e Michel Auder, ha deciso di partecipare dall’Italia anche la Fondazione ICA Milano, che non è nuova a questo genere di attenzioni in campo poetico. Dopo i cicli dedicati a John Giorno (2020), Charles Baudelaire (2021) e Patti Smith (2022-2023), quest’anno i riflettori sono puntati, attraverso l’opera del regista lituano, sulla capacità della poesia di estendere i propri confini sino al territorio dell’immagine. In occasione dell’appuntamento milanese, è in programma per il 17 settembre 2024 la proiezione back to back di due lungometraggi realizzati dall’artista: Reminiscenze di un viaggio in Lituania (1971), una partitura cinematografica in tre atti che combina elementi autobiografici con riprese realizzate tra Lituania, Stati Uniti e Amburgo; e WTC Haikus (2010), in cui l’artista si focalizza sulla presenza costante del World Trade Center negli scorci catturati nel corso della sua permanenza a SoHo, dal 1975 al 1995.
Giulia Giaume
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati