OTP – Orizzonte Terzo Paradiso

Informazioni Evento

Luogo
CONVENTO DI SAN FRANCESCO
Via S. Francesco, Sarzana, SP, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Il programma espositivo, parte fondamentale di OTP, prevede 3 mostre, visitabili dal 17 settembre al 31 dicembre 2024

Vernissage
17/09/2024
Curatori
Ilaria Bernardi
Uffici stampa
LARA FACCO P&C
Generi
arte contemporanea

3 mostre + 1 public program, diffusi tra Vernazza e Corniglia, per riattivare il legame dell’Arte povera con la Regione Liguria e scoprire le “parole-chiave” implicite a quella ricerca artistica, così attuali nel presente e cruciali per il futuro.

Comunicato stampa

Le connessioni tra l’Arte povera e la Liguria sono molteplici, a partire dal suo teorizzatore, Germano Celant, nato a Genova nel 1940 dove visse e lavorò fino al 2000 per poi trasferirsi a Milano. La sua casa genovese, in Salita Oregina, nel giugno 1970 divenne la sede dell’Information Documentation Archives (IDA), suddiviso nelle sezioni di Arte povera, Arte concettuale e Land Art.

Oltre a Celant come curatore, l’IDA coinvolse come redattrice l’altrettanto genovese Ida Gianelli, che dapprima, tra il 1975 e il 1981 con la sua Samangallery in Vico Parmigiani 1 r. a Genova, e poi, dal 1990 al 2008 nel ruolo di direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, svolse un ruolo fondamentale per il sostegno e la promozione dei più importanti artisti italiani e internazionali, tra cui quelli dell’Arte povera.

La prima mostra in cui compare il nome “Arte povera” fu Arte povera-Im Spazio, organizzata da Celant proprio a Genova presso la Galleria Bertesca dal 27 settembre 1967: vi parteciparono Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Emilio Prini, dei quali gli ultimi due genovesi di nascita.

È ligure anche un altro critico e storico dell’arte, sostenitore fin da subito degli artisti dell’Arte povera, Tommaso Trini (Sanremo, 1938).

Se concentriamo poi l’attenzione sulle Cinque Terre, scopriamo che nel 1965 Alighiero Boetti acquistò una casa a San Bernardino, tra Vernazza e Corniglia, che frequentò fino agli inizi degli anni Ottanta, mentre Michelangelo Pistoletto scoprì Vernazza nel 1965 e lì, nel 1968, mise in scena il primo spettacolo dello Zoo, L’Uomo ammaestrato, e acquistò una casa a Corniglia dove fino al 1981 tenne ulteriori spettacoli dello Zoo in collaborazione con gli abitanti.

 

OTP fornisce l’opportunità di sottolineare questo profondo legame tra la Liguria e l’Arte povera, proponendo un progetto non solo artistico ma interdisciplinare; non solo legato al ricordo di ciò che è stato, ma soprattutto volto a scoprire le sue principali “parole-chiave”, così attuali nel presente e cruciali per il futuro. Non “guardare” ma “traguardare” l’Arte povera è il principale scopo di OTP.

 

Da qui nasce il suo titolo che ha come significato principale Orizzonte Terzo Paradiso, di cui costituisce l’acronimo. Il Terzo Paradiso è una riformulazione del segno matematico dell’infinito da parte di Michelangelo Pistoletto (ancora oggi assiduo frequentatore di Corniglia) attraverso l’aggiunta di un cerchio centrale: se i due cerchi dell’infinito reinviano ai due mondi opposti, quello della natura e quello dell’artificio, aggiungendovi un anello centrale, è possibile delineare una terza via, quella della rinascita generata dalla messa in dialogo generativo dei due mondi opposti. OTP si propone di guardare verso l’orizzonte (il futuro) per raggiungere il medesimo traguardo di rinascita nel territorio dove si svolge. Per farlo, sovrappone il disegno del Terzo Paradiso alla mappa del Comune di Vernazza rintracciando in essa gli 8 luoghi che, per posizione geografica, cadono nei punti nevralgici di quel simbolo, e organizza un evento in ciascuno di essi capace di creare comunità attorno all’approfondimento di “parole-chiave” implicite all’Arte povera e oggi cruciali per la costruzione del futuro.

 

In quegli 8 luoghi, infatti, si svilupperà il public program, dal 25 giugno al 8 settembre 2024, un percorso di avvicinamento interdisciplinare al programma espositivo che invece troverà sviluppo dal 17 settembre al 31 dicembre. L’inizio del public program, il 25 giugno, è sancito da un talk di Michelangelo Pistoletto che in quel giorno festeggia il suo 91esimo compleanno. Ciascuno degli 8 appuntamenti è pensato per essere associato a una “parola-chiave” implicita all’Arte povera; rispettivamente: Origine, Natura, Partecipazione, Essere, Memoria, Spazio, Azione, Tempo. Da qui il secondo significato di OTP, che è al contempo l’acronimo di One Time Password, ossia “password valida una sola volta”, così come ciascuna delle 8 parole-chiave è utilizzabile soltanto per il singolo evento a cui essa è associata.

 

Il programma espositivo, parte fondamentale di OTP, prevede 3 mostre, visitabili dal 17 settembre al 31 dicembre 2024: una mostra su Alighiero Boetti nel Convento di San Francesco a Vernazza, una mostra documentaria sull’Arte povera presso il Castello Doria a Vernazza, e una mostra diffusa sul territorio tra Vernazza e Corniglia costituita da 6 interventi site-specific di 4 artisti italiani delle generazioni successive all’Arte povera – Stefano Arienti, Marinella Senatore e i Vedovamazzei – che definiscono Boetti e Pistoletto i loro maestri. 

 

 

                                                                                                                                  

Ufficio Stampa:

Lara Facco P&C

  1. +39 02 36565133
  2. [email protected]

www.larafacco.com

 

 

 

PUBLIC PROGRAM

 

25 giugno – 7 settembre 2024

 

 

 

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  • Martedì 25 giugno 2024, dalle ore 19.00

Di fronte all’Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina, Coniglia

Michelangelo 91

 

Intervista di Ilaria Bernardi a Michelangelo Pistoletto sul libro La formula della creazione.

Alle ore 20.00, sul Fosso dietro l’Oratorio, svelamento del manifesto raffigurante una fotografia del fotografo Paolo Pellion relativa a uno spettacolo dello Zoo di Pistoletto svoltosi davanti all’Oratorio nel 1969.

A seguire, Concerto fetido su quattro zampe di e con Alice e Davide Sinigaglia, produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, che presenta punti in comune con le azioni dello Zoo.

 

Parola-chiave: Origine

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  • Lunedì 1 luglio 2024, ore 19.30

Tre Croci, Corniglia

Anni ’60: Musica aperta!

Concerto al tramonto degli Impressive Ensamble dedicato alla musica d’avanguardia degli anni Sessanta, con composizioni informali di Sylvano Bussotti, Cornelius Cardew e altri.

 

Parola-chiave: Natura

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  • Martedì 9 luglio 2024, ore 19.00

Prevo, Corniglia

Un mondo nuovo, una speranza appena nata

 

Conversazione tra Anna Costantini e Giorgio Pagano sul contesto storico e artistico in Liguria nella seconda metà degli anni Sessanta.

 

Parola-chiave: Partecipazione

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  • Lunedì 15 luglio 2024, ore 19.00

Sentiero azzurro (presso il Terzo Paradiso di Ittiturismo SP4488)

Ciò che non siamo

 

Recital musicale sulle poesie di Eugenio Montale (nato a Genova nel 1896 e profondamente legato a Monterosso) con Jonathan Lazzini (voce) e Manuel Apice (voce e musica), produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione.

 

Parola-chiave: Essere

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  • Giovedì 25 luglio 2024, ore 19

Piazza Gente di Mare, Vernazza

Alighiero Boetti. Shaman Showman

 

Conversazione tra Stefano Bartezzaghi e Gianni Viacava sul tema del gioco in Alighero Boetti.

 

Parola-chiave: Memoria

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  • Sabato 3 agosto 2024, ore 6.00

Santuario di Nostra Signora di Reggio, Vernazza

Concerto all’alba

 

Concerto di Federica Inzoli (oboe), Alessio Pisani (fagotto) e Danilo Zauli (clarinetto) dedicato al tema del mare, con musica francese post impressionista (Ibert, Tansmann, Milò, e altri) e con un brano scritto dal compositore Carlo Galante.

 

Parola-chiave: Spazio

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  • Giovedì 29 agosto 2024, ore 21.00

Castello Doria, Vernazza

Sassi. Cut up di parole scritte da Alighiero Boetti

 

Performance di Luciano Chessa e Jacopo Benassi ispirata al gioco della Morra e da testi di Alighiero Boetti, pestano parole mono e bisillabiche l’una contro l’altra, cercando dalla collisione un’incandescenza capace di coniare neologismi di fusione.

 

Parola-chiave: Azione

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  • Domenica 8 settembre 2024, ore 19.00

Santuario di San Bernardino

Challenge for change

 

Conversazione tra Gabriele Paglione e Stefano Arienti attorno al tema del cambiamento all’interno del loro lavoro.

 

Parola-chiave: Tempo

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Il public program si concluderà martedì 17 settembre alle ore 12.00 al Palazzo del Comune di Vernazza con la conferenza stampa relativa al programma espositivo.

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EXHIBITION PROGRAM

 

17 settembre – 31 dicembre 2024

 

Convento di San Francesco, Vernazza

Castello Doria, Vernazza

Ulteriori location saranno svelate il 17 settembre

 

 

Alighiero Boetti: In situ

Convento di San Francesco, Vernazza

17 settembre – 31 dicembre 2024

a cura di Ilaria Bernardi

Opening: 17 settembre, ore 12.30, anticipato alle ore 12.00 dalla conferenza stampa di presentazione dell’intero progetto nell’attiguo Palazzo del Comune di Vernazza

 

L’esposizione desidera rendere omaggio al rapporto di Alighiero Boetti con Vernazza, avendo avuto dal 1965 fino agli inizi degli anni Ottanta una casa a San Bernardino. Sono incluse importanti opere realizzate da Boetti dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta, pubblicate sul suo catalogo ragionato, e ancora oggi presenti sul territorio spezino.

La mostra è realizzata con l’aiuto di Agata Boetti.

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Arte povera: La storia 1967-1971

Castello Doria, Vernazza

17 settembre – 31 dicembre 2024

a cura di Ilaria Bernardi

Opening: 17 settembre, ore 14.00

 

Attraverso fotografie storiche corredate da testi di approfondimento, l’esposizione si propone di fornire al territorio uno strumento didattico permanente sull’Arte povera per capirne le premesse, le poetiche e gli sviluppi tra il 1967 e il 1971, ossia dal primo utilizzo di quella definizione (e dunque del gruppo ad essa collegabile) da parte di Germano Celant in occasione della mostra alla Galleria La Bertesca di Genova nel 1967, fino alla dichiarazione della sua fine, nel 1971, da parte dello stesso Celant.

 

 

Oltre l’Arte povera: Stefano Arienti, Marinella Senatore, Vedovamazzei

Mostra diffusa in varie location tra Vernazza e Corniglia

17 settembre – 31 dicembre 2024

a cura di Ilaria Bernardi

Opening: 17 settembre, ore 16 (nella piazza antistante il Castello Doria a Vernazza sarà presentata la mostra e saranno svelate tutti i luoghi coinvolti)

 

Con il triplice scopo di rintracciare l’eredità dell’Arte povera negli artisti italiani delle più recenti generazioni, di proporre un “contrappeso” alle mostre dedicate a Boetti e Pistoletto, nonché di indurre il pubblico a scoprire parti meno note del territorio, l’esposizione include 6 interventi site-specific in altrettanti luoghi tra Vernazza e Corniglia, realizzati da tre artisti che definiscono come propri maestri Boetti (Stefano Arienti e Vedovamazzei) e Pistoletto (Marinella Senatore). La tipologia e collocazione dei 6 interventi site-specific saranno svelate in occasione dell’opening.

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BIOGRAFIE DEI PARTECIPANTI

 

Manuel Apice

Manuel Apice è un cantautore nato alla Spezia e cresciuto in giro per l’Italia. Ha pubblicato tre dischi (Beltempo, 2019; Attimi di sole, 2022; Rumore Bianco, 2024), suonato su tanti palchi di club e festival nazionali e internazionali, vinto due premi dedicati alla musica d’autore (Premio Fabrizio De André, 2019; Premio Bindi, 2022) ed è sopravvissuto fin qui a se stesso e alle sue domande senza risposta - che il più delle volte sono diventate canzoni.

 

Stefano Arienti

Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961) dal 1980 si trasferisce a Milano, dove risiede tuttora. Nel 1986 si laurea in Scienze Agrarie con una tesi di virologia per poi avvicinarsi all’arte. Partecipa alla prima mostra collettiva nel 1985 alla ex fabbrica Brown Boveri, dove incontra Corrado Levi, il suo primo maestro. Ha poi tenuto una serie di mostre personali in musei e istituzioni d’arte italiane e straniere, fra cui il Museo MAXXI, Roma; la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; le Fondazioni Querini Stampalia e Bevilacqua la Masa, Venezia; il Palazzo Ducale, Mantova; la Galleria Civica, Modena; il Museo di Villa Croce, Genova; i Chiostri di Sant’Eustorgio, Milano; Villa Carlotta, Tremezzo; ArtPace, San Antonio (Texas) e Isabella Stewart Gardner Museum, Boston. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero, fra cui le Biennali di Venezia, Istanbul e Gwanjiu. Ha viaggiato soprattutto in Europa, Nord America e Asia, partecipando anche a programmi di residenza per artisti negli Stati Uniti a San Francisco, Boston e San Antonio, Nuova Dehli India e Clisson Francia.

 

Stefano Bartezzaghi

Stefano Bartezzaghi (Milano, 1962) è un giornalista e scrittore italiano. Si è laureato al DAMS (Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna) con Umberto Eco. Attualmente collabora con il quotidiano “La Repubblica” e con il settimanale “l’Espresso”. Dal 2010 è docente a contratto presso la IULM - Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano, dove insegna Teorie della creatività. Al tema della creatività ha dedicato il libro Il falò delle novità, nel quale prende in esame il rapporto tra creatività, linguaggio e nuovi media. Ulteriore pubblicazione importante è ABAB. La stanza dei giochi di Agata e Alighiero Boetti, un omaggio a Boetti e al filo rosso dell’ironia e del gioco che ha caratterizzato la sua produzione e il suo ruolo di genitore.

 

Jacopo Benassi

Jacopo Benassi (La Spezia, 1970) attualmente vive e lavora a La Spezia. Come artista ha maturato uno stile personale in cui la profondità di campo viene eliminata e la luce del flash diventa una firma, un limite stilistico che si autoimpone per ottenere foto crude e senza alcuna mediazione. Benassi è occasionalmente anche interprete e musicista. La sua sperimentazione performativa è sempre legata alla musica ed è mediata dall’immagine fotografica, soggetto e oggetto della sua ricerca. In passato ha esposto per FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma (2009), Vade retro. Arte e omosessualità da von Gloeden a Pierre et Gilles (2007) alla Palazzina Reale di Firenze, mentre mostre personali recenti si sono tenute presso: GAM Torino, Torino; Franciscaines Museum, Deauville; Gardone Riviera; Fondazione Carispezia, La Spezia; Galleria Francesca Minini, Milano, Centro Pecci, Prato; CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Torino; Palazzo Bentivoglio, Bologna.

 

Ilaria Bernardi

Ilaria Bernardi (Pescia, Pistoia, 1985) è curatrice e storica dell’arte contemporanea. È specializzata nell’arte italiana dal dopoguerra a oggi, con specifica attenzione alla ricerca degli artisti dell’Arte povera. Attualmente è curatrice delle attività espositive dell’Associazione Genesi, collabora con continuità con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la promozione dell’arte contemporanea italiana all’estero, ed è docente alla IULM Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano. Tra le sue precedenti collaborazioni, ha lavorato, tra gli altri, con Germano Celant e, al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con Carolyn Christov- Bakargiev. Ha curato mostre per istituzioni pubbliche per importanti sedi espositive in Italia e all’estero, tra cui: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni, MAXXI, Auditorium Parco della Musica, a Roma; Triennale, a Milano; Villa e Collezione Panza, a Varese; Museo di Santa Giulia, a Brescia; Fondazione Ragghianti, a Lucca; Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, a Pistoia; Magazzino Italian Art, Italian Cultural Institute, ArtOmi, a New York; Istituto Italiano di Cultura, a Madrid; Keyes Art Mile e Wits Art Museum, a Johannesburg; 6 Spin Street, a Cape Town.

 

Alighiero Boetti

Alighiero Boetti (Torino 1940-Roma 1994) esordisce nell’ambito dell’Arte povera nel gennaio del 1967. Nel 1972 si trasferisce a Roma. Boetti ha esposto nelle mostre più emblematiche della sua generazione, da When attitudes become form (1969) a Contemporanea (1973), da Identité italienne (1981) a The Italian Metamorphosis 1943-1968 (1994). È stato più volte presente alla Biennale di Venezia, con sala personale nell’edizione del 1990, un omaggio postumo nel 2001 e con un’ampia mostra alla Fondazione Cini nella recente edizione del 2017. Tra le mostre più significative degli ultimi anni è stata realizzata la grande retrospettiva Game Plan in tre prestigiose sedi: il MOMA di New York, la Tate di Londra, il Reina Sofia di Madrid. Dell’ampio corpus di opere molte sono conservate in diverse sedi museali italiane ed internazionali, tra cui il Centre Pompidou di Parigi, Stedelijk Museum, il MOCA di Los Angeles. La sua opera, nonché la sua figura d’artista hanno fortemente influenzato la generazione successiva e gli artisti di oggi, in Italia e nel mondo.

 

Luciano Chessa

Luciano Chessa (Sassari, 1971) è compositore, artista audiovisivo e performativo, storico della musica. Chessa ha ricevuto numerose commissioni dalla Biennale Performa, nonché dal San Francisco Museum of Modern Art, da MAGAZZINO Italian Art di New York, dal Festival TRANSART e MUSEION, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano. Nel 2014 ha presentato tre eventi al Museo Solomon R. Guggenheim nell’ambito della mostra Futurismo italiano, 1909-1944: Reconstructing the Universe. Ha collaborato con artisti del calibro di Mike Kelley, Kalup Linzy, Ugo Rondinone, Tarik Kiswanson, Chris Newman…. Ha presentato le sue opere anche in musei come il Getty Museum di LA, il Cleveland Museum of Art, il Berkeley Art Museum, il MONA in Tasmania e il MART di Rovereto. È stato artista in residenza a Civitella Ranieri, Lucas Artists Residency a Villa Montalvo, Emily Harvey Foundation a Venezia, Harrison House a Joshua Tree e Tavioni Art Gallery e Vanganga ad Avarua, Rarotonga (Isole Cook).

 

Anna Costantini

Anna Costantini è storica dell’arte contemporanea. Come ricercatrice indipendente ha contribuito alla realizzazione di numerose mostre e cataloghi, in Italia e all’estero. È stata research assistant presso il Guggenheim Museum di New York, per il quale ha contribuito alla realizzazione della mostra The Italian Metamorphosis 1943-1968 (1994-1995) e curatore associato per la mostra Arti&Architettura, 1900-2000, esposizione inclusa nelle manifestazioni di Genova 2004, Capitale Europea della Cultura, sotto la direzione artistica di Germano Celant.

 

Impressive Ensemble

Impressive Ensemble è un gruppo ideato da Claudio Lugo alla fine degli anni ’90 e composto da solisti che compirono il loro corso di studi presso il Conservatorio Vivaldi di Alessandria partecipando all’Orchestra Laboratorio che, con la guida di Lugo, si occupò dal 1993 al 2001 dello studio delle notazioni atipiche del Secondo Dopoguerra. Il gruppo ha prodotto due performance su commissione del Teatro Regio di Torino (Piccolo Regio Laboratorio): Leyendo Jodo (2001, da Jodorowsky) e Yoruba mouth, mouths (2003, da Wola Soyinka), entrambi con musiche originali composte da Claudio Lugo. Nel 2004 Impressive Ensemble partecipa al festival Scatola Sonora di Alessandria con Nella sua bocca spiccano perle, uno spettacolo ispirato ai poeti arabo-siculi del XI secolo con le recitazioni di Enzo Salomone e le percussioni di Dado Sezzi.

 

Federica Inzoli

Federica Inzoli ha studiato oboe moderno presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e si è diplomata nel 1993 presso l’Istituto musicale pareggiato “G. Donizetti” di Bergamo. Si è perfezionata in seguito presso il Conservatorio Superiore di Ginevra e presso la Scuola di Musica di Fiesole. Ha collaborato con alcuni tra i principali enti lirici e sinfonici italiani: Orchestra della Toscana, Teatro lirico di Cagliari, Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Sinfonica di San Remo, Orchestra Verdi di Milano. Nel 2004 ha intrapreso lo studio dell’oboe barocco presso il conservatorio “F. Dall’Abaco” di Verona conseguendo, nel 2011, la laurea di secondo livello in oboe barocco e classico. Ha collaborato con i più importanti gruppi del circuito di musica antica come Il Giardino Armonico, i Barocchisti, Ricerca Consort, Ensemble Philidor, Il Divino Sospiro, Accademia Bizantina, Accademia Hermans, La Verdi Barocca. Ha effettuato registrazioni per case discografiche tra cui Decca e Deutsche Grammophon, con direttori e solisti di fama mondiale come C. Abbado, G. Antonini, D. Fasolis, C. Bartoli e I. Faust. Fa parte dell’ensemble Mannheimer Schule, uno dei gruppi più riconosciuti in ambito internazionale nel campo della musica antica eseguita su strumenti storici, e dell’Ensemble 16032 su strumenti moderni.

 

Jonathan Lazzini

Jonathan Lazzini (Sarzana, La Spezia, 1994) nel 2015 ha vinto il primo premio al concorso nazionale di poesia Premio Bukowski di Viareggio. Nel 2019 partecipa alla ripresa del Poema della Croce di Alda Merini, per la regia di Beppe Menegatti, affiancando Carla Fracci e Giovanni Nuti. Nel 2021 si diploma presso la scuola per attori “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Carmelo Rifici. Nel 2021 è diretto da Andrea Chiodi in Sogno di una notte di mezz’estate di W. Shakespeare (prod. Lac Lugano, in tournée nel 2022) e da Carmelo Rifici in Doppio Sogno di Riccardo Favaro (prod. Piccolo Teatro di Milano). Nel 2022 è diretto da Emanuela Giordano in L’Eredità dei giusti. Nel 2023 è assistente alla regia di Vico Quarto Mazzini per La Ferocia di Nicola Lagioia e di Antonio Latella per il progetto Bottega Amletica Testoriana. Nel 2023 vince la IV edizione del Premio Giovanni Testori, con Camaleonti. Trilogia.

 

Giorgio Pagano

Giorgio Pagano è stato Sindaco della Spezia dal 1997 al 2007. È impegnato in progetti di cooperazione internazionale in Africa e in Palestina. Alla Spezia è copresidente del Comitato Unitario della Resistenza e presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo. Giornalista e scrittore, i suoi ultimi libri sono Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto (2024), Io sono un operaio di Dino Grassi (2023) - come curatore - e Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia, con Maria Cristina Mirabello (2019 e 2021).

 

Gabriele Paglione

Gabriele Paglione, lighting designer, con 15 anni di esperienza nella progettazione illuminotecnica principalmente per musei e alberghi. Successivamente brand manager a Venezia per il gruppo Leucos, specializzandosi nella lavorazione del vetro. Tra i suoi ultimi progetti l’illuminazione del museo d’arte cinese ed etnografico a Parma e la sede Brembo al Chilometro Rosso (BG). Trasferitosi alla Spezia 5 anni fa, ha deciso di approfondire la sua passione per il cibo fondando un laboratorio a Riccò del Golfo, diventando ad oggi un punto di riferimento per le aziende agricole locali. A dicembre 2023 ha già ricevuto una menzione speciale ai Liguria Food Award come uno dei 5 migliori laboratori della Liguria, unico nella Riviera di Ponente.

 

Alessio Pisani

Alessio Pisani si diploma in fagotto nel 1992 sotto la guida del M° Claudio Gonella presso il Conservatorio G. Puccini di La Spezia. Nel 1996 inizia lo studio del Controfagotto perfezionandosi in seguito con il M° Domenico Romano. In orchestra Alessio Pisani ha ricoperto il ruolo di controfagotto presso l’Orchestra del Teatro Alla Scala di Milano e presso l’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano dal 1996 al 2001. Ha collaborato inoltre con: Mahler Chamber Orchestra, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Orchestre de Paris, Orchestra della Svizzera Italiana CH. Ha suonato sotto la conduzione di importantissimi Direttori d’Orchestra tra i quali: C.M. Giulini, C. Abbado, R. Muti, G. Sinopoli, G. Pretre, L. Maazel, W. Sawallisch, Z. Mehta, V. Gergiev, R. F. De Burgos, K. Petrenko, M. Whun Chung, R. Chailly, D. Harding. Nel 2017 pubblica per l’etichetta Bongiovanni il suo primo CD da solista, Bogeyman. Nel 2018 è stato invitato in Spagna alla conferenza internazionale delle doppie ance IDRS2018 ad eseguire in una delle serate principali il quintetto di Willy Hess per controfagotto e quartetto d’archi. È docente di fagotto e controfagotto presso il Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria.

 

Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) nel 1962 realizza i Quadri specchianti, con i quali raggiunge in breve il riconoscimento internazionale. È considerato uno dei precursori e protagonisti dell’Arte povera con i suoi Oggetti in meno (1965-1966) e la Venere degli stracci (1967). A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che costituiscono le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Negli anni Novanta fonda Cittadellarte a Biella, ponendo l’arte in relazione con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Ha ricevuto innumerevoli premi internazionali, tra cui nel 2003 il Leone d’oro alla carriera della Biennale di Venezia e nel 2007 il Wolf Foundation Prize in Arts “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2017 viene pubblicato il libro, Ominiteismo e demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società edito da Chiarelettere e nel 2022 esce il suo ultimo libro La Formula della Creazione edito da Cittadellarte Edizioni. Sue opere sono presenti nei maggiori musei d’arte contemporanea. Sito ufficiale: www.pistoletto.it

 

Marinella Senatore

Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977) è un’artista multidisciplinare formatasi nel campo della musica, delle belle arti e del cinema. Nel 2012 ha creato la School of Narrative Dance (SOND), una scuola nomade e gratuita che propone un sistema educativo alternativo basato sull’emancipazione, l’empowerment e l’autoeducazione. Ha partecipato a rassegne internazionali tra cui: Biennale di Venezia; Biennale di San Paolo; Biennale di Lione; Biennale di Salonicco; Biennale di Liverpool; Biennale di Atene; Biennale dell’Avana; Biennale di Göteborg; Biennale di Cuenca; Biennale di Pune; Biennale del Sub Tirolo; Biennale di Bangkok; Manifesta12, Palermo. Sue opere sono state esposte da istituzioni italiane e internazionali, tra cui: Museo Madre, Napoli; Palazzo Grassi, Venezia; Moderna Museet, Stoccolma; Museo Boijmans Van Beuningen; CCA, Tel Aviv; Serpentine Gallery, Londra; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Petach Tikva Museum of Art; Museum of Contemporary Art of Chicago; Kunsthalle Sankt Gallen; Palais de Tokyo, Parigi; BAK Utrecht; High Line, NY; Centre Pompidou Paris; Kunsthaus Zürich; ICA, Richmond; Musée d’art contemporain de Montréal; Pearl Art Museum, Shanghai; Berlinische Galerie, Berlino; MAXXI, Roma; Museo del Novecento, Milano; Museum der Moderne Salzburg; Museum VILLA STUCK, Monaco.

 

 

 

Alice e Davide Sinigaglia

Alice e Davide Sinigaglia sono due fratelli e artisti di La Spezia. Grazie al centro di Produzione SCARTI ETS nel 2018 realizzano Domino, Menzione Speciale al premio Scenario Infanzia e Il Canto del Bidone, finalista a Scenario 2021. Nel frattempo, Davide consegue il Diploma di II Livello in Strumenti a Percussione, lavora come musicista in diversi festival europei e come performer in Karnival spettacolo di Michela Lucenti/Balletto Civile. Parallelamente Alice consegue il Diploma in Regia presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e lavora come regista e come assistente alla regia affiancando fra gli altri Serena Sinigaglia e Carmelo Rifici. Dal 2023 Alice dirige il Festival Tutta la vita davanti - festival di teatro per vecchi del futuro. Nel 2023 Davide ha svolto il corso di alta formazione Le parole del Corpo di ERT.

 

Vedovamazzei

Simeone Crispino (Napoli, 1962) e Stella Scala (Napoli, 1964) nel 1990 danno luogo al duo artistico Vedovamazzei. Tra le numerose mostre personali in Italia e all’estero, ricordiamo quelle presso: Maxxi-Piazza Alighiero Boetti, Roma; Cittadella degli Archivi, Milano; 2 Biennal Dublin Contemporary, Dublino; Le Temple, Parigi; Magazzino d’Arte Moderna, Roma; Madre - Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina Napoli. Tra le collettive si menzionano quelle presso: S.M.A.C.K., Gent; Triennale, Milano; Fondazione Malvina Menegaz, Castelbasso; Fondazione Morra-Greco, Napoli; Palais Populaire, Berlino;  Biennale di Venezia, Palazzo Cesari Marchesi, Campo Santa Maria del Giglio, Calle Rombiaso, Venezia; Maxxi, Roma; Palazzo del Quirinale, Roma; Museo Ettore Fico, Torino; Museo Poldi-Pezzoli, Milano; FRAC Languedoc-Roussilon Montpellier; Gagosian Gallery, New York; MUSEION, Bolzano; Biennale 3 Montrèal; Kwanjiu Biennal; Biennale di Venezia.

 

Gianni Viacava

Gianni Viacava negli anni ’60 rilevò la già Trattoria della Stella a Vernazza. Da allora quella trattoria è diventata una tappa d’obbligo per chiunque voglia degustare la cucina tipica di questi luoghi. Fu così per Alighero Boetti, amico e assiduo frequentatore del suo locale, ma anche per Paolo Villaggio, Franca Rame, Dario Fo, Gino Paoli, Marcello Mastroianni, Aldo Trionfo. Oggi Gianni Viacava è la memoria storica di quel magico periodo vernazzese e con la sua famiglia collezionista di importanti opere di Boetti.

 

Danilo Zauli

Danilo Zauli, vincitore del Premio Settembre Musica di Torino nel 1992, si è perfezionato con i più illustri Maestri della scuola clarinettistica italiana tra i quali il M° G. Garbarino che nel 1995 gli ha assegnato il diploma d’onore dell’Accademia Chigiana di Siena. Ha collaborato con numerose Orchestre tra cui: Orchestra Sinfonica dell’Emilia-Romagna “A.Toscanini”, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Orchestra del Teatro “la Fenice” di Venezia, Orchestra Filarmonica della Scala di Milano, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma. Dal 1997 è membro dell’Orchestra del Teatro “Carlo Felice” di Genova. Ha suonato nelle sale da concerto più prestigiose del mondo tra cui: Philharmonie e Konzerthaus di Berlino, Konzerthaus di Vienna, Mozarteum di Salisburgo, Royal Albert hall e Barbican Center di Londra, Theatre des champs-elysees e Auditorium du Louvre di Parigi, Lincoln Center di New York, Bunkakaikan Hall di Tokyo. Collabora con Freiburgerbarockorchester, The English Concert, Akademie fur ALTE MUSIK Berlin, La Petite Bande, Accademia Bizantina, Balthasar Neumann Ensemble, Ensemble Zefiro, Ensemble Philidor, Academia Montis Regalis, Europa Galante, il Giardino Armonico.