La giovane galleria The Address di Brescia si affaccia a Milano con due mostre pop up
In occasione della Fashion Week la programmazione della galleria raddoppia presentando le personali di Nygel Panasco e Marion Baruch, due generazioni a confronto in due sedi espositive differenti a riprova di come la galleria incrementi sempre di più la sua ricerca contemporanea
Che Riccardo Angossini – direttore di The Address Gallery a Brescia – stia valutando di aprire una sede a Milano questo ancora non lo sappiamo, forse “una drawing room”, racconta ad Artribune, ma nel frattempo inaugura nel capoluogo meneghino due mostre pop up, ospitate rispettivamente in Via San Vincenzo 6/A (tra i quartieri di Sant’Ambrogio e Sant’Agostino) e presso lo spazio Quattro di Via Antonio Porpora 150 (tra Lambrate e Loreto).
The Address Gallery e la mostra a Milano di Nygel Panasco
La prima a inaugurare è La Morsure, personale di Nygel Panasco (Douala, 1995) – giovane illustratrice, fumettista, musicista e performer francese che negli anni ha lavorato per importanti istituzioni internazionali come WIP Carhartt, Censored, La Déferlante, PLS e Le Palais de Tokyo –, in collaborazione con lo studio fotografico e di design Studio Mist-o, con cui la galleria di Brescia avvia così un nuovo percorso di mostre temporanee. In programma fino al 2 novembre 2024, la mostra presenta le più recenti opere dell’artista, dando la possibilità al pubblico di immergersi in un’atmosfera multiculturale dove è indagato il ruolo della religione ma anche quello dei tabù e (in generale) dei confini da non oltrepassare. “Negli ultimi anni, i suoi sforzi artistici hanno ruotato attorno a un universo post-apocalittico di fantascienza soft, fortemente influenzato da un immaginario cristiano rivisitato. Il lavoro di Nygel si ancora a un movimento di resistenza contro una realtà coloniale sempre presente. Dirige la sua attenzione verso i destini dei personaggi neri, discendenti di persone nere. Quindi, il suo sguardo cade sui loro corpi, sulle loro identità, ma anche sui nostri corpi e sulle nostre identità, con l’intenzione di rendere visibile la nostra umanità multiforme”, ci spiega Angossini.
The Address Gallery e la mostra a Milano di Marion Baruch
Dal 18 al 21 settembre 2024, invece, è in programma Un Regard Qui Laisse Filtrer Le Hazard, personale di Marion Baruch (Timisoara, 1929) ospitata, solamente in occasione della Milano Fashion Week, negli spazi di Quattroe accompagnata da una performance sonora dell’artista Francesca Heart. In mostra la serie intrapresa nel 2012 di opere realizzate con ritagli tessili provenienti dagli atelier sartoriali delle grandi case di moda, che l’artista reinventa ed espone, “facendo emergere immagini, volti e ricordi del passato”.
The Address Gallery e la ricerca intergenerazionale
“Baruch è stata esposta in istituzioni internazionali come il Center for Contemporary Art di Tel Aviv-Yafo, il National Museum of Contemporary Art di Bucarest e il Centre Pompidou di Parigi, e le sue opere sono in collezione al Kunstmuseum Luzern, al Mamco di Genf, all’Art Collection Roche di Basilea, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris e alla Triennale di Milano, solo per citarne alcune. È straordinario mettersi a confronto con un’artista del genere, oltre che fondamentale per la ricerca intergenerazionale che portiamo avanti in galleria”, conclude Angossini.
Caterina Angelucci
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