Sergio Fermariello – Meridiano
Mostra personale di Sergio Fermariello (Napoli, 1961), tra i massimi artisti dell’arte segnica in Italia, noto per aver fatto del guerriero armato di lancia il proprio segno di riconoscimento.
Comunicato stampa
Per la prima volta KROMYA Art Gallery presenta una mostra personale distribuita nelle due sedi di Lugano e Verona. Protagonista è l’artista Sergio Fermariello (Napoli, 1961), noto per aver fatto del guerriero armato di lancia il proprio segno di riconoscimento.
Curata da Demetrio Paparoni, l’esposizione sarà inaugurata martedì 17 settembre nella sede di Lugano e sabato 20 settembre nella sede di Verona. L’artista e il curatore saranno presenti ad entrambi gli opening, in programma alle ore 18.00.
Il titolo della mostra – Meridiano – fa riferimento ad un luogo mentale, ad un orizzonte di intenti, all’attitudine di un emisfero che detta tempi lenti. Attraverso la reiterazione del segno, l’artista infatti scolpisce il tempo, una delle più grandi ricchezze del presente.
«Sin dai suoi esordi, il lavoro di Sergio Fermariello è caratterizzato da una malinconia che fa da propellente alla ricerca di una memoria perduta, necessaria alla ridefinizione dell’identità personale e collettiva», ha scritto di lui Demetrio Paparoni. «A partire da questa condizione d’animo, Fermariello ha avviato, ancora studente, un processo di sintesi della figura umana che lo ha portato a stilizzarla in pochi tratti essenziali e a trovare nell’immagine del guerriero l’espressione dell’essenza dell’uomo. Il guerriero è l’espressione di un segno controllato, ossessivo, ripetuto come un mantra all’infinito nella speranza che alla fine accada qualcosa di talmente estremo da rappresentare un punto di morte necessario perché ci sia una rinascita. L’omino stilizzato è l’artista con il pennello in mano che, diventato guerriero, ripete ossessivamente il proprio consenso a quello che sta facendo. È lì a difendere l’idea che l’artista è sempre impegnato a combattere la propria battaglia. In quest’ottica il suo significato sta nel segno stesso che lo compone».
«Nella mia pratica – dichiara Sergio Fermariello – coltivo il segno sino al parossismo, secondo una coazione a ripetere che va oltre il principio del piacere. Non mi interessa il significato, anche se nella figura del guerriero sono presenti numerose simbologie. Il mio intento è recuperare questo archetipo, che in passato si sarebbe trasformato in una divinità, per restituire il senso di appartenenza ad un destino maggiore, che non ci tradisce e che ci sintonizza con il sé di gruppo in un unico atto creativo».
Il percorso espositivo, articolato nelle due sedi di Lugano e Verona, comprende una trentina di opere di recente produzione, molte delle quali inedite. Oltre alle tele su acciaio, che a volte si presentano come bassorilievi, e agli acrilici su carta, la mostra comprende anche una Tela scrittura, ovvero un’opera disegnata nel tempo in cui il segno visto a distanza diviene astrazione, e una scultura totemica virata nell’arancio. A tracciare un’ideale ponte tra le due sedi è la scultura denominata Knot, composta da due tubi di ferro zincato che presentano al centro una strozzatura, un nodo che rallenta la discesa dell’acqua, alludendo ad altre possibili strade e vie d’uscita.
Nel corso della mostra sarà pubblicato un catalogo disponibile in Galleria con un testo critico inedito di Demetrio Paparoni e la documentazione delle opere esposte.
La sede di Lugano è aperta al pubblico da martedì a venerdì con orario 13.00-18.00, sabato su appuntamento, chiuso dal 9 al 12 ottobre. La sede di Verona è aperta al pubblico da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30, in occasione di Art Verona aperto solo su appuntamento.
Per informazioni: KROMYA Art Gallery Lugano (T. +41 919 227000, [email protected]), KROMYA Art Gallery Verona (T. +39 045 9788842, [email protected]), www.kromyartgallery.com.
Sergio Fermariello nasce a Napoli nel 1961; vive e lavora tra Napoli e Capri. Dopo gli studi superiori, frequenta la facoltà di scienze naturali all’Università di Napoli. All’età di vent’anni, decide di dedicarsi esclusivamente all’arte. La sua ricerca prende avvio dal recupero di modelli, di memorie familiari, per poi estendersi a un’indagine più profonda dell’arcaico universale nel recupero di una memoria inconscia collettiva. Nel 1989 vince il “Premio Internazionale Saatchi & Saatchi per giovani artisti” al Palazzo delle Stelline a Milano. Nello stesso anno, espone per la prima volta le sue opere in una mostra personale presso la Galleria Lucio Amelio, a Napoli. In seguito allestisce diverse mostre personali, tra cui quella alla Galleria Capricorno di Venezia nel 1990 e alla Galerie Yvon Lambert a Parigi nel 1992. Le sue opere sono esposte anche in occasione di numerosi eventi internazionali, come la mostra Metropolis all’International Kunstausstellung a Berlino nel 1991 e la mostra Les pictographs al Musée de l’Abbaye Sainte-Croix di Les Sables-d’Olonne. Nel 1993, all’età di trentadue anni, viene invitato da Achille Bonito Oliva a partecipare alla 45. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, con una sala personale nel Padiglione Italia. Nel 2009 tiene una mostra personale al Museo MAC Niteroi, in Brasile. Oltre alle mostre personali, Fermariello si interessa di land art e realizza alcune installazioni tra cui Avviso ai naviganti (eseguita a Napoli nel 1999 e al Pier 17 di New York nel 2004) e La Terra di Nessuno a Cuma (Napoli) nel 2014. Nel febbraio 2017, dopo la mostra al Museo di Capodimonte, la sua opera Guerrieri viene acquisita dal Museo Madre di Napoli. Nella mostra Hear, che si è tenuta alla Fondazione Made in Cloister nel 2020, l’iconico guerriero di Fermariello, con la sua lancia e il suo scudo, torna più rumoroso che mai, come un richiamo a comuni radici. Tra le recenti personali, si segnalano quelle allestite presso Flora Bigai Gallery (Pietrasanta, Lucca, 2019), Galleria Richard Koh Fine Art (Singapore, 2020), Galleria Il Planetario (Trieste, 2022), Galleria Casa Madre (Napoli, 2022) e Galleria Studio Trisorio (Napoli, 2024). Le opere di Fermariello sono esposte in permanenza in diverse collezioni pubbliche: Museo di Capodimonte a Napoli; Fondazione Terrae-Motus, Palazzo Reale di Caserta; Museo Madre, Napoli; Building One, Canary Wharf, Londra; Barilla Collection; Museo Mart, Rovereto; BAG Bocconi ArtGallery, Università Bocconi, Milano; Aeroporto di Capodichino, Napoli; Fondazione Ghisla Art Collection, Locarno.