È stato circa un anno fa il debutto dello stilista Sabato De Sarno alla direzione creativa di Gucci. Quel momento ha sancito il passaggio dal backstage alla passerella, dalle luci soffuse ai riflettori puntati in faccia, mentre il mondo della moda osservava con morboso interesse l’evoluzione del marchio adattatosi ai suoi autori e alla loro visione. Oggi, il 20 settembre 2024, Gucci by De Sarno compie un anno e si dirige verso una nuova versione, figlia dei tempi, durante la Milano Fashion Week PE25.
La versione di Gucci by De Sarno alla Milano Fashion Week Donna PE25
Ciò che è certa è la pratica della sottrazione funzionale alla comprensione dello spirito del marchio. Gli orpelli di Alessandro Michele sono stati messi da parte, e come qualsiasi altro movimento artistico che ne sostituisce un altro, la nuova era di Gucci si serve di codici differenti seppur accomunati dall’heritage del marchio, nato con la pelletteria che è il vero elemento fondante di tutto. Diverso l’abbigliamento, che nasce con la sensualità di Tom Ford senza però avere una storicità alle spalle, diversamente dagli accessori. Infatti, Gucci è figlio dei suoi autori, quindi anche di De Sarno che oggi lo rende essenzialmente lussuoso e implicitamente sexy.
La collezione Donna Primavera/Estate 2025 di Gucci alla Milano Fashion Week
La collezione Donna Primavera/Estate 2025 è l’esempio più recente ma più nostalgico. È “un momento preciso nel tempo, un istante da cogliere e vivere intensamente. È il sole che si immerge nel mare al termine di una giornata di agosto. È il ritrovarsi con sé stessi. La collezione è un omaggio a quegli istanti e un invito a fermarsi, alla ricerca del proprio istante” scrive De Sarno. Una dichiarazione d’amore a una tipologia d’abbigliamento chirurgicamente divisa tra passato e presente, tra gli anni 60 di Jackie Kennedy e lo streetstyle del 2024.
I look della collezione Donna Primavera/Estate 2025 di Gucci
“Non voglio mica la luna” canta Fiordaliso sulle note che la sfilata riprende in chiusura, quando tutti i look si susseguono ed è chiaro che anche la collezione Donna Primavera/Estate 2025 di Gucci non la vuole: ambisce ad essere desiderabile, optando una volta per completi bon ton e un’altra per jeans ampi sotto lunghi capispalla. Poi, ci sono le giacche in pelle “rosso Ancora”, i tanti accessori già must have o destinati ad essere tali, e abiti puliti che si arricchiscono di dettagli dorati. Perché le cose semplici sono quelle che non smettono mai di piacere veramente.
Il legame di Gucci con le arti
La direzione creativa di De Sarno è anche il perfetto continuum del sostegno all’arte da parte di Gucci. Per esempio, da settembre 2023 il marchio ha lanciato il progetto Gucci Prospettive, ovvero volumi tematici che esplorano fotografia e arte a tuttotondo. La terza edizione, lanciata in concomitanza alla sfilata e pubblicata come sempre da Contrasto, è un omaggio all’arte femminile italiana ma il tema varia e il fine resta quello di alimentare una conversazione tra moda, arte e cultura, creando una piattaforma di dialogo che evolve con ogni collezione. Non è l’unico episodio in cui Gucci si interseca con forme artistiche diverse dalla moda, e lo conferma la collaborazione con l’artista Valerio Eliogabalo Torrisi, che Artribune ha intervistato sul terzo Focus Moda&Fragranze per saperne di più sui suoi art wall poetici in giro per il mondo.
Cos’è Gucci dopo Sabato De Sarno?
Una domanda a cui si può rispondere facendo paragoni col passato, rimanendo legati al presente, analizzando solo il prodotto, distinguendo le narrazioni di uno stilista o dell’altro, ampliando il proprio sguardo fino ad includere tutte le iniziative che costellano l’universo del marchio. Non c’è una risposta sola, dato che si fa presto a mescolare l’analisi con il gusto personale, complice la fretta di dover definire. Ma se proprio volessimo riconoscere una categoria in cui inserire l’operato di De Sarno, sarebbe quella della moda che valorizza la complessità dei dettagli e la semplicità del prodotto, creando abiti adatti ai tempi che viviamo ma anche promotori della concentrazione mentre si osserva la bellezza.
Giulio Solfrizzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati