Lorenzo Bartolini – Il volto e l’allegoria

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE LUIGI ROVATI
Corso Venezia, 52 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Aperto: da mercoledì a domenica ore 10.00-20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)
Chiuso: lunedì e martedì

Vernissage
24/09/2024

su invito

Biglietti

16 € Intero
12 € Ridotto
8 € Teen (da 11 a 18 anni)
30 € Famiglia (composta da due adulti e due ragazzi in età da 11 a 18 anni)
Ingresso gratuito: bambini fino a 10 anni, persone con disabilità con un accompagnatore
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese

Artisti
Lorenzo Bartolini
Curatori
Carlo Sisi
Generi
personale, arte moderna

Nelle opere in mostra, Bartolini esprime compiutamente l’esperienza romantica del purismo italiano (prima metà dell’800), di cui è stato tra i maggiori protagonisti.

Comunicato stampa

Il 25 settembre apre alla Fondazione Luigi Rovati la mostra Il volto e l’allegoria. Sculture di Lorenzo Bartolini, curata da Carlo Sisi. Nelle opere in mostra, Bartolini esprime compiutamente l’esperienza romantica del purismo italiano (prima metà dell’800), di cui è stato tra i maggiori protagonisti, con il ritorno formale e spirituale all’idealismo artistico quattrocentesco. Al centro due tematiche: l’allegoria e il ritratto. Nella giornata di apertura ha luogo anche la prima conferenza, condotta da Carlo Sisi, "Introduzione alla mostra. Figure e temi dell'età romantica". La mostra si avvale del Patrocinio della Regione Lombardia.

La mostra si apre al Piano Nobile con la scultura in marmo della Carità educatrice, nella versione realizzata nel 1846. L’opera originaria venne commissionata a Bartolini dal granduca Ferdinando III di Toscana nel 1817. La scultura rappresenta, fra naturalismo e allegoria, la figura doppia di una donna che si “stacca” dalla sua bellezza naturale per diventare madre accuditrice ed educatrice dei figli, secondo il dettato civile di quel periodo storico legato alla Restaurazione. La ciocca di capelli che cade libera sul volto è la chiave allegorica di questo slittamento: liberata dalla capigliatura composta, lascia spazio alla identità materna nella sua interezza. Una duplicità che accompagna l’opera e la vita di Bartolini, insieme artista e filosofo dell’etica, capace con lo stile e la grazia già ai suoi tempi riconosciuti, di interpretare e dare forma a gesso e poi marmo nei vari contesti anche domestici, in cui trovano posto le sue sculture.
Nella Sala Armi è ricostruita la complessità del percorso creativo dell’artista che si muove tra queste dimensioni, passando dalla forma del modello ai prototipi, fino ad arrivare all’opera.

Lo Spazio Bianco ospita la rappresentazione della seconda centralità: il volto, che ricostruisce la grande ricerca e la sensibilità di Bartolini nel collegare la bellezza naturale con la bellezza esistenziale dei volti ritratti, frutto della ricerca anche della fisionomia psicologica di ciò che scolpisce. Il rapporto di sintesi fra naturale e ideale diventa qui rapporto fra bellezza naturale e trasformazione culturale. La resa, infatti, elegante e minuziosa del gioco dei capelli e dell’acconciatura dei ritratti femminili in mostra − busti in marmo e in gesso, insieme a una selezione di riproduzioni fotografiche di altri ritratti dell’artista − diviene nella poetica di Bartolini una propria specifica estetica, autonoma nel generare linee e forme, e un modo per testimoniare attraverso la ricostruzione di una moda la parte “secolarizzata” della cultura sociale.
Il mondo della madre si combina con l’estetica della donna e, nella sintesi delle sculture, leggere e aggraziate, diviene ancora più potente.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione Luigi Rovati.


BIOGRAFIA

Lorenzo Bartolini nasce a Savignano, presso Prato, nel 1777. Dopo un periodo di apprendistato in botteghe dove lavora l’alabastro e si esercita in disegni d’ornato, parte per Parigi nel 1799 dove frequenta l’atelier di David e si lega d’amicizia con Ingres. Il contatto con l’arte francese e le importanti committenze napoleoniche contribuiranno ad accrescerne il prestigio che, nel 1807, frutterà all’artista la nomina a professore nell’Accademia di Carrara divenendo uno degli scultori ufficiali dei Bonaparte. Negli anni della Restaurazione, Bartolini riceve importanti incarichi da parte dei Lorena, come la Carità educatrice per la cappella del Poggio Imperiale a Firenze, e da prestigiosi committenti come i Demidov o la contessa Rosa Trivulzio Poldi per la quale scolpisce la Fiducia in Dio. Ricercato anche dagli stranieri – inglesi, russi, spagnoli – per la sua abilità di ritrattista, nel 1839 è nominato maestro di scultura nell’Accademia di Belle Arti di Firenze dove ha l’opportunità di applicare, anche nell’ambito della didattica, i principi dell’estetica purista e le innovazioni incentrate sul ‘bello relativo’ e su una devozione al naturale che caratterizzerà le sue opere sino alla morte, avvenuta a Firenze nel 1850.


INCONTRO

Mercoledì 25 settembre ore 18.00
"Introduzione alla mostra. Figure e temi dell'età romantica"
A cura di Carlo Sisi

Gratuito e a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
Il biglietto per la conferenza non include l'accesso al Museo d'Arte