A Milano la fiera miart 2025 si preannuncia all’insegna del dialogo e della multidisciplinarietà
A cento anni dalla nascita dell'artista, la fiera dell'arte milanese rende omaggio a Robert Rauschenberg con il titolo “among friends”, ispirandosi alla sua pratica artistica per dare forma alla 29esima edizione
Among friends: questo il titolo della fiera miart 2025 che, dal 4 al 6 aprile 2024 (con preview ad inviti il 3 aprile), tornerà ad accendere Milano, oltre che con la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, diretta da Nicola Ricciardi, con la Milano Art Week, realizzata in collaborazione con il Comune di Milano, per rafforzare attraverso un palinsesto di mostre, inaugurazioni ed eventi, i rapporti tra artisti, gallerie, istituzioni. In un mese cruciale per la città che poi ospiterà come di consueto la Design Week.
Miart 2025. La 29esima edizione
Ospitata negli spazi di Allianz MiCo, la nuova edizione di miart siaprirà all’insegna dell’amicizia con l’eloquente titolo among friend, mutuato direttamente dall’ultima grande retrospettiva dedicata dal MoMA a Robert Rauschenberg (Stati Uniti, 1925 – 2008), artista a cui la manifestazione rende omaggio in occasione del centenario dalla nascita. Partecipazione attiva, apertura al mondo, vorace curiosità, dialogo e multidisciplinarietà: questi i principi cardine della ricerca del grande artista statunitense e su cui il direttore Nicola Ricciardi ha improntato l’intera manifestazione.
Miart 2025. L’arte come connettore sociale
In un momento storico connesso ma (paradossalmente) a tratti slegato, tornare a mettere al centro l’amicizia con un titolo che suona quasi come una call to action è fondamentale, anche per restituire all’arte il suo legittimo ruolo di connettore sociale, trait d’union tra culture, discipline e realtà diverse.
In tal senso, l’opera di Rauschenberg è esplicativa e maestra, nella misura in cui si è sviluppata proprio sulla base di collaborazioni e relazioni. E dato che nessuna manifestazione artistica più di una fiera riunisce in un unico contenitore tanti interlocutori diversi, quali: galleristi, artisti, spettatori, performer, collezionisti, curatori; questo approccio volto a restituire al sistema dell’arte la sua originaria e dinamica sinergia, intende riaccendere il motore delle relazioni per andare oltre le categorie e le distinzioni.
La fiera miart 2025 a Milano
Grazie al contributo di un comitato di selezione rinnovato, composto dai galleristi Claudia Ciaccio (ZERO…, Milano), Alice Conconi (Andrew Kreps Gallery, New York), Patrice Cotensin (GALERIE LELONG & Co., Parigi – New York), Peter Kilchmann (Galerie Peter Kilchmann, Zurigo – Parigi), Florian Lüdde (ChertLüdde, Berlino) e Gió Marconi (Gió Marconi, Milano), affiancati da Filippo Di Carlo (Galleria dello Scudo, Verona) e Chiara Rusconi (APALAZZOGALLERY, Brescia), la fiera siriconferma un main stage di primo livello con una selezione, attenta a ricercata di capolavori del primo e del secondo Novecento. A cui si aggiungeranno iniziative speciali dedicate a maestri italiani che hanno plasmato la vivacità artistica e culturale del nostro Paese, installazioni legate all’attualità e creazioni di promettenti artisti contemporanei che si stanno affermando sul mercato internazionale.
Miart 2025: i talk e le sezioni
La sperimentazione e gli artisti emergenti tornano a essere protagonisti di Emergent, sezione curata da Attilia Fattori Franchini; mentre la seconda edizione della sezione Portal, quest’anno a cura di Alessio Antoniolli, Direttore di Triangle Network a Londra e curatore della Fondazione Memmo a Roma, è ispirata a Robert Rauschenberg e pensata per ospitare quei progetti che travalicano i confini tra discipline, presentando una visione alternativa del passato e del presente per offrire la possibilità di configurare un nuovo futuro. Non solo, miart 2025 sarà preceduta da un programma di talk pensato e sviluppato in collaborazione con cinque istituzioni cittadine pubbliche e private, focalizzati sul tema dell’amicizia in campo artistico, basati su opere che saranno esposte durante la manifestazione.
Ludovica Palmieri
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