Benevelli, Consagra, Dorazio – Forma/Colore

Informazioni Evento

Luogo
NP-ArtLab / Martelli Fine Art
Corso Monforte, 23, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì-giovedì dalle 12:00 alle 19:00 o su appuntamento

Vernissage
25/09/2024

ore 18.00

Generi
arte contemporanea

Martelli Fine Art, in collaborazione con NP-ArtLab, presenta Forma/Colore una mostra che indaga l’uso
del colore come elemento primario nella ricerca artistica combinato alle forme bidimensionali della
pittura e quelle tridimensionali della scultura.

Comunicato stampa

Verranno presentate opere di Dorazio, Consagra e Benevelli. Lo spazio espositivo situato nel
prestigioso Palazzo Cicogna, in Corso Monforte 23 nasce dal desiderio di combinare le specificità di
entrambi i galleristi permettendo nuove sinergie a Milano.

 

Biografie

 

Giacomo Benevelli: Benevelli nato a Reggio Emilia nel 1925 era attivo sulla scena artistica milanese,
nazionale ed internazionale dalla fine degli anni Cinquanta. Scultore della scuola dell’astrattismo milanese, Benevelli apparteneva al gruppo di scultori della generazione successiva a Marino Marini che si era venuta a creare nella Milano del dopoguerra. Numerosi sono i suoi lavori pubblici tra i quali si ricordano Teleios, un bronzo degli anni Novanta collocato in Piazzale
Loreto a Milano ed Edificante, bronzo verticale nell’ atrio del Genio Civile di Milano. Nel corso degli anni Benevelli esplora le possibilità della forma plastica nelle sue molteplici funzioni, accostandosi sin dagli anni Sessanta all’ applicazione di soluzioni plastiche creative all’interno del design, come nelle lampade Arabesque e Roto da lui create. Sempre negli anni Sessanta, dopo la sua partecipazione alla XXXXII Biennale di Venezia, Benevelli espone negli Stati Uniti rappresentato dalla Felix Landau Gallery di Los Angeles che annovera tra i suoi clienti anche Elizabeth Taylor che acquisterà una sua scultura in bronzo della serie “Matrici Organiche” visibile in varie scene del film “Chi ha Paura di Virginia Woolf”. Più recente e’ la collaborazione di Giacomo Benevelli con il marchio Natuzzi per la creazione di una linea di oggetti come le tre lampade – scultura da lui firmate, Apollo, Dafne e Clizia e altri oggetti – scultura già presentati all’ ultimo Salone del Mobile di Milano e alla fiera del design di Colonia in Germania.
Studioso e investigatore della forma in tutte le sue specificità, Benevelli pubblica con Rizzoli un libro da lui illustrato, intitolato Dalla Pietra all’Ago, dove esplora l’evoluzione dell’utensile da puro sasso fino alla realizzazione ragionata e consapevole dei primi manufatti umani. Numerose sono le opera di arte sacra realizzate da Benevelli all’interno di chiese di nuova costruzione o
interventi scultorei all’interno di edifici sacri antichi. Professore di Ornato Modellato a Brera per oltre trentanni, Benevelli ha sempre coltivato il confronto ed il dibattito attivo con le generazioni più giovani sulle tematiche dell’evoluzione della forma plastica anche all’interno degli spazi urbani in trasformazione. Nella sua opera Benevelli ha sempre amato la sperimentazione di nuovi materiali come la recente produzione di grandi sculture in vetroresina sintetica già esposte a Palazzo Isimbardi a Milano, all’interno di una mostra personale itinerante che ha ospitato le sue opere anche nella storica Casa del Mantegna a Mantova.
Nel 2006 in occasione delle XX Olimpiadi Invernali di Torino, Benevelli viene invitato dalla Presidenza della Repubblica Italiana ad esporre una sua opera all’interno della mostra rappresentativa della scultura contemporanea italiana alla Palazzina Stupinigi. Nel corso della sua lunga carriera, Benevelli partecipa alla Biennale di Venezia e alle mostre itineranti della Quadriennale di Roma dedicate alla scultura italiana esponendo nei maggiori musei del mondo. Opere di Benevelli sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero come la Collezione d’Arte della Città di Milano, La Collezione della Banca d’Italia, la Collezione Intesa San Paolo di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza, il Museo d’Arte Moderna di Palazzo Strozzi a Firenze, il British Museum a Londra. Benevelli era un Accademico della Pontificia Accademia Tiberina, vinse il premio Città di Milano,
ricevette la medaglia d’oro della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, recentemente venne invitato insieme ad altre personalità milanesi a fare parte della giuria per la selezione di una nuova scultura da collocare nei nuovi spazi dell’ Ospedale Niguarda inaugurata dall’Arcivescovo Tettamanzi.

 

Pietro Consagra: Pietro Consagra nasce a Mazara del Vallo il 4 ottobre 1920. Studia all’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 1938 al 1944, anno in cui si trasferisce a Roma. Nel 1946, dopo la sua prima collettiva alla Galleria del Cortile di Roma, compie il primo viaggio a Parigi. Nel 1947 partecipa alla fondazione di Forma I, che propugna un’estetica non figurativa rivolta al sociale. Il gruppo organizza la prima esposizione di arte non figurativa nella Roma del dopoguerra, la “Mostra del gruppo Forma I” all’Art Club, e pubblica il periodico “Forma I”, che si occupa di estetica contemporanea. Nel 1947 tiene la prima personale alla Galleria Mola di Roma e nel 1949 partecipa alla “Mostra di scultura contemporanea” organizzata da Peggy Guggenheim a Venezia. Sue personali vengono allestite al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles (1958), alla Galerie de France di Parigi (1959), al Museum Boymans-van Beuningen di Rotterdam (1967), e alla Marlborough Gallery di Roma (1974). Nel 1955 gli viene assegnato un premio alla Biennale di San Paolo. Espone diverse volte alla Biennale di Venezia, dove riceve il premio Einaudi nel 1956 e il Premio per la scultura nel 1960. Nel 1962 tiene la prima personale a New York alla Staempfli Gallery e partecipa alla mostra “I Grandi Premi della Biennale 1948-1960” alla Galleria di Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia; nel 1964 realizza una fontana a Mazara del Vallo. Consagra scrive molto sul suo lavoro: al trattato polemico La necessità della scultura (1952), che rappresenta un’importante confutazione di quanto espresso da Arturo Martini nel suo Scultura lingua morta, seguono i libri L’agguato c’è (1961), e La città frontale (1969). Nel 1989 gli viene dedicata un’ampia retrospettiva dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dove nel 1993 viene inaugurata una sala permanente con sue opere. Nel 1991 è il primo scultore astratto ad esporre al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Nel 2002 la Galerie der Stadt Stuttgart di Stoccarda inaugura una sala permanente di suoi dipinti e sculture. Nello stesso anno tiene una mostra al Museo d’Arte Moderna di Bolzano, ospitata successivamente nel Palazzo Sertoli e Palazzo Pretorio di Sondrio. Consagra muore a Milano il 16 luglio 2005.

 

Piero Dorazio: Piero D’Orazio (poi Dorazio) nasce a Roma il 29 giugno 1927. Dal 1945 al 1951 frequenta la facoltà di architettura all’Università di Roma e nello stesso periodo entra a far parte del gruppo Arte Sociale, che pubblica i numeri unici di “Ariele” e “La Fabbrica”. Nel 1947 partecipa alla fondazione del gruppo Forma 1, che elabora il Manifesto del formalismo-Forma 1 e nello stesso anno vince una borsa di studio all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi, dove risiede per un anno e incontra Gino Severini, Georges Braque, Georges Vantongerloo, Antoine Pevsner, Jean Arp, Sonia Delaunay, Le Corbousier e altri importanti artisti. Nel 1950 partecipa all’organizzazione della galleria cooperativa del gruppo Age d’Or a Roma e Firenze, e nel 1952 si fa promotore della fondazione internazionale Origine di Roma, che pubblica il periodico “Arti Visive”. Nel 1953 si reca negli Stati Uniti, dove conosce Robert Motherwell, Mark Rothko, Frederick Kiesler, Franz Kline e Clement Greenberg, e tiene le prime personali alla Wittenborn One-Wall Gallery e alla Rose Fried Gallery di New York. Tornato a Roma nel 1954, si reca periodicamente a Parigi, Londra e Berlino, dove diventa amico di Will Grohmann e del mercante Rudolf Springer. Nel 1955 pubblica il libro La fantasia dell’arte nella vita moderna. Nel 1957 viaggia in Svizzera, Spagna e ad Antibes, e tiene la prima personale a Roma, alla Galleria La Tartaruga. Negli anni sessanta insegna alla Graduate School of Fine Arts dell’University of Pennsylvania, e da allora riveste diverse cariche accademiche negli Stati Uniti. Nel 1970 viaggia in Grecia, in Africa e in Medio Oriente, e nel 1974 si stabilisce a Todi. Numerose sono le antologiche a lui dedicate in Italia e all'estero, tra cui quella al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1979), alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo (1979) e alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma (1983). Costante la sua presenza nelle importanti rassegne internazionali, come la Biennale di Venezia, dove espone nel 1960, 1966, 1988. Negli anni che seguono ottiene commissioni da enti pubblici e privati, come la realizzazione di mosaici nelle stazioni della metropolitana di Roma. L’artista muore a Perugia il 17 maggio del 2005.