Le foto di Juergen Teller per Ferragamo sono esposte nel chiostro del Seminario di Milano
Grandi stampe animano il cortile dell’edificio del XVI Secolo, con Teller e Ferragamo che portano un po’ del capoluogo toscano in quello lombardo
Un po’ di Firenze a Milano. Per essere precisi, nel cortile di Portrait Milano, l’ex Seminario Arcivescovile di Corso Venezia 11, ora indirizzo di punta dell’hospitalitymeneghina grazie al progetto di rinnovamento conservativo promosso da Lungarno Collection e messo in pratica dall’architetto Michele De Lucchi insieme al suo studio AMDL CIRCLE. L’unione tra le due città, nel loggiato del secondo piano dello splendido edificio del XVI Secolo, è possibile grazie all’esposizione della campagna autunno-inverno Three days in Florence di Ferragamo scattata da Juergen Teller.
La campagna “Three days in Florence” di Ferragamo
Le grandi stampe che impreziosiscono la location (fino al 5 ottobre) costituiscono un foto-reportage che rivisita luoghi iconici della Firenze amata da Salvatore Ferragamo, che Maximilian Davis, l’attuale direttore creativo del marchio, tiene a mente quando unisce la sua visione all’heritage della casa di moda. Il capoluogo toscano diventa per Teller uno sfondo cinematografico che richiama i film italiani in bianco e nero, e che si presta ad accogliere le supermodel Raquel Zimmermann e Lina Zhang, l’attivista Somala Yasmin Warsame, la ricercatrice francese Maia Tellit Hawad, il modello tedesco Tim Schuhmacher, e l’art director Peter Saville. Sono loro i personaggi che animano il Nuovo Rinascimento di Ferragamo e, nello specifico, la quotidianità ritratta dal fotografo. “C’è un senso di connessione con l’immediatezza del suo lavoro”, racconta Maximilian Davis. “Questo è ciò che cercano le persone in questo momento, e io ho voluto ritrarre persone reali a Firenze e mostrare come indossano Ferragamo”.
Firenze secondo Juergen Teller
Tra i luoghi della città visti e immortalati da Juergen Teller, c’è innanzitutto Piazza della Signoria. Quando Salvatore Ferragamo tornò da Hollywood nel 1927, ebbe la conferma che Firenze fosse la scelta giusta passeggiando in questo posto. La Piazza è anche il punto da cui partire per esplorare il capoluogo. Ad esempio, a pochi passi di distanza si trova Caffè Rivoire, luogo storico che per anni è stato punto di ritrovo per intellettuali e artisti. Importante anche la Loggia dei Lanzi e la sua collezione di sculture del Rinascimento, che arricchisce l’ambientazione della campagna e rappresenta l’incontro tra l’antico e il moderno. E poi Palazzo Spini Feroni, per lungo tempo sinonimo dell’identità di Ferragamo perché Salvatore affittò una parte del Palazzo che ospitava gallerie d’arte di Giorgio de Chirico e Filippo De Pisis. Più tardi l’ha acquistato interamente rendendolo un hub di innovazione e arte, simile alle botteghe del Rinascimento.
Il legame tra Ferragamo e Portrait Milano
Il cerchio si chiude con l’installazione da Portrait Milano, luogo connesso alla famiglia Ferragamo attraverso il suo presidente Leonardo Ferragamo. L’edificio è stato ristrutturato con l’obiettivo di incentivare il dialogo tra moda, arte e ospitalità a partire dai valori fondamentali di Salvatore. Autenticità e integrità sono aspetti intrinseci al lavoro di Juergen Teller, e questo rende il Portrait Milano la scelta perfetta dove esporre Three Days in Florence, e per portare a Milano la visione New Renaissance di Maximilian Davis.
Giulio Solfrizzi
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