Pesaro, capitale anche del disegno. La mostra ai Musei Civici

I disegni di Federico Barocci, Simone Cantarini e Giovanni Andrea Lazzarini vanno in mostra ai Musei Civici di Pesaro, testimoniando l’importanza del territorio nella produzione artistica tra Cinquecento e Settecento

Nelle sale che ospitano la collezione permanente dei Musei Civici di Pesaro, una selezione di 40 opere grafiche (conservate nella Biblioteca Oliveriana della stessa Pesaro, uno dei centri decisivi della cultura di questa città) costituisce la rassegna Pesaro. Capitale del disegno. I lavori della collezione Viti Antaldi delineano un cammino con alcuni dei principali artisti che si sono alternati in questo territorio tra il XVI e il XVIII Secolo: l’urbinate Federico Barocci, attivo per il duca Francesco Maria II della Rovere insieme ai suoi seguaci; i pesaresi Simone Cantarini, inquieto e innovativo, e Giovanni Andrea Lazzarini protagonista del Settecento nella sua città natale e nelle Marche. 

L’influenza dei disegni di Raffaello

I disegni selezionati per l’occasione, chiarisce la curatrice Anna Cerboni Baiardi, indicano “un ideale percorso da Raffaello a Lazzarini, passando attraverso Federico Barocci e Simone Cantarini. Per ognuno di questi l’attività grafica ha rivestito un ruolo fondamentale. I disegni permettono al visitatore di entrare nella dimensione più creativa dell’elaborazione artistica, di ammirare il valore sintetico di una linea o la morbidezza di un segno sfumato, di godere di un’immagine funzionale a un progetto o semplicemente di un esercizio di stile fine a se stesso”.  Gli artisti appena citati, in tempi e modi diversi, si sono ispirati all’opera di Raffaello. La rassegna si apre infatti con un raro e significativo disegno giovanile del Sanzio. Collocato di proposito in una sala dei Musei consacrata alla maiolica istoriata, prodotta nei territori del ducato di Urbino fin dai primi decenni del Cinquecento e spesso influenzata dalle invenzioni raffaellesche divulgate tramite le stampe. Si tratta del prezioso foglio, Studio di figura, risalente agli inizi dell’attività dell’artista, preparatorio per la figura di Cristo nella Resurrezione conservata nel Museu de Arte di San Paolo del Brasile. 

Raffaello, Studio di figura. Biblioteca Oliveriana, Pesaro
Raffaello, Studio di figura. Biblioteca Oliveriana, Pesaro

I disegni di Federico Barocci in mostra a Pesaro

Per quanto riguarda Federico Barocci (Urbino, 1535 –1612) è sufficiente ricordare che è stato tra i più richiesti autori di opere sacre della seconda metà del Cinquecento. Erede del classicismo di Raffaello, si confronta con il colorismo di Tiziano e di Correggio. La sua pittura, che predilige sia le pale d’altare che i ritratti, è sempre preceduta da un lungo e attento lavoro propedeutico affidato al disegno. I fogli in mostra riflettono la ricchezza del suo segno che va dell’impostazione geometrizzante per la parte superiore della Deposizione di Senigallia con le sue figure in movimento, alle linee marcatamente pittoriche degli studi per l’Ultima cena di Urbino, o per la Circoncisione del Louvre. 

Le opere di Simone Cantarini e Giovanni Andrea Lazzarini ai Musei Civici di Pesaro

Simone Cantarini (Pesaro, 1612 – Verona, 1648) ha lasciato un ricco corpus di disegni diversi per tipologie. Dai semplici schizzi a penna si passa a quelli più rifiniti a pietra rossa. In genere lavori preliminari per opere pittoriche come la Trasfigurazione di Cristo della Pinacoteca Vaticana (1637). Insieme ai dipinti pesaresi normalmente esposti in questa sala, sono visibili per l’occasione la Sacra Famiglia con santa Marta della Collezione Intesa San Sanpaolo, riferibile alla prima attività del Pesarese ispirata a modelli barocceschi e un’inedita Adorazione dei Magi di collezione privata.
L’abate Giovanni Andrea Lazzarini (Pesaro, 1710 – 1801) pittore e architetto, figura di primo piano della cultura pesarese del Settecento, è l’ultimo protagonista del percorso espositivo. Il disegno per lui costituisce un indispensabile strumento di lavoro. I fogli presentati raccontano tipologie grafiche diverse: primi schizzi che avrebbe ripreso per una delle opere della chiesa pesarese della Maddalena o per la Pala di Gualdo (Forlì); modelli definitivi per la Santa Illuminata di Massa Martana (Perugia); fogli di studio più disordinati per elaborare un Riposo nella fuga in Egitto, tema particolarmente prediletto.  

Fausto Politino

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Fausto Politino

Fausto Politino

Laureato in Filosofia con una tesi sul pensiero di Sartre. Abilitato in Storia e Filosofia, già docente di ruolo nella secondaria di primo grado, ha superato un concorso nazionale per dirigente scolastico. Interessato alla ricerca pedagogico-didattica, ha contribuito alla diffusione…

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