Tristano di Robilant – Monotipi e Vetri
In occasione di questa sua terza mostra a Napoli, l’artista proporrà cinque sculture in vetro ed otto monotipi su carta
Comunicato stampa
Siamo lieti di presentare in galleria la mostra personale “Monotipi e vetri”, di Tristano di Robilant. In occasione di questa sua terza mostra a Napoli, Tristano di Robilant proporrà cinque sculture in vetro ed otto monotipi su carta.
Le sculture realizzate in collaborazione con il maestro vetraio Andrea Zilio presso la fornace l’Anfora a Murano, sono il risultato del sodalizio tra l’artista e il maestro vetraio, che prosegue dal 2005. Le sue opere grazie alla trasparenza del vetro, mettono in un sapiente equilibrio, forme luce e colore, rimandando ad arcaismi, se pur fortemente contemporanei. Forme prive di irregolarità, esaltate dai colori e dalla trasparenza della materia, prendono nome da un vasto archivio di influenze letterarie, filosofiche e storiche. Ad accompagnare i vetri, saranno esposti una serie di monotipi realizzati a Verona con la collaborazione della stamperia d’arte Belardinelli. I monotipi, che in alcuni casi sembrano studi delle sculture e in altri evocazioni di paesaggi immaginari, sono realizzati con colori ad olio su carta. L’immagine viene inizialmente dipinta e lavorata su una lastra in plexiglas. Dopodiché la lastra viene passata attraverso il torchio e pressata su un foglio di carta. I lavori non sono un’edizione, sono lavori unici per questo il nome: monotipi. Anche in queste opere si avverte la suggestione della trasparenza e della fluidità del vetro.
Bio Breve
Tristano di Robilant (nato a Londra nel 1964) si è laureato presso l’Università della California a Santa Cruz dove ha seguito con particolare attenzione le lezioni del critico e storico d’architettura Reyner Banham.
Si avvicina al vetro per la prima volta nel 1997 con una mostra nella galleria di Lance Fung a New York con un gruppo di sculture in vetro con il titolo Domestic Temples, adesso parte della collezione Sol Lewitt a Hartford nel Connecticut.
Paesaggi emotivi, echi di architetture immaginarie che appaiono e si dissolvono nella luce, sono temi che continua ad esplorare nella sua ventennale collaborazione a Murano con la fornace l’Anfora e con il maestro Andrea Zilio.
Si ricordano le sue mostre personali al Museum of Contemporary Art San Diego nel 2016. La mostra al Museo di Palazzo Mocenigo a Venezia, 2017 e nel 2022 insieme a Jose’ Angelino la mostra al Museo Archeologico Santa Scolastica a Bari. I suoi lavori si trovano nelle collezioni del Museo del Vetro di Murano, il museo Maxxi di Roma e al Buffalo AKG Museum negli Stati Uniti.