La Cancellatura di Emilio Isgrò compie 60 anni: ecco com’è nata
Nel documentario “Emilio Isgrò. Autocurriculum sotto il sole”, l’artista siciliano ripercorre in prima persona le tappe della sua carriera, svelando i retroscena delle sue opere più celebri. Ecco una clip
Le cancellature di Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) sono la cifra stilistica che contraddistingue l’opera dell’artista siciliano, noto in tutto il mondo.
Queste peculiare pratica da lui adottata compie 60 anni, testimoniandone la lunga carriera celebrata ora nel documentario Emilio Isgrò. Autocurriculum sotto il sole, in esclusiva su Sky Arte il 6 ottobre alle 21.15 e in streaming su NOW.
Emilio Isgrò. Autocurriculum sotto il sole
“Mi sono sempre mosso come se mi mancasse qualcosa, ho desiderato sempre qualcosa in più. E ho tardato, a volte ho rallentato il cammino d’artista deliberatamente perché attendevo che le pedine andassero tutte al loro posto” rivela il maestro nel documentario diretto da Davide Bassanesi. “Le idee nascono sempre dalla disperazione degli artisti: quando non so cosa fare, trovo le cose da fare” ammette inoltre durante l’allestimento di Isgrò cancella Brixia a Brescia.
Un viaggio per l’Italia con Isgrò
Il film segue infatti l’artista in giro per l’Italia, in occasione di mostre, incontri accademici, premi, e opere teatrali, ma non si limita a mostrarne il volto pubblico: la macchina da presa ritrae il protagonista anche nei momenti privati e intimi.
Dal processo creativo agli allestimenti, dalle apparizioni pubbliche al dietro le quinte, Isgrò viene “pedinato” durante i progetti espositivi più recenti come Isgrò: Dante, Caravaggio e la Sicilia a Palermo e a Taormina, Sillogismo del cavallo a Carpi per il Festival di Filosofia, l’installazione creata con Mario Botta per il MAXXI di Roma Non uccidere o per le opere ispirate a Galileo per l’800° anniversario dell’Università degli Studi di Padova.
La nascita della cancellatura
Nella clip in esclusiva che vi proponiamo, Isgrò è invece intento ad allenarsi con il suo personal trainer Valerio Gaudio.
Proprio a lui rivela l’origine della pratica della cancellatura: “Io facevo il giornalista all’epoca. Avevo scritto dei libri di poesia e mi accorsi che a volte le parole venivano utilizzate a casaccio. Allora ho detto: cerchiamo di mettere un ordine diverso alle parole che agevoli l’immaginazione invece, e non l’abitudine e la routine. Sono 60 anni che io cancello: una bella ginnastica eh!”.
Roberta Pisa
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