Noi umani siamo animali sociali, di questo non possiamo dubitare. Da sempre, l’essere umano ha intessuto una complessa rete di relazioni, basata su legami di parentela, affetto, interesse comune o semplice vicinanza geografica. Queste reti, nel corso dei secoli, hanno rappresentato un baluardo di sopravvivenza, un punto di riferimento in momenti di difficoltà, una fonte di conforto e di crescita.
Il concetto di rete nella contemporaneità
Oggi, più che mai, il concetto di “rete” è entrato a far parte del nostro linguaggio quotidiano. Ma cosa significa realmente fare rete? E perché è così importante? L’antropologia, ci insegna che le reti sociali non sono semplici aggregati di individui, ma veri e propri organismi viventi, in continua evoluzione. All’interno di queste reti, si creano dinamiche complesse, si scambiano risorse, si condividono esperienze e si costruiscono identità collettive. Fare rete significa innanzitutto riconoscere l’importanza degli altri, la necessità di collaborare e di sostenersi reciprocamente. Il mutuo appoggio, infatti, non è solo un atto di generosità, ma una strategia di sopravvivenza che ha consentito alle comunità umane di affrontare le sfide più disparate, Pëtr Kropotkin, sosteneva che l’aiuto reciproco non fosse solo un tratto distintivo della natura umana, ma anche una strategia evolutiva fondamentale che ha permesso alle specie, compresa la nostra, di sopravvivere e prosperare. Il concetto di mutuo appoggio, ci invita a riflettere sul nostro ruolo all’interno della società e a valorizzare le relazioni umane e la cooperazione come strumenti per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro migliore per tutti/e.
La rete tra solidarietà e convivenza civile
Questa idea di società reticolare è strettamente legata alla solidarietà, un pilastro fondamentale nella costruzione di una cittadinanza attiva. Quando parliamo di reti associative e di vita urbana, la solidarietà non è un semplice concetto, ma la forza trainante che anima le comunità.
Ma cosa alimenta questo sentimento? Quali fattori favoriscono la creazione di legami solidi e duraturi tra persone diverse? E come possiamo costruire una fiducia reciproca che sia il fondamento di una convivenza armoniosa? Nella nostra quotidianità più le persone interagiscono tra loro, più è facile che si creino legami di fiducia e di sostegno reciproco. Pensate ai vicini di casa che si scambiano favori, ai compagni di classe che si aiutano a studiare o agli amici che condividono hobby e passioni, a collettivi, a gruppi di acquisto solidale, assemblee di orti urbani o di spazi d’arte condivisa. Quando le persone hanno valori comuni, come la giustizia, l’uguaglianza o il rispetto per l’ambiente, è più facile che si uniscano per un obiettivo comune e si sostengano a vicenda, affrontare insieme difficoltà crea un senso di appartenenza e rafforza i legami tra le persone.
Gli ingredienti per fare rete
Sono convinto che per costruire ponti e far funzionare una rete tra realtà sociali differenti, abbiamo bisogno almeno di tre ingredienti fondamentali: l’empatia, la reciprocità e la condivisione. Mettersi nei panni degli altri, come farebbe un “supereroe” che cambia identità, è il primo passo. Poi c’è la reciprocità, un po’ come in una partita a pallone: per vincere bisogna saper passare la palla e ricevere. Infine, la condivisione, come in una festa dove tutti portano qualcosa da mangiare, ci unisce e ci fa sentire parte di qualcosa di più grande.
Una rete di mutuo appoggio è come una tela che tessono insieme molte mani. Ogni filo rappresenta una relazione, un legame che ci unisce agli altri. Per creare una tela forte e resistente, dobbiamo innanzitutto intrecciare i fili che abbiamo già, consolidando le relazioni esistenti. Ma una tela davvero bella è ricca di colori e trame diverse. Allo stesso modo, la nostra rete si arricchirà se sapremo intrecciare fili di diversa provenienza e natura. E come un tessitore esperto, dobbiamo essere in grado di scegliere i fili giusti, di annodarli con cura e di creare un disegno armonico. In altre parole, dobbiamo essere proattivi, sviluppare le nostre competenze sociali e lavorare in squadra per costruire una comunità forte e coesa.
La rete tra virtuale e reale
Quello che dimentichiamo in questa società sempre più virtualizzata è che non bastano i social media per fare comunità, è vero ci connettono con milioni di persone, ma spesso ci fanno sentire isolati. Le reti di mutuo appoggio alle quali penso sono il vero social network, dove le relazioni sono autentiche e significative. Invece di like e commenti, offriamo sostegno, ascolto e collaborazione. È come passare da un mondo virtuale a uno reale, dove le nostre azioni hanno un impatto concreto sulla vita delle persone.
Andrea Staid
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