Chi è Hedi Slimane. L’ex direttore creativo di Celine che ha ridefinito gli uomini

Una vita negli uffici stile, da Yves Saint Laurent a Dior Homme. Poi altrettanti anni da Celine e adesso l’addio. Ma si prevede che “l’uomo che ha ridefinito gli uomini” possa tornare nella moda con un grande ruolo

Hedi Slimane ha lasciato Celine dopo sei anni e mezzo di direzione creativa. Era il 2018 quando assunse questo incarico, al termine di una pausa sia dall’ambizioso progetto portato avanti con Dior Homme, la collezione maschile della maison, sia da Yves Saint Laurent, dove si occupava di entrambe le linee. Se lo si volesse descrivere con una parola, non si riuscirebbe. È un amante della fotografia, infatti sognava di fare il reporter e giornalista, ma anche un creativo che unisce le sottoculture, dal Grunge al Goth. Il punto d’unione sono sempre stati i vestiti, resi tele su cui rappresentare il proprio ideale di uomo e di donna. Ma della sua separazione da Celine si parlava ormai da tempo, precisamente dall’istante in cui Virginie Viard ha lasciato Chanel. Tant’è che già si sa il nome del suo successore: lo stilista americano Michael Rider, ex creative director di Polo Ralph Lauren, familiare al marchio francese per via dei dieci anni passati al fianco di Phoebe Philo come direttore del design di Celine.

Chi è Hedi Slimane

Il quadro si fa intricato, ma ritorniamo a Hedi Slimane. Anche a lui si deve lo smantellamento del canone di bellezza maschile secondo cui l’uomo fosse necessariamente muscoloso e perfettamente macho. Slimane disegnava una tipologia d’abbigliamento che non aveva nulla a che vedere con quei fisici scultorei, piuttosto con i corpi esili di ragazzi slanciati. Per esempio, gli skinny jeans, neri e attillatissimi, oltre che infilati negli stivaletti con tacchetto e indossati sotto maglie a maniche lunghe altrettanto strette, fu lo stesso Hedi a renderli il capo di culto che sono stati e sono tutt’oggi.

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La carriera di Hedi Slimane

Lo stilista Yves Saint Laurent e il suo compagno di business e di vita Pierre Bergé furono pressoché i primi a vedere del talento in quel ragazzo amante della fotografia e della chicness internazionale, studioso della storia dell’arte presso l’École du Louvre (Parigi) e in seguito frequentatore dell’Hypokhagne, facoltà universitaria sulla formazione umanistica e letteraria. Così, nel 1997 lo misero alla direzione artistica della linea Uomo della Maison della Rive Gauche. E da quel momento è storia della moda, fatta di linee che ridefiniscono la silhouette con decisione e che sono diventate la cifra stilistica del fashion designer, per Dior e per Saint Laurent. Pure per Celine, dove “si gioca con un concetto super raffinato di borghesia, e non si avverte il peso del passato come da Dior e Saint Laurent”, come disse lui a pochi giorni dal ritorno sulle passerelle parigine.

Dove andrà Hedi Slimane

Ieri, primo ottobre 2024, si è chiuso l’ennesimo capitolo indimenticabile di Hedi Slimane. Alcuni suppongono che sia in lizza per diventare il nuovo direttore creativo di Chanel, dopo il grande successo (anche economico) riscosso da Celine e la collezione Donna primavera estate 2025 presentata senza sfilare. Solo foto e video poetici che immortalano in bianco e nero abiti e abitini pensati per una ragazza borghese però ribelle. Senza mai dimenticare il proprio dovere, quello di essere chic anche quando ci si scontra con un sistema. Sembrerebbe quasi voler dire che lui, l’uomo che ha ridisegnato gli uomini nel momento del bisogno, a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, sia capace di prendere le redini di una delle più grandi case di moda al mondo. Il marchio che ha ridefinito a suo tempo il vestiario femminile. Le tempistiche sono sospette, resta solo aspettare entro la fine dell’anno perché ora si sa che prima di Natale arriverà un nome da Chanel. E sarà festa grande nel fashion system.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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