In Florida arriva l’esposizione permanente sulle mitiche isole impacchetate da Christo e Jeanne-Claude
Il museo d’arte della Nova Southeastern University aprirà un intero piano alla collezione dedicata alla leggendaria installazione realizzata nel 1983 nella Baia di Biscayne. Con disegni, foto e pezzi di tessuto originale
Una casa permanente per raccontare la storia di una delle installazioni di land art più suggestive di tutti i tempi. È grazie a una generosa donazione della Christo and Jeanne-Claude Foundation che il museo d’arte della Nova Southeastern University (NSU) di Fort Lauderdale, in Florida, offrirà una collocazione definitiva a tutto il materiale d’archivio della leggendaria opera Surrounded Islands, realizzata da Christo e Jeanne-Claude negli Anni Ottanta proprio in Florida, nella Baia di Biscayne.
La leggendaria installazione di Christo e Jeanne-Claude in Florida
Era il maggio del 1983 quando Christo (Christo Vladimirov Javacheff, nato a Gabrovo nel 1935 e morto a New York nel 2020) e Jeanne-Claude (Jeanne-Claude Marie Denat, nata a Casablanca nel 1935 e morta a New York nel 2009) rivelarono al mondo la loro radicale visione per la Baia di Biscayne, una verdeggiante insenatura dell’Oceano Atlantico di fronte alla città di Miami. Undici delle isole poste in questa baia furono bordate da 603.870 metri quadrati di tessuto galleggiante rosa, che copriva la superficie dell’acqua e si estendeva per oltre 60 metri da ogni isola nella baia.
Già sposati da quasi vent’anni e attivi da ancor prima, i due erano ormai famosi per aver avvolto monumenti, palazzi e spazi naturali in tutto il mondo: era stato così per una parte delle mura aureliane di Roma (The Wall, Wrapped Roman Wall, 1973-4), per la statua di Vittorio Emanuele II e la statua di Leonardo da Vinci a Milano (Wrappes Monuments, 1970), o ancora per un lungo tratto di costa in Australia (Wrapped Coast, 1968-9) e un lungo mare a Rhode Island (Ocean Front, 1974). La scala dell’intervento nella Baia era però inedita. E non fu solo la grandezza a scolpire nella pietra quell’esperienza, fondamentale per le opere successive (in primis i Floating Piers al Lago d’Iseo): Surrounded Islands, nonostante i suoi 11,3 chilometri di lunghezza, si inserì nella più completa armonia tra la vegetazione tropicale delle isole disabitate, con il suo rosa acceso che veniva diffuso dalla luce rifratta dal cielo e dalle acque poco profonde della baia, anche grazie agli studi di biologi, ornitologi, esperti di mammiferi, ingegneri navali e costruttori. L’installazione monumentale da 3 milioni di dollari, pagata come sempre dagli artisti, fu completata in tre anni e aperta per due settimane: un periodo breve, in cui avrebbe comunque lasciato “un impatto indelebile sul sud della Florida e sul mondo dell’arte, andando a ridefinire l’interazione tra arte, ambiente e spazio pubblico”, ha commentato Bonnie Clearwater, direttrice e capo curatrice del museo dell’NSU.
La mostra permanente sulle Surrounded Islands
L’intero secondo piano del museo dell’NSU Art Museum Fort Lauderdale diventa così, da febbraio 2025, la sede per la mostra di documentazione Surrounded Islands, archivio permanente del progetto, con oltre 40 disegni preparatori e collage creati dagli artisti, nonché fotografie e fotomurali, rilievi ingegneristici e studi ambientali, permessi, lettere, modelli in scala e persino dei pezzi del tessuto in polipropilene rosa usato per avvolgere le isole. Una raccolta unica, per conservare la quale la Christo and Jeanne-Claude Foundation ha pensato proprio all’NSU Art Museum Fort Lauderdale per aver dimostrato una “dedizione all’esplorazione di argomenti che si collegano profondamente alla comunità della Florida meridionale e il suo impegno nel promuovere discussioni significative attraverso la ricerca accademica, allineandosi con l’etica dell’arte di Christo e Jeanne-Claude”, ha commentato la presidente della fondazione Karin J. Barkhorn.
I musei che conservano la memoria di Christo e Jeanne-Claude
Con questa donazione monumentale, e la relativa esposizione, il museo di Fort Lauderdale si unisce ad altre, prestigiose istituzioni nel conservare la memoria storica della coppia più celebre dell’arte ambientale. A partire dall’acquisizione da parte dello Smithsonian American Art Museum della mostra permanente su Running Fence – la staccionata di quasi 40 chilometri completata a nord di San Francisco nel 1976 –, aperta al pubblico dal 2008, diversi musei ed enti si erano uniti a questo sforzo, a volte rivolgendo la propria attenzione verso quei progetti che li avevano coinvolti in prima persona: è il caso del Reichstag di Berlino, che dal 2015 espone Wrapped Reichstag, oppure (se pure temporaneamente) del Centre Pompidou di Parigi, dove era stata esposta subito dopo la pandemia la grande retrospettiva degli anni francesi della coppia, The Pont Neuf Wrapped.
Giulia Giaume
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