Tutte le grandi mostre da vedere a Venezia nell’autunno 2024 

Henri Matisse, Marina Apollonio, Diego Marcon, Giorgio Andreotta Calò, Roberto Matta: la nuova stagione espositiva di Venezia promette bene. E naturalmente proseguono le grandi mostre che hanno accompagnato la Biennale Arte

La 60. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia e i suoi eventi collaterali si avviano verso la chiusura (prevista per il 24 novembre). Tuttavia, l’offerta espositiva della città non si limita alla Biennale e al suo circuito: l’autunno si prospetta ricco di nuove proposte, tanto sulle isole quanto sulla terraferma. Di seguito una guida in continuo aggiornamento con le mostre imperdibili in corso e in arrivo. Accompagnate dalle nostre recensioni. 

Marina Apollonio, Dinamica circolare 5H graduato, 2015, smalto su legno, meccanismo rotante, 86 x 86 cm, immagine 66 cm di diametro. Collezione dell'artista, Padova
Marina Apollonio, Dinamica circolare 5H graduato, 2015, smalto su legno, meccanismo rotante, 86 x 86 cm, immagine 66 cm di diametro. Collezione dell’artista, Padova

Marina Apollonio – Collezione Peggy Guggenheim 

Dopo una bella mostra su Jean Cocteau e un finissage tutto performativo, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia si prepara ad ospitare una grande mostra su Marina Apollonio: l’artista triestina, in procinto di compiere 84 anni, fu uno dei maggiori nomi dell’arte optical e cinetica italiana e internazionale. Dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia (a due passi dall’istituzione che oggi la celebra), Apollonio sposa la concezione depersonalizzata dell’arte, avvicinandosi alle idee esponenti dell’Op Art come Victor Vasarely e Bridget Riley, e frequentando gli italiani Getulio Alviani e Dadamaino. 
La mostra, intitolata Marina Apollonio. Oltre il cerchio e curata da Marianna Gelussi, ripercorre i sessant’anni di carriera dell’artista, a partire dal 1963. 
L’esposizione è anche l’occasione per riscoprire la collezione permanente di Palazzo Venier dei Leoni, riallestita di recente: da non perdere la nuova sala dedicata proprio all’Op Art, in preparazione della mostra di Marina Apollonio 

Venezia // dal 12 ottobre al 3 marzo 2025 
Marina Apollonio. Oltre il cerchio 
COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM 
Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 
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Diego Marcon, She Loves You
Diego Marcon, She Loves You

Le mostre di Ca’ Pesaro a Venezia – Autunno 2024 

Ottime proposte quelle di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna per questo autunno: un mix di videoarte, pittura astratta e scultura attraverso le opere (rispettivamente) di Diego Marcon, Roberto Matta e Giorgio Andreotta Calò.  

CA’ PESARO – GALLERIA INTERNAZIONALE D’ARTE MODERNA 
Santa Croce 2076 

Diego Marcon – Ca’ Pesaro 

Un nome ormai più che noto quello di Diego Marcon (Busto Arsizio, 1985), videoartista dall’immaginario disturbante e musicale: dalla sua apprezzata partecipazione alla Biennale di Venezia del 2022 curata da Cecilia Alemani, lo abbiamo anche visto a Milano nella mostra organizzata dalla Fondazione Trussardi. In occasione della 20esima Giornata del Contemporaneo (12 ottobre) e come ultimo appuntamento della rassegna Polifonie Italiane (a cura di Camilla Salvaneschi e Angela Vettese), Marcon sarà il protagonista della project room al piano terra del museo, con un intervento dal titolo She Loves You. L’opera, realizzata dall’artista nel 2008, resterà visibile fino ai primi di novembre e si interroga sul concetto di memoria, desiderio, perdita e legami affettivi.

Venezia // dal 12 ottobre al 3 novembre 2024 
Diego Marcon. She Loves You 
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Roberto Matta – Ca’ Pesaro 

Un autunno all’insegna dell’astrattismo di Roberto Matta (Santiago del Cile, 1911 – Civitavecchia, 2002) quello veneziano: proprio a fine agosto aveva inaugurato negli spazi di Tommaso Calabro in Campo San Polo una mostra dedicata al pittore cileno (ne abbiamo scritto qui). La mostra a Ca’ Pesaro promette di indagare la poliedrica figura di Roberto Matta, spaziando dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla linguistica, dalla scienza alla letteratura, dall’umorismo all’erotismo. Un’occasione importante per (ri)scoprire uno degli artisti che più hanno influenzato i famosi Irascibili della New York School negli Anni Quaranta (su tutti Jackson Pollock). 

Venezia // dal 25 ottobre al 23 marzo 2025 
Roberto Matta 1911-2002 
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Giorgio Andreotta Calò – Ca’ Pesaro 

La Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro omaggia uno dei maggiori artisti veneziani del nostro tempo. A Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) sono dedicate infatti due sale del secondo piano, ad ospitare la sua monumentale scultura Medusa (acquisita dalle collezioni comunali conservate nel museo in seguito alla vincita del bando PAC del Ministero della Cultura), insieme agli esiti di una serie di carotaggi eseguiti sulla facciata di Ca’ Pesaro, esplicitando la dimensione site-specific dell’intervento. 

Venezia // dal 15 novembre al 4 marzo 2025 
Giorgio Andreotta Calò 
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Loris Cecchini, Ca' Rezzonico. Foto Irene Fanizza
Loris Cecchini, Ca’ Rezzonico. Foto Irene Fanizza

Le mostre di Ca’ Rezzonico a Venezia – Autunno 2024 

Ci spostiamo di “casa” per scoprire l’offerta espositiva di Ca’ Rezzonico, lo splendido palazzo affacciato su Canal Grande che ospita il Museo del Settecento Veneziano. Per questi mesi il programma prevede una mostra dell’artista contemporaneo Loris Cecchini e un’esposizione dedicata all’arte del disegno. 

CA’ REZZONICO – MUSEO DEL SETTECENTO VENEZIANO 
Dorsoduro 3136 

Loris Cecchini – Ca’ Rezzonico 

Leaps, gaps and overlapping diagrams è il titolo della mostra personale di Loris Cecchini (Milano, 1969) a Ca’ Rezzonico. Le sue sculture modulari – basate appunto sulle potenzialmente illimitate possibilità di interazione tra moduli precostituiti – si integrano nello spazio del palazzo veneziano, dialogando con opere di maestri del passato come Giambattista Tiepolo. L’obiettivo di Cecchini? “Rompere la scatola euclidea in scultura”. Un tentativo di forza uguale e contraria rispetto a quello di Tiepolo, che con i suoi affreschi “sfondava” la struttura architettonica mediante l’illusione mimetica, laddove Cecchini libera la realtà dalle sue strutture formali senza ricorrere alla mimesi (se non di pattern macroscopici e microscopici, come quelli delle reti di galassie o di particelle subatomiche). 

Venezia // fino al 31 marzo 2025 
Loris Cecchini. Leaps, gaps and overlapping diagrams 
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La Collezione Paolo Galli – Ca’ Rezzonico 

Cinque secoli di storia dell’arte raccolti in più di duecento opere su carta: è questa la preziosa entità della donazione dell’ambasciatore Paolo Galli al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Fondazione Musei Civici di Venezia, ora in procinto di essere esposta al pubblico nella mostra intitolata Una passione discreta. Le firme sono tra le più rilevanti della storia dell’arte italiana dal Cinquecento al Novecento: si passa da Giambattista Tiepolo a Gino Severini, da Agostino Carracci a Emilio Vedova, da Francesco Guardi a Mario Sironi.  

Venezia // dal 10 ottobre al 20 gennaio 2025 
Una passione discreta. La Collezione Paolo Galli 
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Henri Matisse, La Moulade, 1905, olio su tela. Collezione privata © Succession H. Matisse. Photo Xavier Martinez
Henri Matisse, La Moulade, 1905, olio su tela. Collezione privata © Succession H. Matisse. Photo Xavier Martinez

Henri Matisse – Centro Culturale Candiani 

Il maestro dell’espressionismo francese Henri Matisse ((Le Cateau-Cambrésis, 1869 – Nizza, 1954) è il protagonista della nuova mostra del Centro Culturale Candiani a Mestre. Oltre cinquanta opere per indagare il rapporto tra Matisse e le cromie del Mediterraneo, attraverso disegni e dipinti delle collezioni di Ca’ Pesaro e non solo: diversi i prestiti internazionali da musei di rilievo come il Philadelphia Museum of Art e il Centre Pompidou di Parigi. Una particolare attenzione è dedicata alla decorazione, così come alle esperienze creative di una serie di epigoni del grande capostipite dei Fauves

Mestre // fino al 4 marzo 2025 
Matisse e la luce del Mediterraneo 
CENTRO CULTURALE CANDIANI 
Piazzale Luigi Candiani, 7 
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Edward Burtynsky, Extraction - Abstraction, installation view at M9, Mestre, 2024. Photo Giorgia Rorato
Edward Burtynsky, Extraction – Abstraction, installation view at M9, Mestre, 2024. Photo Giorgia Rorato

Edward Burtynsky – M9 Museum 

Sempre sulla terraferma, prosegue la mostra del fotografo canadese Edward Burtynsky (St. Catharines, 1955), che con i suoi scatti racconta l’Antropocene e l’impatto umano sull’ambiente. La retrospettiva BURTYNSKY: Extraction / Abstraction, che aveva debuttato alla Saatchi Gallery di Londra è la mostra più ampia mai realizzata sugli oltre quarant’anni di carriera del fotografo e riunisce più di 80 fotografie di grandi dimensioni, suddivise in sei sezioni tematiche. Dal Messico alla Cina, gli scatti di Burtynsky immortalano la drammatica impronta del nostro genere su un pianeta sempre più sfruttato e ridotto a materia prima del capitale. Puoi leggere la nostra recensione completa cliccando qui

Mestre // fino al 12 gennaio 2025 
BURTYNSKY: Extraction / Abstraction 
M9 MUSEUM 
Via Pascoli, 11 
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Pierre Huyghe, Untitled (Human Mask), 2014. Pinault Collection Courtesy of the artist; Hauser & Wirth, London; Anna Lena Films, Paris © Pierre Huyghe, by SIAE 2023
Pierre Huyghe, Untitled (Human Mask), 2014. Pinault Collection Courtesy of the artist; Hauser & Wirth, London; Anna Lena Films, Paris © Pierre Huyghe, by SIAE 2023

Pierre Huyghe – Punta della Dogana 

Si intitola Liminal la grande mostra di Pierre Huyghe (Parigi, 1962) ospitata a Punta della Dogana. Curata da Anne Stenne, l’esposizione esplora l’estetica fantascientifica e ibrida dell’artista francese, attraverso opere più o meno recenti che si modificano in continuazione in base ai dati dell’ambiente circostante raccolti da sensori distribuiti nello spazio espositivo e rielaborati da intelligenze artificiali. Una mostra disturbante che trasporta il visitatore in una dimensione di passaggio tra l’umano, l’animale e l’artificio, attraverso installazioni, video, sculture e performance. Puoi leggere la nostra recensione completa cliccando qui.

Venezia // fino al 24 novembre 
Pierre Huyghe. Liminal 
PUNTA DELLA DOGANA 
Dorsoduro 2 
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Julie Mehretu​, Among the Multitude XIII, ​2021-2022​, Private Collection. Installation view, “Julie Mehretu. Ensemble”, 2024, Palazzo Grassi, Venezia. Ph. Marco Cappelletti © Palazzo Grassi, Pinault Collection
Julie Mehretu​, Among the Multitude XIII, ​2021-2022​, Private Collection. Installation view, “Julie Mehretu. Ensemble”, 2024, Palazzo Grassi, Venezia. Ph. Marco Cappelletti © Palazzo Grassi, Pinault Collection

Julie Mehrethu – Palazzo Grassi 

La grande pittura di  Julie Mehretu (Addis Abeba, 1970) invade i due piani superiori di Palazzo Grassi e si arricchisce dei lavori di artisti selezionati dalla stessa pittrice: Nairy Baghramian, Huma Bhabha,  Tacita Dean,  David Hammons, Robin Coste Lewis, Paul Pfeiffer e Jessica Rankin. Il risultato è una mostra plurale, stratificata, densa di riflessioni che spaziano dalla politica al corpo, dalla memoria alla religione, dalle guerre all’ingiustizia sociale. La mostra, a cura di Caroline Bourgeois, è dunque una retrospettiva della produzione di  Mehretu  a partire dai primi Anni Duemila, pur senza seguire un ordine cronologico ma cercando di leggere i rapporti più o meno impliciti della sua astrazione, prima costruita sul disegno architettonico e poi su fotografie di cronaca digitalmente modificate.  Puoi leggere la nostra recensione cliccando qui

Venezia // fino al 6 gennaio 2025 
Julie Mehretu. Ensemble 
PALAZZO GRASSI 
Campo San Samuele, San Marco 3231 
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Christoph Büchel, Monte di Pietà. Foto Marco Cappelletti, Courtesy Fondazione Prada
Christoph Büchel, Monte di Pietà. Foto Marco Cappelletti, Courtesy Fondazione Prada

Christoph Büchel  – Fondazione Prada 

Il grande progetto  Monte di Pietà  ideato dall’artista  Christoph Büchel  (Svizzera, 1966) per Fondazione Prada trasforma Ca’ Corner della Regina in un grande e decadente banco dei pegni, a partire dalla biglietteria stessa del museo. L’esposizione è pensata in stretta relazione con la storia del palazzo dalla sua costruzione negli Anni Venti del Settecento. Dopo essere stato la dimora dei mercanti veneziani Corner di San Cassiano, ed essere diventato poi proprietà di Papa Pio VI nell’Ottocento, fino al 1969 fu la sede del Monte di Pietà di Venezia (da cui il nome dell’opera). Il palazzo ha quindi ospitato dal 1975 al 2010 l’Archivio Storico della Biennale di Venezia, trasformandosi infine nella sede veneziana di Fondazione Prada. In una sfaccettata installazione, Büchel studia il concetto di “debito” come base della società e strumento di potere, includendo opere storiche e contemporanee, nuovi interventi allestitivi e una vasta selezione di oggetti e documenti. Tra le opere in mostra anche  The Diamond Maker,  sempre di Büchel, una valigia che contiene diamanti artificiali, creati trasformando l’intero corpus di opere in suo possesso (compresi i lavori della sua infanzia e giovinezza) e quelle di futura creazione.  Puoi leggere la nostra recensione cliccando qui

Venezia // fino al 24 novembre 
Christoph Büchel. Monte di Pietà 
FONDAZIONE PRADA 
Calle Corner, Santa Croce 2215 
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Francesco Vezzoli, Ritratto di Paulina Porizkova come Madonna rinascimentale con il Bambino che piange I gioielli di Salvador Dalì (da Lorenzo Lotto), 2011 dettaglio
Francesco Vezzoli, Ritratto di Paulina Porizkova come Madonna rinascimentale con il Bambino che piange I gioielli di Salvador Dalì (da Lorenzo Lotto), 2011 dettaglio

Francesco Vezzoli – Museo Correr 

Si intitola  Musei delle Lacrime  la mostra che il Museo Correr dedica alla pratica multidisciplinare di  Francesco Vezzoli  (Brescia, 1971), fra gli artisti italiani più riconosciuti a livello internazionale. Le sue opere, spesso legate al rapporto tra storia dell’arte e contemporaneità (in una chiave dichiaratamente pop), dialogheranno con la collezione permanente del Museo Correr, che comprende autori come i Bellini, Lorenzo Lotto, Cosmè Tura, Carpaccio,  Antonello da Messina  in un suggestivo allestimento firmato  Carlo Scarpa.  Puoi leggere la nostra recensione cliccando qui

Venezia // fino al 24 novembre 
Francesco Vezzoli. Musei delle Lacrime 
MUSEO CORRER 
Piazza San Marco, 52 
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Eva Jospin, Selva, Venezia, 2024. Courtesy the artist and GALLERIA CONTINUA. Photos by Benoît Fougeirol. © ADAGP, Paris
Venezia, 2024. Courtesy the artist and GALLERIA CONTINUA. Photos by Benoît Fougeirol. © ADAGP, Paris

Eva Jospin – Museo Fortuny 

Continua a rimanere sulla cresta dell’onda  Eva Jospin  (Parigi, 1975): nel 2021 progetta la scenografia della collezione haute couture autunno/inverno di Maria Grazia Chiuri per Dior; a fine 2022 crea un’installazione site specific per il flagship store di Max Mara a Milano, dopo aver vinto il relativo premio in collaborazione con la Collezione Maramotti; nel 2023 è presente alle maggiori fiere europee insieme a  Ruinart, di cui firma il programma Carte Blanche. La mostra al Museo Fortuny è un’immersione nel mondo dell’artista francese, fatto di diorami realizzati intagliando centinaia di strati di cartone, per dar vita a foreste e rovine che ricordano le ambientazioni della grande pittura romantica. Puoi leggere la nostra recensione cliccando qui.

Venezia // fino al 24 novembre 
Eva Jospin. Selva 
MUSEO FORTUNY 
Campo San Beneto, San Marco 3958 
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Lee Bae, La Maison de la Lune Brûlée, installation view a Fondazione Wilmotte, Venezia. Photo Alessandra Chemollo
Lee Bae, La Maison de la Lune Brûlée, installation view a Fondazione Wilmotte, Venezia. Photo Alessandra Chemollo

Lee Bae – Fondazione Wilmotte 

Folklore, rituali e arte contemporanea si legano anche nella mostra del coreano  Lee  Bae (Cheong-do, 1956) alla Fondazione  Wilmotte. Al centro dell’esposizione, curata da Valentina  Buzzi e poeticamente intitolata  La Maison de La Lune  Brûlée, c’è il rapporto dell’artista con un rituale sincronizzato con i cicli cosmologici, chiamato  Daljip  Teugi. Unendo video, scultura, audio e installazioni site-specific,  La Maison de La Lune  Brûlée  è un varco non solo sull’arte, ma anche sulla cultura e sulla filosofia coreana, molto legate alla connessione con la natura e in grado di attirare sempre maggiore attenzione.  

Venezia // dal 20 aprile al 24 novembre  
Lee Bae – La Maison de La Lune Brûlée  
FONDAZIONE WILMOTTE  
Corte Nuova, Fondamenta dell’Abbazia, Cannaregio 3560 
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Helmut Newton, Il muro di Berlino, Berlino 1977. Courtesy Helmut Newton Foundation
Helmut Newton, Il muro di Berlino, Berlino 1977. Courtesy Helmut Newton Foundation

Le mostre delle Stanze della Fotografia a Venezia – Autunno 2024 

Lo spazio espositivo dedicato alla fotografia sull’Isola di San Giorgio Maggiore fa il suo ingresso nella stagione autunnale con due retrospettive già in corso, dedicate rispettivamente a Helmut Newton e Julian Lennon 

LE STANZE DELLA FOTOGRAFIA 
Isola di San Giorgio Maggiore 

Helmut Newton – Le Stanze della Fotografia 

Prosegue la mostra del grande Helmut Newton: Legacy, già approdata al  Palazzo Reale di Milano  e al  Museo dell’Ara Pacis di Roma, è una retrospettiva che ripercorre la carriera del fotografo tedesco (Berlino, 1920 – Los Angeles, 2004) attraverso una vasta selezione di scatti suddivisi per decennio, testimoniando l’evoluzione non solo della sensibilità fotografica di Newton ma anche della moda e della società tutta, in particolare rispetto al ruolo della donna.  

Venezia // fino al 24 novembre 
Helmut Newton. Legacy  
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Julian Lennon – Le Stanze della Fotografia 

Natura, responsabilità, umanità: queste le tre parole chiave degli scatti di Julian Lennon (Liverpool, 1963), che riassumono anche la mostra a lui dedicata sull’Isola di San Giorgio. Whispers – A Julian Lennon Retrospective indaga la carriera del fotografo partendo, tuttavia, dai suoi esordi musicali, per proseguire poi con la sua stretta relazione con associazioni umanitarie come The White Feather Foundation. 

Venezia // fino al 24 novembre 
Whispers – A Julian Lennon Retrospective 
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Le Stanze del Vetro, 1912-1930 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, installation view. Foto Enrico Fiorese
Le Stanze del Vetro, 1912-1930 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, installation view. Foto Enrico Fiorese

1912-1930. Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia – Fondazione Giorgio Cini

Rimaniamo sull’Isola di San Giorgio Maggiore, dove alla Fondazione Giorgio Cini prosegue la mostra  1912-1930. Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, un excursus storico volto a sottolineare i rapporti tra la  tradizione vetraia  della laguna e la Biennale, sia nella realizzazione di opere d’arte visiva (è il caso, negli anni presi in considerazione, di artisti quali Hans Stoltenberg Lerche, Vittorio Zecchin e Teodoro Wolf Ferrari, Umberto Bellotto) sia nel coinvolgimento delle arti applicate di cui viene riconosciuto il valore.  
 
Venezia // fino al 24 novembre 
1912-1930. Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia 
FONDAZIONE GIORGIO CINI 
Isola di San Giorgio Maggiore 
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Alberto Villa

Alberto Villa

Nato in provincia di Milano sul finire del 2000, si occupa di critica e curatela d'arte contemporanea. Si laurea in Economia e Management per l'Arte all'Università Bocconi con una tesi sulle produzioni in vetro di Josef Albers e attualmente frequenta…

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