Opiemme – Ciò che resta ciò che cambia

Informazioni Evento

Luogo
MARIGNANA ARTE PROJECT ROOM
Rio Tera’ dei Catecumeni, Dorsoduro 140, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mercoledì e giovedì dalle 14.00 alle 19.00
- venerdì e sabato dalle 11.00 alle 19.00
- domenica, lunedì e martedì solo su appuntamento

Vernissage
23/11/2024

ore 17

Artisti
Opiemme
Generi
arte contemporanea, personale

La Galleria Marignana Arte di Venezia è lieta di presentare la prima mostra personale di Opiemme negli spazi di Marignana Project, intitolata Ciò che resta, ciò che cambia.

Comunicato stampa

La Galleria Marignana Arte di Venezia è lieta di presentare la prima mostra personale di
Opiemme negli spazi di Marignana Project, intitolata Ciò che resta, ciò che cambia.
L’esposizione, aperta dal 23 novembre 2024 al 18 gennaio 2025, rappresenta un nuovo capitolo
nell’evoluzione del collettivo torinese, noto dall’inizio degli anni Duemila per aver portato la
poesia in spazi pubblici e per aver creato un dialogo tra arte visiva e parola scritta, aprendo così a
quelle pratiche che hanno portato a parlare di 'poesia di strada'.
La mostra esplora la trasformazione della parola poetica in forme astratte, riflettendo sulla
capacità del linguaggio di evocare emozioni e aprire spazi di riflessione. Opiemme, tra i
protagonisti delle ricerche verbo-visive contemporanee, si ispira alla poesia di Andrea Zanzotto e
al suo approccio etico-ecologico per creare opere che dissolvono il significato testuale in
immagini e sensazioni. Attraverso le tele della serie ‘Riscritture’ e i collage materici ottenuti da
installazioni en plein air, il collettivo indaga i concetti di mutamento e rinascita, simbolizzando
la capacità della materia di trasformarsi per sopravvivere.
La ricerca di Opiemme, iniziata agli albori del nuovo millennio, si è sempre posta l’obiettivo di
rinnovare la comunicazione poetica, portando la poesia dove il pubblico non si aspettava di
incontrarla: nelle strade, sui muri, attraverso performance partecipative. Questa nuova fase
artistica, presentata nello spazio di Marignana Project, si concentra sulla relazione tra parola e
natura, con un forte richiamo alla riflessione sull’impatto del progresso sull’ambiente. Come i
versi di Zanzotto, Opiemme invita a una meditazione sull’equilibrio tra sviluppo e
autodistruzione, esplorando i limiti della società industrializzata contemporanea.
Ciò che resta, ciò che cambia offre un’opportunità unica di immergersi in un percorso artistico
che mescola poesia, arte visiva e riflessioni ecologiche. Le opere di Opiemme, cariche di
significati emotivi e culturali, propongono uno spazio di dialogo intimo tra il visitatore e l’opera,
esplorando temi contemporanei di grande rilevanza e lo affermano tra gli esponenti
contemporanei delle ricerche verbo-visive iniziate negli anni '60.

In contemporanea, nello spazio principale di Marignana Arte, sarà ospitata la collettiva Human
Gravity, progetto nato da un’idea di Opiemme che sviluppa parallelamente la sua ricerca.
Accompagnano la mostra personale: un testo critico di Claudio Cravero, fino al 2014
Co-Direttore del PAV (Torino), centro d’arte sperimentale fondato dall'artista Piero Gilardi, e
oggi Chief Curator allo Zayed National Museum di Abu Dhabi (UAE); un testo del poeta
Stefano Dal Bianco, curatore dell'opera di Zanzotto per Oscar Mondadori e vincitore nel 2024
con il libro Paradiso (Garzanti) dei premi di poesia LericiPea, Viareggio-Rèpaci,
PontedilegnoPoesia e Paolo Prestigiacomo.
BIOGRAFIA
Opiemme è un collettivo nato a Torino nel 1998. Le opere in mostra sono state ideate da
Margherita Berardinelli, Tommaso Campano, e Davide Bonatti. Il lavoro di Opiemme esplora i
confini tra parola e immagine, analizzando gli elementi caratteristici della poesia, sia essa scritta,
recitata, illustrata, raccontata o letta in silenzio. Opiemme si fa portavoce di una “poesia
pubblica”, creando situazioni aperte che coinvolgono partecipanti estemporanei o che si
sviluppano attraverso progetti di comunità. L'intento è stimolare riflessioni sulle modalità con cui
siamo abituati a comunicare e comprendere la poesia. In questo spazio in continua evoluzione,
Opiemme introduce forme astratte, spesso lontane da parole codificate o da illustrazioni
realistiche, restituendo l'essenza del testo attraverso una rielaborazione emotiva e personale.
Parte della ricerca del collettivo si concentra sul rapporto uomo-tecnologia-natura, senza limiti
netti tra questi tre aspetti, che si intrecciano fino a confondersi. Il lavoro di Opiemme solleva
interrogativi sul senso di inadeguatezza tipico dell'era iper-tecnologica e iper-informatica in cui
viviamo. Riprendendo il concetto di alienazione introdotto nell’epoca industriale, Opiemme
indaga ‘cosa resta e cosa cambia’ in un mondo sempre più distante dai cicli e dai ritmi naturali a
cui gli esseri umani erano abituati. I lavori di Opiemme sono presenti nelle collezioni Imago
Mundi Luciano Benetton, Magma Museo di Follonica, Fondazione Fernando Pessoa di Lisbona,
presso la Fondazione Pistoletto e il MAU di Torino.